mercoledì 31 agosto 2011

Se Rimini tenesse lu mare ....


In questi giorni si paragona la Città del Vasto a Rimini. Sempre in passato, per tante motivazioni, si è provato a fare questo accostamento. Questa volta però ad accomunare le due località balneari è … “la cacca”.
Ho conosciuto questa estate alcuni gruppi di ragazzi che dalla riviera romagnola si erano fermati a Vasto, in attesa di raggiungere il Salento. In tanti fanno questo, magari riproponendosi di tornare per visitare più a lungo la nostra città che appare a tutti molto bella. Molto sommessamente, quasi in confessione, mi dicevano che anche da loro il problema degli scarichi a mare stava diventando insostenibile. Ragionando insieme però, è venuta fuori una enorme differenza tra i Vasto ed il centro Romagnolo. Se a Rimini manca il “mare” per il vacanziero non ci sono problemi. Le attrattive sono tante e variegate. Se a Vasto manca il mare cosa rimane?
Una sera alcuni di questi ragazzi mi hanno chiesto: “come possiamo raggiungere San Salvo Marina? Poiché ci hanno detto che lì possiamo trovare un po’ di vita. Ieri sera siamo stati a Vasto Marina e non c’era nulla”. Io sono rimasto molto male nel sentire quelle parole. Non certo per campanilismo o solo per campanilismo.
Come mai le tante attività che Vasto esprime non riescono a creare quel movimento, quella animazione, che il turista cerca? Sarebbe facile addossare la colpa ad un sindaco indeciso che, senza proporre alcunché, emette ordinanze e le ritira come se giocasse a “ruba bandiera” (non volendo ho pronunciato la parola “bandiera”, magari blu). Ma è solo colpa sua? Certo accostiamogli i suoi “compagni” nell’Amministrazione Comunale che non brillano certo di “iniziativa”, come direbbe una famosa canzone, nondimeno accosterei anche chi sta all’opposizione che ogni tanto “finge” di punzecchiare l’Amministrazione ma si pone allo stesso livello.
Se permettete però io nel calderone di chi ha le colpe metterei anche gli esercenti che non fanno “sistema” o lo fanno in maniera errata.
Il caso di piazza Caprioli è emblematico della disorganizzazione imperante nella nostra città. Alla errata ordinanza del sindaco fa seguito un errato comportamento degli esercenti a cui fa eco una sconclusionata reazione dei residenti. Questi ultimi hanno ragione in maniera sacrosanta. Non è solo questione di “volume” però.
Toccherebbe all’Amministrazione cittadina trovare una “imparziale” decisione, una formula non necessariamente magica, che accontenti questi ultimi salvaguardando quelle attività di cui la stessa Amministrazione si “vanta” di aver permesso l’apertura. Le idee tuttavia non ci sono e così, come per risolvere il problema della fogne il Presidente del Consiglio comunale propone di vendere Aqualand o il sindaco esclama: “Indispensabile la variante del Prg”, i “giovani” che non trovano alternative dedicano il loro tempo a danneggiare il monumento ai caduti o ad atti vandalici di ogni tipo.
E allora? Mi chiederete. Dov’è la proposta? Aspettiamo il “forum sul turismo”, poi ne riparliamo.

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