mercoledì 30 novembre 2011
"Coglioni" ! … scusate volevo dire: “biomasse” !
Quanto sta accadendo intorno alla vicenda della centrale a biomasse, altro non è che la conferma che il popolo vastese è un popolo di “coglioni”. Si, lasciatemi sfogare, siamo tutti “coglioni”. Vorrei non far parte di questa categoria ma devo per modestia accomunarmi ai tanti.
Qualche amico continua a ripetermi: “ma chi te lo fa fare? Perché continui a farti nemici?” e tante altre belle cose di questo tipo. Ma è più forte di me. Non resisto. Quando lo devo dire, lo devo dire.
Ma possibile che in questa Città, continuiamo a portare il malato in ospedale sempre dopo che è ormai morto? Ma non si capiva prima che la malattia era grave?
Succede così per tutto. Dopo che la guerra è irrimediabilmente persa ci si dichiara pronti per la battaglia. Poi immediatamente, dopo la prima scaramuccia, tutto sommessamente “scema”.
Perché non si è intervenuti prima sul problema? Magari non si sarebbero ottenuti risultati ma si sarebbe dato almeno peso alla propria voce. Ora invece possono rispondere semplicemente: “urla quanto ti pare tanto …”.
“Coglioni” come me, provano a segnalare problemi con largo anticipo. “Coglioni” come voi continuano a pensare che chi ci rappresenta abbia le “palle” per far si che certe cose non accadano. Coglioni, palle, quasi sinonimi maschilisti di “biomasse”.
Sono anni che si parla di questo argomento. Oggi una persona mi ha chiesto: “ma tu lo sai cosa sono le biomasse?” Ed ha aggiunto: “io non lo so ma sono contro”. Io volevo sbattere la testa contro un lampione ma non l’ho fatto per non danneggiare una cosa pubblica.
Possibile che si è così superficiali da essere pro o contro una cosa solo per sentito dire? Possibile che come i “ragazzi” del Movimento 5 Stelle, si gridi “Lapenna go home” già ora, dopo averlo votato e fatto votare solo qualche mese fa? Ma questi “ragazzi” del 6% conoscevano il problema e conoscevano il punto di vista del sindaco che hanno contribuito a far eleggere? Poi aggiungono: “Caro sindaco, ammetti la tua superficialità nel portare avanti la questione biomasse e dimettiti". Ma, mi chiedo, chi è più superficiale, loro o il sindaco?
I tanti “Colella” della situazione, sempre pronti a far nascere comitati, perché hanno aspettato fino ad ora per attivarsi? Cosa aspettavano? Eppure pare che fossero molto delusi di questo sindaco nei precedenti cinque anni, tuttavia come granchi si erano rintanati tra gli scogli o sotto la sabbia. Lo hanno rivotato, ora cosa vogliono dimostrare? Per cosa? Contro chi?
“Gennarino, quelle pizze diventano due!” diceva Totò nel famoso film, mentre oggi Vasto Web titola: “Biomasse, sale la protesta: ora i comitati sono due”. Un film visto molte, troppe, volte. Non quello di Totò, quello dei “comitati dopo”. Ricordo solo quelli rumorosi ed appariscenti contro le recinzioni alla Marina. Embeh! E dopo?
Perché non nasce un comitato “prima”. Per esempio contro i quartieri satelliti. Perché non nasce un comitato che chieda quali “misure” si stanno prendendo per Fosso Marino. Perché non nasce un comitato che controlli gli sprechi e il disordine nella nostra città?
Ve lo dico io perché: aspettiamo sempre il dopo, “perché siamo coglioni” o se preferite … “biomasse”.
PS. Considerata la qualità dei nostri amministratori, che non hanno una visione di Città, non hanno una visione di sviluppo, non possiedono una analisi concreta della situazione che consenta di programmare interventi, insomma non hanno una minima idea, nascerebbe anche un comitato per il controllo dei comitati. Anche questa è colpa di noi “biomasse” che li abbiamo scelti.
La prossima volta quindi …
PS2 E adesso mi aspetto si tiri fuori la favola della Jacobucci.
C'è un grande prato verde, dove ....
martedì 29 novembre 2011
Ma questa cultura? Dico: ... ma questa cultura?
Non voglio pensare che in questi periodi di vacche magre la nostra amministrazione possa provvedere a manifestazioni o opere di carattere culturale - pare sia saltata anche la tanto "strombazzata" mostra su Vincenzo Canci - ma almeno un minimo di manutenzione per quei luoghi tanto "cari" al sindaco ....
lunedì 28 novembre 2011
E' morto Ken Russell. Fece un film su Dante Gabriel Rossetti
Da Wikipedia (versione inglese)
Dante's Inferno: The Private Life of Dante Gabriel Rossetti, Poet and Painter (1967) is a feature-length 35mm film directed by Ken Russell and first screened on the BBC on 22 December 1967. It quickly became a staple in cinemas in retrospectives of Russell's work. It tells of the relationship between the 19th-century artist and poet Dante Gabriel Rossetti and his model, Elizabeth Siddal.
