giovedì 2 maggio 2013

Rimbocchiamoci le natiche.


Vasto è a pezzi, i vastesi sono esasperati dal totale lassismo che vige in città. Ci si lamenta per  questioni inerenti la sicurezza, per il vandalismo, per la sporcizia, per la trascuratezza, per l’incuria e per un lungo elenco di problemi. E’ forte la preoccupazione sulla imminente stagione turistica che, in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, mostra ritardi nella “preparazione” all’accoglienza e promuove una immagine fatta di mare sporco, lungomare crollato, palme secche ed erba infestante, monumenti in stato d’abbandono, strade sconnesse, la spiaggia deturpata e via discorrendo. Addirittura si pubblicizza ai quattro venti la paura per trivelle petrolifere e per industrie inquinanti. E a chi chiede soluzioni la “politica locale” si nasconde dietro il classico “non ci sono risorse”. 
Questa volta però c’è chi propone soluzioni fattive: il turismo naturista. Come dire: “in mutande già ci siamo, togliamoci anche quelle”.
Parafrasando il titolo di uno spettacolo teatrale con Ugo Dighero, propongo ai miei concittadini: “rimbocchiamoci le natiche” e andiamo a mostrare le chiappe chiare a Motta Grossa (meglio sarebbe Libertini). Non si risolveranno i problemi cittadini ma vuoi mettere la soddisfazione, dopo la domanda “che c’è di bello a Vasto?”  sentire rispondere, magari da un turista romano, “ce so certi cefali!”. 
N.B. Il sedere nelle foto è visibile a Palazzo d'Avalos. Nella foto in bianco e nero di qualche anno addietro il sedere è intero. Nella foto a colori di pochi giorni fa è lesionato. A quando la rottura?

1 commento:

Unknown ha detto...

Credo che tu abbia interpretato il pensiero di molti "cefalotti" !