giovedì 15 maggio 2014

Il tronco, la bandiera blu e il tiki-taka.

Trovare un grande tronco d’albero arenato sulla spiaggia è senza dubbio molto romantico, nondimeno dovrebbe far riflettere. Come è giunto fino a quel luogo? Sicuramente le correnti marine lo hanno trasportato. Soavemente galleggiando o tempestosamente travolto dai flutti, lascio alla fantasia del lettore immaginare come.
Gli alberi però non crescono in mare e difficilmente, anche qualora fossero “alberi” di velieri, li gettano in questo dalle imbarcazioni di passaggio. Pare che questi vengano sradicati dai marosi se si trovano sulla costa oppure arrivino trasportati dai corsi d’acqua.
Nel caso del mostro tratto di costa, dubito che i marosi possano operare tale catastrofico evento poiché mi sembra – ma potrei sbagliarmi – che l’ex tracciato ferroviario, la scogliera, il porto e le ampie spiagge tengano distanti dal mare piante più alte di un metro. Più plausibile che questi tronchi arrivino “grazie” ai corsi d’acqua.
Corsi d’acqua importanti come Sinello, Trigno, Lebba, Fosso Marino, Vallone Bonanotte eccetera, scaricano le loro “acque” nello specchio di mare che interessa Vasto e magari da questi arriveranno anche i tronchi.
Vedo già la faccia e sento già i sogghigni di chi sta pensando: “ma come fa Fosso Marino oppure il vallone Bonanotte a trasportare un tronco?”
E io qui vi volevo!
Se i corsi d’acqua trasportano i tronchi, trasportano anche altro … ben altro.
Dove voglio arrivare?
Voglio arrivare a dire che se la qualità delle acque di balneazione del mare dinanzi a Vasto non è, come dicono, delle migliori, non è solo colpa di Vasto e dei suoi abitanti, ma anche dei paesi che si “affacciano”, scaricano, oppure “semplicemente” non accudiscono gli argini di questi corsi d’acqua nei territori di competenza.
Troppo bello poi, da parte dei tanti abitanti di questi centri quando vengono al mare, sentirsi dire “il mare di Vasto fa schifo”, “la spiaggia è sporca”, “vado in altri luoghi” eccetera.
Ma perché non si analizza “tutto” il territorio per capire e valutare come risolvere il problema? Perché non si rendono partecipi anche altre comunità, oltre quella vastese, di certe situazioni?
Ve lo spiego: La “mollezza” della classe politica locale, incapace di alzare la voce, incapace di farsi valere. Incapace di dimostrare quello che è evidente, semplicemente perché non arriva a “vedere” quello che è evidente. (Vuoi vedere che qualcuno mi dirà che c'è l'ARTA?)
Leggo da varie parti notizie sulle Bandiere Blu. Uso il plurale perché, pare che “addirittura” Vasto ne abbia ricevute due. Pare anche che alla Marina l’abbiano revocata ed è questo che voglio evidenziare. 
Il “baffetto gissano” ed i suoi scagnozzi dovrebbero agire nell’interesse di Vasto coinvolgendo “tutti i colpevoli” e non, per beceri giochetti di partito, continuare con li melenso “tiki-taka”, che ogni anno si ripete.
Possibile che sia solo Vasto (non oso più chiamarla città, pur avendone questa il titolo) a dover pagare? Possibile che siano solo i suoi abitanti a doversi sentire trattati come sporcaccioni, sozzi e sconci? 
E quello che mi fa ulteriormente indignare è la “rassegnazione”. Subiamo tutto, ci assuefacciamo a tutto, tolleriamo tutto. E poi le lagne, le lagne, le lagne.
Un minimo di orgoglio porca …. “miseria”! 

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