lunedì 1 settembre 2014

Carrettiere sei e carrettiere resterai.


Ieri, tra i tanti commenti denigratori nei miei confronti mi ha colpito il seguente:

.... Ad ogni modo ora appare chiaro il motivo della decadenza annunciata della nostra amata Vasto, a causa dei vezzi dei politicanti che l'hanno governata. Vasto non è una città d'arte, nè di cultura, Vasto è una città di contadini, pescatori, negozianti e piccoli imprenditori. Vasto accoglie un turismo che cerca la natura, quella incontaminata di punta Aderci, il buon vino dei nostri vigneti, l'olio dei nostri uliveti. Chi viene a Vasto non cerca la Chiesa, non cerca il museo, cerca un'ampia spiaggia sabbiosa, un mare calmo, una pizza a buon prezzo ed una cena di pesce; vuole assaggiare l'arrosticino, la ventricina, il caciocavallo e vuole farlo a ridosso di uno degli scorci più suggestivi dell'adriatico.
Se pensi che Piazza Rossetti sia la "location" sbagliata fai capire che di turismo ne sai ben poco. Ieri migliaia di persone hanno visto le bellezze della nostra città, secondo te dovevano essere relegate alla frana? Pensi che il turismo di Vasto risorgerà per il Duca Conte di Milano, il Cavaliere di Brescia ed il notaio di Torino?
Vasto non ha un salotto buono, il nostro sangue è quello dei contadini, dei pescatori, dei "carrettieri". Chi vuole vedere un museo può andare a Roma e mangiare in uno dei tanti ristoranti "tipici" per giapponesi. Chi viene da noi è perchè ha fame di borgo, di antichi sapori, di piatti semplici e poveri.
L'export italiano si mantiene sull'enogastronomia, la peculiarità di Vasto è mare, buon cibo ed entroterra.
Non siamo Rimini, non siamo Firenze, non siamo Roma, non siamo Napoli. 
Ah giusto per chiarire, il tuo "salotto buono", grazie al benestare della politica, ogni sabato negli ultimi 5/6 anni, si è ridotto a discoteca all'aperto, con fiumi d'alcool e canzonette volgari. Direi che serate come quella di ieri hanno ridato lustro alla piazza.
I riferimenti politici ovviamente non sono a te diretti, non ti conosco, nè conosco il tuo operato, ma è chiaro che la gestione della cosa pubblica è stata ed è tutt'ora nelle mani di incapaci. 

Io ho risposto che tra i contadini, i pescatori e i "carrettieri" ci sono cresciuto e che questi volevano migliorare la loro vita, non farci diventare tutti come loro.
Mi diranno che non ho capito. Io però ho capito benissimo e a nome di tutti quelli che hanno voluto far "crescere" e ancora vogliono far "crescere", non fisicamente ma culturalmente, la nostra Città mi ribello.
Se poi sono rimasto solo (ma non credo) va bene lo stesso.  

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