I primi auguri di Buon Natale.
Ho ricevuto una mail da una persona che mi ha chiesto di non fare il suo nome se avessi pubblicato questi "spiritosi" (ma nemmeno tanto vista la "proccupante" situazione) auguri. Sono sicuro che, nonostante lo stile "dadamesco", chi ha scritto la lettera riuscirà a far comprendere al lettore il punto di vista di chi opera e vive nel centro storico di Vasto. Accompagno lo scritto con una foto che ho scattato in una riunione in Municipio, dove appare l'assessore al commercio in una posa degna della sua carica.
Caro Paolo, come ben tu puoi osservare (perché anche tu hai il dono della vista), anche questo Natale trascorrerà come tanti altri passati: centro storico deserto, commercianti (tanti) sulla porta, residenti (pochi) rintanati in casa, piazza Rossetti peggio di un cimitero siberiano … pure con i cipressi quest’anno!
Eppure l’Eccelso Amministratore, come qualcun altro prima di lui, dice che tutto va bene, che i ristoranti sono pieni, che è tutta una suggestione generale e che la gente è abituata a lamentarsi. I rispettivi rappresentanti di categoria prima si fustigano col cilicio (c’è crisi), e poi vanno a mangiare insieme agli’animatori’, tra cui spiccano menti eccelse perennemente abbronzate, con occhiali da sole anche col barometro su ‘tempesta’, e novelli ciclisti (coadiuvati, e direi, mascherati dall’accumulatore di energia che spinge sulle pedivelle al posto loro) che si pavoneggiano come paladini dell’ecosostenibilità. I rimanenti passano il tempo a cercare di capire la causa effetto di questa situazione, convincendosi che forse sono proprio “loro” il problema in quanto “ospiti”: è questo il punto! Così si avvalora ancor di più l’azione sinergica dell’attuale E.A. (abbreviato), perché la sua meta-e quella dei suoi commiserevoli cortigiani - è quella di svuotare di significati e di contenuti il Centro Storico, e di trasformarlo in una scarna e patetica copia di Eurodisney: Castello Palmieri da cui partono i fuochi pirotecnici alle 23, e corso Garibaldi trasformata in Main Street, ove sfila ogni sera ogni sorta di figuranti e pagliacci (hai voglia ad elencarli tutti …).
Ma c’è di meglio: perché, allora, tra le tante proposte ipocrite e maniacali, non scegliere tra quelle più realistiche possibili (perché più vicine alla famosa “meta” dell’EA)?
Elenchiamole:
1) ripristinare le torri di Bassano, S.Spirito, Damante dell’antica cerchia muraria, coi vigili pronti a versare pece e olio bollente sugli invasori.
2) dragaggio di corso Garibaldi, ripristinando il vecchio fosso S.Sebastiano, allagandolo d’acqua con rispettivi alligatori.
3) Dotare quindi di ponti levatoi l’arco di Portanuova e Porta Castello: porta Catena murata, come anche ‘la Cavuta’
4) Reintroduzione del coprifuoco 24h su 24 (quello attuale parte dalle 8 di mattina)
5) Spostamento del circolo Pensionati da piazza Marconi alle ex scuole elementari (sono più vicine, più ampie e meno faticose da raggiungere).
5) Marcare i residenti e i commercianti con una stella-magari viola, ci si consenta la scelta del colore modaiolo beneaugurante - da cucire sulla manica destra.
6) Riedificare sulla rotonda di p.zzaVerdi (Shangai) il Dazio, a cui versare l’obolo ogni qualvolta l’avventore entra in città …oops, scusate, questo l’hanno già fatto con lo ‘spartitraffico di corso Garibaldi’(meglio definirlo come deviazione obbligatoria verso il ‘nuovo’Dazio…)
Come vedi,manca solo lo Jus Primae Noctis …ma se permetti, ho da tempo indossato la cintura di castità: mai e poi mai arrendersi al forestiero!
Caro concittadino, anche se l’evidenza … non smentisce i fatti, è ora di togliersi l’anello al naso: l’EA è diventato peggio di ET (non sa andare nemmeno in bici), e nessuno è capace di fargli ritrovare il “telefono-casa”.
Auguri di buon Natale
Caro Paolo, come ben tu puoi osservare (perché anche tu hai il dono della vista), anche questo Natale trascorrerà come tanti altri passati: centro storico deserto, commercianti (tanti) sulla porta, residenti (pochi) rintanati in casa, piazza Rossetti peggio di un cimitero siberiano … pure con i cipressi quest’anno!
