mercoledì 6 giugno 2012

COMUNICATO STAMPA



Questa volta il Sindaco non ha resistito alle contenute e circostanziate critiche ed ha inteso polemizzare anche con una punta di stizza. Probabilmente la concitazione, determinata dalla contrarietà ai termini dell’Ordinanza sulla musica all’esterno dei locali nel periodo estivo, da parte di operatori turistici e mondo giovanile, lo ha indotto a giustificazioni frettolose e risibili.
Il problema non è certo nel dover rispettare le regole e gli altrui spazi di libertà, le norme sono poste a garanzia del diritto di tutti, la contestazione è sulla qualità delle regole imposte dalla sua Ordinanza per gli effetti che produrranno, nello specifico, sull’immagine e sull’economia turistica cittadina.
Potrebbe apparire una questione di poco conto per chi non è direttamente coinvolto nell’offerta dei servizi al Turismo, così come per chi non sente la necessità di beneficiarne ma emigrare verso altre località della costa costituisce un problema per un migliaio di giovani, turisti e non, così come rappresenta un grave danno per gli operatori e per la città intera rinunciare ad un target di turisti che vuole vivere, nel divertimento, le notti estive ed a cui basterà spostarsi nella vicina San Salvo per farlo.
Il Sindaco appare molto più attento alle fasi di repressione in caso di violazioni che non a favorire un’equilibrata gestione di questo aspetto dell’offerta turistica.
Nello specifico: non siamo assolutamente d’accordo che gli stabilimenti balneari debbano interrompere la musica all’esterno all’una di notte. Cosa significa giustificare la limitazione poiché, tanto, hanno la possibilità di chiedere autorizzazione alla “competente commissione” per spettacoli con oltre 250 persone?! Qui si tratta di non poter mai diffondere musica all’esterno, oltre l’una, anche senza alcuno spettacolo! Cosa significa che le discoteche possono continuare a lavorare ma con musica all’interno dei locali chiusi? Questo può accadere sempre, è nel periodo estivo e turistico che servono le eccezioni. Perché mai bar, gelaterie, brasserie, cafè, tea room, Wine bar del centro, che hanno soltanto piccoli spazi interni, dovrebbero interrompere intrattenimenti musicali all’una se rispettano i decibel previsti dalla legge, magari evitando la musica particolarmente hard?
E per quanto riguarda gli stabilimenti balneari, a poco serve giustificare la misura restrittiva con il fatto che tanto la notte sono chiusi, magari perché i titolari sono affetti… “da un po’ di pigrizia”, come qualche difensore d’ufficio delle ragioni del Sindaco dice. Perché mai dovrebbero star aperti se non possono diffondere musica dopo l’una, e questo anche senza alcuno spettacolo e senza essere “discoteca”?! Perché ci si dovrebbe comprare una bicicletta se è vietato pedalare?!
Si pensi cha a Pescara, città in cui, nel rispetto delle leggi nazionali e regionali, gli stabilimenti balneari che effettuano attività di intrattenimento, devono chiudere la propria attività entro le ore 04,00 nelle notti tra venerdì e sabato e tra sabato e domenica ed entro le ore 03,00 nelle restanti notti della settimana; figuriamoci gli stabilimenti che non effettuano attività di intrattenimento e spettacolo ma soltanto “semplice musica di accompagnamento e compagnia” (come recita l’Ordinanza del Comune di Pescara)!

Stabilimenti e pubblici esercizi in genere devono sicuramente rispettare i decibel previsti dalla legge, sempre e comunque, ma questa è cosa già determinata dalle norme. Così come la legge prevede i controlli “degli  ispettori ARTA e dei controllori iscritti nell'albo regionale”. Non c’e bisogno che il Sindaco Lapenna riaffermi burocraticamente l’ovvio. Pensasse piuttosto a ridare un po’ di vita alla città e non a mostrarsi “solo chiacchiere e distintivo”! Facile amministrare vietando e reprimendo quando non si riesce a stabilire regole giuste ed a farle rispettare!

 Gruppo consiliare “Progetto per Vasto


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