martedì 23 marzo 2010

Ciao, Papà.

2 commenti:

maria ha detto...

Mi dispiace.
Le esprimo le mie più sentite condoglianze.

giusfra.poll ha detto...

L'ho letto su Qui Quotidiano on line, accanto al mio articolo del giorno. Condivido amichevolmente il cordoglio. La privazione di un sicuro (domestico) riferimento e supporto allo stesso vivere quotidiano, anche se ormai autonomi e adulti, io, di te maggiore d'età, l'ho provato già alcuni anni fa. Il dolore è certo, e ugualmente lo sconcerto inevitabile seppur preventivato o comunque da prevedere, perchè si resta soli e scoperti o in prima linea ...a fronteggiare la vita.
Da padre a figlio, una comunanza di carne, d'idee e d'affetti: un senso discendenza, avvalorante quanto nel distacco doloroso, che ci permette di andare avanti, per noi e per chi ci darà e conserverà a sua volta testimonianza e seguito... E così il momento della morte di un congiunto ci da o ci richiama al senso autentico della vita.

Ancora condoglianze, Paolo. Pino Pollutri