venerdì 11 gennaio 2013

E adesso cito Nenni.


Le idee camminano con le gambe degli uomini.

Caro direttore,
ma siccome sono più serio ti dirò: caro Nicola, tu hai ragione quando parli dell'iddivu che non c'è più. Ma un punto lo voglio assolutamente aggiungere. Quando quelli che salgono sui “carri” lo fanno solo per interessi personali (oppure sono dei grandi e perfetti incapaci), succede quello che tu hai descritto così bene.
Quando però riesce a salire sui “carri” qualcuno capace, mi spieghi perché l'obiettivo principale diventa AUTOMATICAMENTE farlo fuori? Ragionaci un po' su. I miei principali nemici non erano su Urano. Neanche i tuoi. Ce li avevamo vicino. Erano i nostri stessi compagni di partito nonché Vastesi, i quali hanno fatto questo ragionamento: “questi due polli hanno preso i voti e stanno facendo anche un sacco di cose. Adesso noi li facciamo fuori, prendiamo il loro posto e conserviamo il consenso”. Abbiamo visto tutti com'è andata, sia nei partiti che nell'amministrazione della città.
Ma torniamo all'iddivu che non c'è più. Tu pensa, cito Nenni. E se Idv è sparito in un niente è evidente che le persone che lo componevano ... non valevano niente. Ma scusa, dopo che hai fatto l'ennesimo banchetto per raccogliere le ennesime firme, dopo che hai ripetuto ancora una volta che la proposta della vita è la riunificazione dell'Abruzzo e del Molise, per Vasto che hai fatto? Tu sai che io avrei voluto fare molto di più. Tuttavia solo se inizio a raccontare oggi quel poco che ho fatto in tre anni finisco ... non so neanche io quando.
Io credo però che la gente, a furia di prendere scudisciate sulla pelle, sotto forma di aumenti di tasse e mancati servizi queste cose sta iniziando a capirle. Tu che dici?

Pubblicato sulla Voce

L'IdV non c'è più.

Ciò che è accaduto all’Idv, a Vasto e dintorni, dovrebbe far riflettere tutti coloro che si votano a una politica urlata, pasticciata, senza un riferimento certo che non sia la politica come servizio pubblico. A un certo punto si creano dei carri e c’è chi decide di salirvi, per posizionarsi, per candidarsi, perché ritiene che sia la strada giusta. Di solito è un carro che protesta, che s’indigna, che parla alla pancia del popolo. Ieri Tonino, oggi Beppe, domani qualche altro. Senza una storia, senza un progetto. Ovviamente ci si scioglie come la neve al sole, non perché si vuole dar vita a qualcosa di più importante, ma perché ti abbandonano; se ne vanno consiglieri, assessori, militanti. Il problema non riguarda le persone, ma il sistema e chi intende abbatterlo per sostituirsi a chi lo manovra. Tonino ha trovato rifugio nientedimeno che nella “rivoluzione civile”, dove un altro magistrato smette la toga e punta dritto al Palazzo. Dicendo che va tutto male, che bisogna portare la legalità, la moralità, i valori. Ma i valori non si portano. E la politica, come il potere, con i valori ha poco a che fare. Chi dice il contrario è ipocrita, opportunista e populista. Tutti buoni motivi per non essere votato dal…popolo. L’Iddivvù a Vasto e dintorni non c’è più. In attesa di un’altra rivoluzione. A parole.

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