sabato 4 maggio 2013

Riflettete


Il 19 aprile 2011 avevo pubblicato questo "pensiero".  


Il prete no. Ma il medico sì!


All'art 60 del Testo Unico Enti Locali, (legge in genere sconosciuta a coloro che parlano di politica) c'è l'elenco dei casi nei quali non si può fare il Sindaco o il consigliere comunale. La ratio della norma non è oscura. Si vuole evitare che una persona che ricopra una carica prestigiosa, utilizzi la sua posizione per ottenere consenso. In aggiunta è logico pensare che la politica, anche quella locale, assorbe così tanto che si rischierebbe di fare male sia il proprio lavoro, che la politica. Senza pensare ai possibili conflitti di interesse. Ma la logica si ferma qui. Alle chiacchiere. Infatti, è vietato per un prete fare politica. Non è vietato ad un medico fare politica. Vi sembra enorme? Eppure e così. Cercate un medico? Cercatelo in politica, ne troverete quanti ne volete. Allora mi chiedo: ma quelli che ritengono che la politica sia la sentina delle qualità umane, il rifugio dei falliti... ritengono che anche i medici siano dei perdigiorno che non hanno granché da fare? Vuoi vedere che se uno si candida alle elezioni è un fallito che vuole approfittare e se invece è il medico a candidarsi allora è una brava persona che bisogna votare? La domanda è retorica. Infatti il “popolino” pensa questo. Lo stesso popolino che vota per il comparuccio, il parente, quello che gli promette il favore. Bisogna ammettere che in questo ragionamento c'è un tocco di genialità tutta italiana. Prendete una persona. La fate studiare almeno venti anni spendendo un mare di soldi pubblici. La fate diventare una persona veramente utile per la società. Avete fatto un medico, capace di curare altre persone. E dopo, gli dite: bene adesso occupati di cose di cui non ti sei mai occupato, che difficilmente puoi conoscere e che probabilmente ti distoglieranno dal tuo lavoro. Allora, il medico, quello che cura i pazienti, finalmente si potrà occupare... di Polizia Locale! Di Urbanistica! Di Turismo! Di viabilità! Di Sviluppo Economico! Di Servizi Produttivi! È vero che la competenza è l'ultima cosa richiesta in politica. Gli eletti votano quello che gli si dice di votare. Quando poi gli chiedi (come spesso faccio io) ma ti rendi conto di quello che vuoi votare? In genere rispondono: ma io mica sono un tecnico! Avete capito? Vi dicono, noi non sappiamo cosa stiamo votando, però lo votiamo. Ci hanno detto di farlo e lo facciamo! E allora, se ad essere votate sono persone di questo tipo, si possono votare anche i medici. Tanto il Tuel dice che si può fare. Poi però non vi lamentate di questo o di quello, grazie.

A distanza di due anni il mio amico Antonio, si è dimesso.  Motiva la sua scelta per questioni di ordine professionale, non riuscendo più a conciliare gli impegni di primario di Gastroenterologia al 'San Pio' con le questioni politiche ed amministrative.

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