domenica 26 luglio 2015

Piaccia o non piaccia ... l'importante che si faccia.



Se permettere dico la mia sul Siren Fest. 

Ho sentito un sacco di commenti in questi giorni, relativi alla musica, ai gruppi, ai volumi, alle ubicazioni dei palchi, a quella degli stand eccetera. 

Su quanto è stato detto sui musicisti e la musica proposta, ritengo che chiunque possa esprimere la propria opinione. Sarebbe preferibile che questa opinione fosse però espressa in maniera competente. Chi non ha competenze dovrebbe limitarsi ad esprimere le proprie sensazioni senza "pontificare" e con tanta umiltà. Magari, avvicinarsi con curiosità e documentarsi in anticipo su quanto proposto, così da poter scegliere altri luoghi invece del "Festival", se non si gradisce. 

Per quanto riguarda i palchi e gli stand, si possono sempre scegliere altre ubicazioni per un maggior rispetto del luogo e per migliorare la qualità del servizio ... ma non sopporto (come sempre) chi critica solo per il gusto di farlo senza motivazioni e soprattutto non sopporto chi critica per interessi personali o per "partito" preso.

In questi tre giorni, tantissimi giovani, assai diversi da quelli delle "notti bianche", hanno invaso Vasto. Hanno occupato B&B, case e alberghi, speso tanto nei bar, nei pub e negli altri locali del centro e della Marina e soprattutto, hanno ravvivato la città. Ce ne fossero tutti i giorni.

Eppure ho sentito e letto critiche da parte di gestori che si lamentavano perché "udite udite" non potevano far "suonare" davanti al proprio locale. Persone che si sentivano disturbate dal movimento. Nondimeno non ho visto giovinastri parcheggiare le moto dappertutto, urinare nei vicoli o schiamazzare per il semplice gusto di disturbare.
Questa mattina, poi, ho incontrato il mio "amico" (ex collega) Vincenzo che, per paura di ulteriori critiche, con lo scooter andava a controllare che gli spazzini facessero per bene il loro lavoro. 
Questo è il vero problema: "il decoro dei luoghi" dopo questi eventi.  

Penso che qualche lacuna sotto questo punto di vista esista ma non a causa dei frequentatori del Festival che ho visto educatamente utilizzare i tanti cestini per i rifiuti posti dagli organizzatori, piuttosto a causa degli "operatori" che non hanno posto attenzione a quanto e cosa finiva a terra. Oggi in parecchi ambiti si sente  qualcosa di unto e appiccicoso sotto i piedi.  

Mi fermo qui.

Penso che tornerò sull'argomento ma per ora concludo con uno slogan: "Piaccia o non piaccia, l'importante che si faccia".

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