giovedì 1 aprile 2010

Ho deciso di candidarmi a Sindaco di Vasto.



Oggi non è un semplice giovedì, oggi è un giovedì particolare. E’ un giovedì in cui ho deciso di candidarmi a Sindaco di Vasto. Le ragioni che mi hanno portato a maturare questa decisione sono molteplici, non ultime gli innumerevoli consensi che quotidianamente si esprimono sul al mio operato, tuttavia non mi dilungherò nella esposizione di queste ragioni. Ci sarà tempo in futuro per l’esposizione attenta e puntuale di queste. Voglio però “iniziare” ad esporre il nocciolo del mio programma. Un programma che gira intorno all’unico problema essenziale per me e per i miei concittadini. La serenità.
Se eletto punterei immediatamente alla manutenzione ordinaria delle strade, dei giardini e dell’immagine cittadina in generale. Metterei i cittadini nella condizione di uscire di casa senza patemi d’animo, sul lavoro, sulla sicurezza, sulla spesa, su tutti i servizi e su quanto altro necessario per una comune vita quotidiana. A livello socio sanitario, in attesa di eventuali nuove infrastrutture, ottimizzerei le risorse e amplierei l’offerta di servizi atti alla salute della persona, mediante la sicurezza di prestazioni qualificate e sicure. Organizzerei una imponente campagna per incentivare il trasporto pubblico, eliminerei l’ingresso dei mezzi pesanti e tutto quanto inerente le operazioni di carico e scarico nell’abito cittadino, realizzando una apposita area per questi servizi e collegando questa alla città con appositi mezzi elettrici. Incentiverei il commercio con attrattive per i clienti e agevolazioni fiscali e/o di sevizio per gli stessi commercianti. Stimolerei gli imprenditori ad investire sulla qualità della vita, così da incrementare anche il flusso turistico. Per quanto riguarda questa materia, il turismo appunto, punterei su una continua pubblicità a costo zero, pungolando la “curiosità” del potenziale “visitatore”, invitandolo a scoprire la varietà dell’offerta che “solo” Vasto propone. Porrei attenzione alle richieste del mondo giovanile, partendo però dal dialogo con questo mondo, non dallo scontro o dal metodo del: “ti accontento affinché tu stia zitto”. Tenterei il rilancio dell’agricoltura, mediante il recupero di prodotti tipici ed unici del luogo, ormai quasi totalmente spariti. “Imporrei” la sicurezza del posto di lavoro per gli occupati, incentiverei nuove attività per chi è in attesa di occupazione.
Quanto sopra è un primo assaggio di quanto proporrò nella campagna elettorale che presto entrerà nel vivo. Mi corre l’obbligo però di ricordare a tutti che oggi è un giovedì particolare, è giovedì “primo aprile”.

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