Ieri mattina in un negozio di
San Salvo, la cassiera mi ha presentato il conto. Io ho fatto presente che
questo conto era errato. La signora mi ha energicamente risposto che non
facevano sconti e io, gentilmente, ho fatto notare che la somma mi sembrava troppo
bassa, rispetto a quello che avevo acquistato. Allora lei ha riguardato
l’elenco dei miei acquisti e si è accorta di aver saltato un prodotto.
Nonostante l’aggiunta di quell’elemento io ho ribadito che la somma richiestami
era ancora troppo bassa. Finalmente, e anche infastidita, la cassiera si è
accorta di aver saltato il computo di alcuni articoli. Tra l’altro i più
costosi. Ha finalmente richiesto la somma giusta e io mi aspettavo un minimo di
riconoscenza. La signora invece, oltre a redarguire l’inserviente che non aveva
scritto bene l’elenco degli articoli che avevo preso, mi ha guardato e salutato
come se io fossi un povero deficiente che invece di “approfittare”
dell’occasione ha insistito per pagare la somma giusta. Anche gli altri clienti
presenti mi guardavano e sorridevano con aria di motteggio, magari pensando:
“fosse capitato a me …”.
Con me c’era un “manovale” che
durante il viaggio di ritorno a Vasto non ha fatto altro che rimproverarmi per
non aver approfittato dell’occasione. “Io avrei pagato subito e avrei
approfittato dell’imprevista fortuna”, diceva, “quella somma è più di quanto
guadagno con una giornata di lavoro”. Io ho risposto che ho una educazione tale
che non mi permette di approfittare di certe situazioni.
Arrivato a destinazione, ho
raccontato il fatto alla mia “cliente” e lei mi ha risposto: “se non avessi
fatto così ti avrei mandato indietro a restituire i soldi”. La mia
“cliente” è stata la mia maestra alle
scuole elementari. Si vede che ha contribuito bene alla mia educazione.
Poi ho letto la notizia sul
“Rolex restituito” e sono stato contento di non sentirmi solo.
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