venerdì 16 ottobre 2009

A proposito di Tiziano

A proposito di Tiziano


Certo che la vita è tanto strana. Da anni la Soprintendenza ai beni culturali lavora e studia due quadri della collezione Ricci-Monteferrante. Collezione donata alla Città del Vasto e recentemente collocata nella pinacoteca di Palazzo d’Avalos. Gli esperti, con tutta la cautela del caso, cercano notizie su questi quadri, poiché sembrano della scuola di Tiziano, poi … arriva un turista e annuncia, tra squilli di tromba e rulli di tamburo: ”a Palazzo d’Avalos ci sono due quadri di Tiziano”.
E’ bizzarro, quasi spiegabile esotericamente, come quadri del pittore di Pieve di Cadore, possano essere tornati nella casa dei suoi clienti tramite una donazione.
Che i d’Avalos fossero clienti e mecenati di questo grande pittore lo sanno tutti coloro che si occupano un poco d’arte e di storia. Come tutti sanno, che il Museo del Prado, a Madrid, mostra con orgoglio il famosissimo dipinto “Allocuzione di Alfonso d’Avalos”, opera eseguita tra il 1540 ed il 1541. Pochi conoscono però, l’organizzazione della bottega di Tiziano, uno dei pittori tra i più imitati e copiati. E’ una vera sorpresa – per i non addetti ai lavori – scoprire che prima ancora che pittore intelligente, Tiziano fu grande imprenditore. Acuto, scaltro sino a rasentare l’inganno.
A conferma della presenza di opere di Tiziano a Vasto, oltre a quanto si trova scritto sugli inventari della famiglia d’Avalos, si può ammirare nel duomo cittadino, “Ecce Homo” attribuito alla scuola di questo grande pittore.
L’intuizione del Professor Vittorio Mazzeschi, però, giunge a proposito, quasi ad avvalorare l’importanza dell’avvenimento che ci aspetta nel prossimo anno: “il 300° anniversario del conferimento del titolo onorifico di Città al Vasto”. Il momento adatto per mostrare tutta la cultura che la nostra città possiede. … e vuoi vedere che l’intervento del Professore aquilano, possa diventare anche l’occasione buona per proseguire sulla strada della valorizzazione del patrimonio artistico del Vasto?
Dopo la mostra sui Rossetti, che ha portato la nostra città sulle pagine dei maggiori quotidiani italiani e stranieri; dopo la riapertura della pinacoteca Palizzi, che, anche se poco pubblicizzata, continua a richiamare visitatori; dopo il restauro della magnifica cornice dorata e la sua ricollocazione nel Palazzo; in procinto di riallestire le sale, con opere trasferite per restauro a L’Aquila e trattenute in esposizione nel Castello Cinquecentesco; in attesa di procedere alla catalogazione della collezione di armi antiche e rare depositate nel caveau del museo … speriamo che si possa continuare a seguire il sentiero già tracciato.

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