mercoledì 24 agosto 2011

Vasto ... Film ... Festival ....


Cari ragazzi, con questi qui, toccherà che vi abituiate.

Incapacità e arbitrio. Sono queste le accuse che il giovane cineasta La Rana rivolge all'amministrazione comunale. Ed io cosa posso aggiungere? Niente, non ho niente da aggiungere, perchè sono d'accordo. Però, per quanto possa dispiacermi per coloro che rimangono stritolati dal meccanismo, sono contento che la gente prenda coscienza di quello che io vado dicendo da molto tempo.

Si è chiuso il sipario sulla XVI^ edizione del Vasto Film Festival, manifestazione molto avara, quest’anno, verso i numerosi giovani, vastesi e non, impegnati nella realizzazione di cortometraggi. In modo davvero contraddittorio e incomprensibile, in un momento di grande crisi economica, si è scelto di non dare spazio alla proiezione, a carattere assolutamente gratuito, di brevi filmati realizzati da giovani talenti che, con impegno e sacrificio personale, anche economico, promuovono le immagini più belle e suggestive della nostra cittadina. Dall’assessorato alla cultura del Comune di Vasto hanno giustificato l’esclusione della sezione dedicata ai cortometraggi, con l’assenza, quest'anno, del tempo necessario a organizzare questa sezione; la spiegazione fornita si commenta da sola. L’entusiasmo di molte decine di giovani è stato spezzato dall’incapacità e dall’indifferenza del mondo degli adulti e degli interessi! Erano solo tre o quattro i filmati, della durata di circa 10 minuti ciascuno, che aspiravano alla proiezione nel corso della manifestazione; proiettati uno per ogni sera o contemporaneamente nelle diverse sale, non avrebbero inciso negativamente sull’organizzazione del Festival. Pur non condividendola, abbiamo comunque rispettato la scelta dell’Amministrazione Comunale che, nelle delibere, nel programma ufficiale e in conferenza stampa, aveva puntualizzato l’equanime esclusione di tutti i cortometraggi. Ma la nostra delusione è diventata profonda amarezza quando, la settimana precedente l’inizio della manifestazione, abbiamo appreso, dalla stampa, della successiva e diversa decisione di proiettare un solo cortometraggio, scelto in modo del tutto informale e personale dall’assessore alla cultura. Alla richiesta di spiegazioni ci è stato risposto che avevano deciso di fare l’eccezione per un solo cortometraggio che aveva già ottenuto, in passato, un contributo economico dall’assessorato ai servizi sociali. Ogni tentativo di far estendere la proiezione anche ad altri filmati è stato inutile; il diniego dell’assessore Suriani irremovibile. Non ho nulla contro il cortometraggio risultato più fortunato, che sono andato a vedere ed ho apprezzato e il cui regista conosco e stimo; anzi sono davvero contento che sia riuscito a far proiettare il suo lavoro. Ciò che ritengo inaccettabile è il comportamento dell’Amministrazione che ritiene di poter gestire senza regole, con logiche privatistiche e personali, la ‘visibilità e il riconoscimento’ da concedere in occasione di una manifestazione realizzata con soldi pubblici. Trasparenza e legalità erano tra i recenti slogan elettorali di questa Amministrazione; mi pare di averli letti su alcuni striscioni apparsi in città e che non ci sono più. Li hanno tolti. Hanno fatto bene, perché rappresentavano solo un inutile monumento all’ipocrisia.
Simone La Rana


E invece no! Qualcosa voglio dire:

Vasto Film Festival: qual è il fine? Richiamare turisti? Non mi sembra, dal momento che quanto si propone è reperibile in qualsiasi luogo d’Italia. Gli ospiti sono un optional. Nessuno viene a Vasto per vedere da vicino certi personaggi. Coloro che già sono nella nostra “Città” approfittano dell’occasione. Valorizzare i “talenti” locali? Lo scorso anno sembrava così. Quest’anno l’unico partecipante (tra l’altro nemmeno riportato nel programma) non ha ricevuto nemmeno la soddisfazione di salire sul palco. Fare cultura? Non mi sembra che i film presentati potessero vantare tale pretesa.
Sembrerebbe allora che il Vasto Film Festival non abbia altro motivo di esistere se non quello di far vedere film gratis (neanche a tutti, solo a quelli che grazie ad una idea di Francescopaolo D’Adamo trovano posto nelle sale esterne al d’Avalos) ai cittadini ed ai turisti che sono già in città oppure quello di mettere in mostra i politici locali intenti a premiare l’ospite di turno.
Eppure il Vasto Film Festival serve. Utilizzando bene le potenzialità di cui la Città è in possesso (anche Del Borrello è una “potenzialità”) e caratterizzando lo stesso “festival” con una idea originale, diventerebbe realmente una opportunità ulteriore di richiamo per Vasto. Ma dov’è l’idea “originale”?
Insomma tutte le critiche verso Tagliente, Pietrocola e Del Prete per offrirci la stessa minestra. Gustiamocela con tranquillità! Questo passa il convento … io però una idea ce l’avrei.

1 commento:

Alessandro ha detto...

Non ha tutti i torti La Rana. Se ci sono dei giovani talenti nel panorama locale è giusto che vengano valorizzati. Il festival non deve ridursi ad una passerella dei volti noti.