sabato 31 agosto 2013

Mario Ciancaglini e il "Corso" della storia.

                          

Fonte ZonaLocale


Nel lontano 12 aprile 2012, una Giunta comunale dimezzata, presenti soltanto tre componenti su cinque, con molta discrezionalità decise di far diventare Corso Vittorio Emanuele, Corso Remo Gaspari. L’epilogo avverrà domenica 1 settembre 2013 dove verrà dato corso quanto a suo tempo dai predetti deciso.
Al riguardo noi pensiamo che l’on.le Gaspari avrebbe meritato almeno un Consiglio Comunale aperto a tutti i cittadini che sarebbero stati ben lieti di apportare il loro contributo ideale, data la rilevanza del ruolo che il personaggio ha rivestito nei trascorsi  sessanta anni. Lo stesso Gaspari, se fosse ancora in vita certamente non avrebbe apprezzato il modus operandi posto in essere da questa amministrazione.
Invece questi cosa fanno? Con assoluto disprezzo di qualsivoglia dialettica democratica, con totale mancanza di sensibilità tra l’altro evidenziata durante tutto il periodo del loro mandato elettorale, hanno deciso che L’On.le Gaspari  non fosse meritevole neanche di un pubblico dibattito tanto che  nelle segrete stanze della Giunta tra l’altro neanche completa, forse per il fatto che non tutti erano d’accordo, hanno preso la decisione che tutti conosciamo.
Non pensate cari amministratori che Remo Gaspari si sarebbe dovuto onorare in modo diverso? Non pensate che il miglior riconoscimento della Sua opera sarebbe stato quello di salvaguardare le importanti realizzazioni che Lui ha lasciato ai cittadini di Gissi? Praticamente è sotto gli occhi di tutti che di questo grandissimo patrimonio è rimasto ben poca cosa. Avete fatto una opposizione di facciata al riguardo della chiusura dell’ospedale cittadino, difatti Gissi è l’unico paese tra quelli che avevano l’ospedale a rischio di chiusura, a perdere il ricorso al TAR tardivamente presentato. Non vi siete occupati affatto della Golden Lady, quando era chiaro a tutti che l’Azienda aveva intenzione di chiudere. Vi siete persino lasciati scappare l’Ente d’Ambito (ex Comunità Montana).
Non pensate che, proprio per onorare Remo Gaspari, queste strutture avrebbero meritato ben altra attenzione?
Per non parlare, per carità di patria, della gestione della vicenda Turbogas.
Non pensate che l’On.le Gaspari avrebbe preferito di più conservare il patrimonio di infrastrutture ed Aziende da Lui faticosamente costruito nel corso di anni di duro lavoro piuttosto che la titolazione di una strada?
Cari amministratori come senz’altro sapete durante i dieci anni di vostra gestione della cosa pubblica, almeno cinquecento gissani si sono trasferiti altrove, perché ovviamente qui mancano le condizioni  di una vita appena decente. Logico corollario di questa triste realtà  è la difficoltà del nostro istituto superiore a trovare iscritti per formare almeno una prima classe.
In virtù di questo nelle prossime elezioni Amministrative Gissi sarà rappresentata da sei Consiglieri Comunali né più e né meno come comuni di trecento abitanti. Voi non avete proprio nessuna colpa di questo?
E poi a voler entrare nel merito del Vostro operato, non si poteva trovare una soluzione dove i due personaggi in questione, Vittorio Emanuele II e Remo Gaspari potessero coesistere assieme?
Forse vi è sfuggito il fatto, che Vittorio Emanuele è considerato un padre della Patria in quanto ha unito l’Italia con fatica sovrumana e soprattutto con il sangue di migliaia di italiani. E Voi, tre persone, con un tratto di penna avete azzerato  tutto questo. Ma non vi  sentite responsabili di aver cancellato un pezzo di storia? Non c’era nessuna altra via percorribile?  Noi pensiamo proprio di sì.
Senz’altro se si fosse fatto un sereno e costruttivo dibattito queste cose sarebbero venute fuori e senza alcuna ombra di dubbio si sarebbe trovata una soluzione diversa e più ragionevole.
E infine, avete preso in considerazione i disagi che questa Vostra decisione provocherà agli abitanti ed agli operatori economici del Corso in oggetto? Noi pensiamo proprio di no, altrimenti avreste ponderato meglio tutta la vicenda.

Per tutte le ragioni su esposte, noi vi invitiamo a recedere dalla Vostra decisione, aprire con la cittadinanza un sereno e veloce dibattito per fare in modo che scelte così importanti vengano condivise  da tutti.

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