lunedì 1 febbraio 2016

Al caro "comparello".




Oggi mi hanno segnalato una "poesia" a me dedicata. Forse esagero. Dovrei dire "satira in rima" ma offenderei la satira. Meglio "poesia". La poesia sa di essere cosa eccelsa e non si offenderà per così poca cosa. 
L'autore si sarebbe aspettato da me una risposta in "rima", cosa che tutti sanno sia mia "specialità". Ieri però, a messa, sono rimasto colpito da una frase di San Paolo: 

"Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato".

Lascio quindi a lui (o a loro) il gusto e certo la goduria della cosa, ritenendo che a poveri "comparelli" ho dedicato già troppo della mia vita.

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