mercoledì 20 aprile 2016

Consigliere Comunale



400 candidati alla "carica" di Consigliere Comunale. Ma quanti sono preparati a ricoprire questa carica? Io mi sento a disagio al solo pensiero, tuttavia guardandomi intorno, non vedo tanta "qualità" e soprattutto tanta "preparazione". Lotta nel fango, idee balzane, promesse impossibili da mantenere e chi più ne ha più ne metta.
Siamo stati abituati negli ultimi anni a credere di essere in grado di capire tutto e di essere il meglio. La "società civile" è convinta che senza i "politici" si stia meglio. Per certi versi ne sono convinto anch'io. 
Ferdinando Martone, Consigliere Comunale a Vasto nel 1880, non mi risulta fosse un "politico" nondimeno, nella sua carica è riuscita a produrre documenti e progetti da proporre alla Città. 
Ora i candidati alla carica di Sindaco ci propinano "volumi" di idee (più o meno condivisibili) ma se chiediamo ai componenti delle loro liste elettorali cosa sanno di quei "volumi" o cosa ne pensano, ben pochi sapranno rispondere. Se poi chiediamo loro quale stato il loro apporto nella stesura di questi "volumi" le risposte potrebbero addirittura fare rabbrividire.
"Li ricce de carne!" Avrebbe potuto dire all'epoca il "buon" Ferdinando Martone.

Per i curiosi, pubblico le prime righe del discorso:

Signori,

A togliere l'incubo che fin dal passato regime opprimeva questa città, che fu culla di tanti geni, con entusiasmi si videro accorrere a gara i nostri benemeriti elettori a quell'urna, da cui speravamo e sperano tuttavia il risorgimento di essa; e noi che ci vediamo onorati del suffragio cittadino, per appagare i loro giusti voti abbiamo l'alto dovere di studiare i mezzi a tal fine più adatti, siano economici, industriali, agricoli, commerciali; proporre in questo nostro Consiglio delle riforme, ed attuarle con operosità e zelo, pel miglioramento di tutte le classi sociali del Comune. Perciò, o Signori, se me lo permettete, con poche parole vi esternerò una mia idea, la quale, se sarà da voi benevolmente accolta ....

Vogliamo arricchire la nostra patria? La vogliamo sollevare dell'inerzia, dell'ignoranza e dalla prostrazione? Ebbene: il suo sviluppo, il suo benessere stanno nelle nostre mani, e noi ne siamo oggi gli arbitri .... 

(continuo?)

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