sabato 9 aprile 2016

Un Senatore "vastarolo" a Roma .... ma non è Castaldi




Oggi, nella piazza che io utilizzo d'estate come "discoteca", parlerà il sindaco di Vasto. Parlerà di quanto è stato fatto in 10 anni di amministrazione. Chissà se parlerà di quello che è stato prodotto nei primi 3 anni, dal 2006 al 2009. 
Sono convinto di no, poiché in quegli anni in Giunta, c'ero io ... e anche altre persone.

Poco male! Oggi voglio parlare di Cultura.

Vorrei sapere in quanti a Vasto conoscono Aulus Didius Gallus Fabricius Veiento. Credo nessuno.

Mi innervosisco quindi al pensiero che la Professoressa Cecilia Ricci, dell'Università degli Studi del Molise, da un frammento lapideo conservato nei magazzini del museo archeologico di Vasto, fa risalire a Histonium le origini di questo personaggio ma nessuno ha dato risalto a questa "notizia" e nessuno ha invitato la ricercatrice a presentare nella nostra città questo suo "lavoro".

Possibile che Vasto sia l'unico luogo nel mondo dove non si evidenziano le peculiarità culturali cittadine? Forse io sono troppo "campanilista"?

Fabricius Veiento è un personaggio importante della storia antica tanto che, specialmente all'estero, sono numerose le pubblicazioni in cui viene citato. Perché a coloro che vengono a  visitare i luoghi di cultura della nostra Città viene sempre riproposta la solita "litania" e non si parla di tanto altro che ogni giorno viene "scoperto" e che magari incuriosirebbe maggiormente il visitatore?

Per esempio, io mi sono incuriosito del fatto che i contemporanei di Veiento descrivono unanimemente costui come responsabile di delazioni, cortigiano adulatore, privo di dignità e incline al compromesso, scrittore modestissimo e tuttavia altero. 

Sono campanilista se evidenzio che il nostro (eventuale) antenato viene descritto come, permettetemi la licenza, un "leccaculo"? Non credo! Lo sarei se dicessi che proveniva da fuori, magari da Gissi. 
.... ma questa è un'altra storia.

Mettiamola così: probabilmente si ritiene che la nostra Città possa attrarre più con i brodetti e con i fratini che con la sua storia e la sua (ormai passata) cultura.

Chiedo scusa alla Professoressa Ricci se l'ho trascinata in questa mia polemica (forse solo personale) e spero di ascoltare presto una sua conferenza sull'argomento, magari a Palazzo d'Avalos.




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