martedì 28 gennaio 2014

Per entrare a Vasto? “Un Fiorino!” …. e tutti ridono.

Se avessi saputo di partecipare ad un incontro su “come” si deve pagare la tassa di soggiorno e non su “perché” si deve pagare la tassa di soggiorno, sarei restato a casa.

Una provocazione: Si chiama tassa di soggiorno o tassa di pernotto? Perché a Vasto, almeno per quanto riguarda le piccole strutture, i “turisti” arrivano la sera e ripartono immediatamente la mattina successiva.
Non basta il golfo e non bastano nemmeno le altre bellezza naturalistiche e culturali cittadine a trattenere queste persone.

Se io passo davanti ad una vetrina e leggo Euro 9,99, invece di Euro 10,00, pur sapendo che è la stessa cosa e che nemmeno mi verrà reso il centesimo in più, psicologicamente sarò invogliato all’acquisto. Ora se un “turista” legge tassa di soggiorno e dovrà pagare 31 Euro invece di 30 Euro,  sarà infastidito e a causa di questo “misero” euro di differenza, preferirà recarsi in un paese vicino dove questa tassa non si paga. Il più delle volte sarà lo stesso gestore che dovrà, per forza di cose, accollarsi questa tassa, gravando ulteriormente sul già misero introito (tra l’altro circoscritto ad un periodo limitato) .
Riconfermo quanto già detto ripetutamente in precedenza: Cosa offre questa città, più di altre, tanto da “pretendere” una tassa di soggiorno?
Se riteniamo che le nostre manifestazioni abbiano valore, richiediamo una tassa di soggiorno per il giorno (o per i giorni) in cui questa manifestazione si svolge. Potremo così, oltre a ottenere un contributo per la realizzazione di quanto proposto, anche valutare il valore di richiamo che queste manifestazioni hanno sui flussi turistici.
Se un turista arriva la sera, attraversa come nel caso della mia struttura, strade sconnesse, sporche e buie, e riparte la mattina successiva, come si fa a chiedere la pur minima “tassa” di soggiorno?
Per entrare a Vasto? “Un Fiorino!”e tutti ridono … tranne chi ha investito tutti i risparmi per inventarsi una attività alternativa alla “assenza” di lavoro, una alternativa per la città che altrimenti non sarebbe esistita.


Questa amministrazione comunale, con l’istituzione della tassa di soggiorno, ha ulteriormente dimostrato di non avere idee di sviluppo, di non conoscere una strada da seguire. Insomma, come a livello nazionale, i “politici” sanno solamente “pretendere” denaro da spendere come loro aggrada.

2 commenti:

giusfra ha detto...

Considerato "il fiorino (IMU-Tasi-o come diavolo...), moltiplicato per 3 o 4 rispetto ai residenti, che un Vastese-di-fuori è costretto a versare al Comune di Vasto, in estate e pure in inverno, anche quando "non-pernotto", anche se "non-pernotto", si può pensare che sia stato assoggettato (...con tutte le doppie) anch'esso, comunque e a prescindere, e non da adesso, ad una infame e comunque inutile per i risultati "Tassa di soggiorno"?
Se è vero che il turista, al varco, può anche decidere di non entrare, per una vacanza o per "un pernotto" a Vasto, chi ha o conserva la casa, 'seconda' o ereditata dai genitori, per affezione al luogo più che per altro (almeno in termini turistico-vacanzieri), cosa dovrà fare? Convincersi di vendere e lasciare Vasto per altri lidi o monti, in cui il "fiorino" è speso sì, ma a ragione e con qualche vera soddisfazione?

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

Altro buon punto di vista.