domenica 18 ottobre 2009

Pro ... Del Prete.

Non avrei mai pensato di svegliarmi al mattino di una piovosa domenica e sentire il bisogno di spezzare una lancia a favore di … Nicola Del Prete. Il mio più accanito oppositore, nella Giunta Municipale della quale facevamo parte.
Fino a poco tempo addietro, la lancia, e non solo quella, l’avrei rotta sulla sua testa. Ora però sento il bisogno, senza paura di essere frainteso, di parlare a suo favore.
Secondo me, l’ex Vicesindaco, con tutti i suoi limiti, era valido quanto tutti gli altri componenti la Giunta messi insieme, perché almeno, sapeva ciò che voleva.
Sempre secondo me ha commesso numerosi errori e si poneva in maniera scorretta, ciò nondimeno piuttosto che niente, aveva una linea da seguire.
Nella maggior parte delle sue idee, lo sanno tutti, io non credevo e soprattutto non condividevo il modo di attuare queste. Non mi era piaciuto trasformare Vasto nella “mera” Città del brodetto, così come non mi piaceva l’impostazione data al Filmfestival, così come non mi piacevano altre sue proposte. Tuttavia, otteneva risultati e, nella sua antipatia, assumeva le proprie responsabilità. Tutto questo è apprezzabile.
Tanto per fare un esempio, mai e poi mai, alla luce di un fallimento, avrebbe affermato, come invece ha fatto l’attuale assessore al turismo: “Finalmente il Filmfestival, è stato organizzato dall’assessorato alla Cultura”.
Dopo una tale affermazione, il cittadino si chiede: “questo assessore al turismo considera il Sindaco di Vasto un “cretino”, visto che in precedenza, lo stesso Sindaco stesso non aveva, mai, voluto dare questo compito all’assessorato alla Cultura.” E ancora: “Perché non lo aveva fatto?”
Un errore di comunicazione così, l’ex assessore al turismo non lo avrebbe commesso.
Sempre il cittadino si potrebbe chiedere: “Perché Del Prete era così potente?” Oppure: “Avevano paura di lui?” In ogni caso, tra offese di ogni tipo e squallidi movimenti interni al partito, Del Prete è stato “ finalmente” messo da parte.
Io invece, ritengo che i suoi denigratori abbiano perso una risorsa che, lavorando di martello (non so se di falce) avrebbe potuto essere plasmata e utilizzata al meglio.
Oggi che, dal suo punto di vista, il buon Nicola sta esprimendo giudizi, i suoi ex amici lo attaccano da tutte le direzioni. Quando ha fatto comodo, perché nessuno, pubblicamente, ha espresso opinioni contrarie? Perché non gli hanno impedito di realizzare quanto voleva, lasciando solo il sottoscritto esprimere il proprio dissenso?
Forse perché “i panni sporchi si lavano in famiglia” e quindi, ora che lo hanno cacciato dalla “famiglia”, lo si può disapprovare pubblicamente. E quando avranno bisogno del “figliol prodigo” cosa faranno, gli offriranno il vitello più grasso o lo lasceranno a mangiare le ghiande?
Mi chiedo, cosa si guadagna da questo comportamento. Visibilità forse? Una capacità maggiore a portare avanti programmi? Una immagine positiva? Quale valore aggiunto danno alla crescita della Città, le bordate di Giuseppe Forte o di Nicolangelo D’Adamo o di Fabio Giangiacomo verso Nicola Del Prete, dal loro scranno di Consiglieri Comunali?
Sai quanto importa ai cittadini di Vasto delle chiacchiere! Ne hanno piene le tasche.
Gli amministratori che restano, pensino a governare, dedicando il proprio tempo a “fare”, non a “sparlare”, lasciando ad ognuno la facoltà di esprimere le proprie opinioni. A queste si risponde con i fatti.
A “pensieri e parole”, non di Lucio Battisti ma dei politici nostrani, i cittadini risponderanno, anzi stanno già da tempo rispondendo, con “pensieri e parolacce”.

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