Eppure l’Eccelso Amministratore, come qualcun altro prima di lui, dice che tutto va bene, che i ristoranti sono pieni, che è tutta una suggestione generale e che la gente è abituata a lamentarsi. I rispettivi rappresentanti di categoria prima si fustigano col cilicio (c’è crisi), e poi vanno a mangiare insieme agli’animatori’, tra cui spiccano menti eccelse perennemente abbronzate, con occhiali da sole anche col barometro su ‘tempesta’, e novelli ciclisti (coadiuvati, e direi, mascherati dall’accumulatore di energia che spinge sulle pedivelle al posto loro) che si pavoneggiano come paladini dell’ecosostenibilità. I rimanenti passano il tempo a cercare di capire la causa effetto di questa situazione, convincendosi che forse sono proprio “loro” il problema in quanto “ospiti”: è questo il punto! Così si avvalora ancor di più l’azione sinergica dell’attuale E.A. (abbreviato), perché la sua meta-e quella dei suoi commiserevoli cortigiani - è quella di svuotare di significati e di contenuti il Centro Storico, e di trasformarlo in una scarna e patetica copia di Eurodisney: Castello Palmieri da cui partono i fuochi pirotecnici alle 23, e corso Garibaldi trasformata in Main Street, ove sfila ogni sera ogni sorta di figuranti e pagliacci (hai voglia ad elencarli tutti …).
Ma c’è di meglio: perché, allora, tra le tante proposte ipocrite e maniacali, non scegliere tra quelle più realistiche possibili (perché più vicine alla famosa “meta” dell’EA)?
Elenchiamole:
1) ripristinare le torri di Bassano, S.Spirito, Damante dell’antica cerchia muraria, coi vigili pronti a versare pece e olio bollente sugli invasori.
2) dragaggio di corso Garibaldi, ripristinando il vecchio fosso S.Sebastiano, allagandolo d’acqua con rispettivi alligatori.
3) Dotare quindi di ponti levatoi l’arco di Portanuova e Porta Castello: porta Catena murata, come anche ‘la Cavuta’
4) Reintroduzione del coprifuoco 24h su 24 (quello attuale parte dalle 8 di mattina)
5) Spostamento del circolo Pensionati da piazza Marconi alle ex scuole elementari (sono più vicine, più ampie e meno faticose da raggiungere).
5) Marcare i residenti e i commercianti con una stella-magari viola, ci si consenta la scelta del colore modaiolo beneaugurante - da cucire sulla manica destra.
6) Riedificare sulla rotonda di p.zzaVerdi (Shangai) il Dazio, a cui versare l’obolo ogni qualvolta l’avventore entra in città …oops, scusate, questo l’hanno già fatto con lo ‘spartitraffico di corso Garibaldi’(meglio definirlo come deviazione obbligatoria verso il ‘nuovo’Dazio…)
Come vedi,manca solo lo Jus Primae Noctis …ma se permetti, ho da tempo indossato la cintura di castità: mai e poi mai arrendersi al forestiero!
Caro concittadino, anche se l’evidenza … non smentisce i fatti, è ora di togliersi l’anello al naso: l’EA è diventato peggio di ET (non sa andare nemmeno in bici), e nessuno è capace di fargli ritrovare il “telefono-casa”.
Auguri di buon Natale
Il sabato pomeriggio ... "scarpasciudd" e basta.
Sabato 26 novembre 2011
I due minuti di follia...
Sabato 26 novembre 2011, ore 17.00
campo Incoronata
Dal nostro inviato Fabrizio Ronzitti
BATE BORISOV - FUTBOL MINSK 5-3
Arbitro sig. Nicola Ronzitti
BATE BORISOV (gialli): Loreta; Antenucci, Di Marco; Sebastiani, Di Foglio, Giacomucci; Fanucci M., Sboro, Frangione, Cicchini, Fanucci R.
FUTBOL MINSK (blu): Ronzitti L.; D'Adamo, Lemme; Vino, Ronzitti F., Puddu; Soldano, Reale, D'Angelo, Serafini A., Angiolillo.
Ancora una partita nel segno del gol e dello spettacolo allo stadio Incoronata, con i blu che compiono un autentico suicidio: in vantaggio per 3 reti a 0 a inizio secondo tempo, subiscono una clamorosa e rocambolesca rimonta. Ma andiamo con ordine nel raccontare i principali momenti della gara.
Negli spogliatoi c’è l’immancabile siparietto gastronomico di Peppino Soldano, che delizia i presenti raccontando il suo pranzo modesto a base di "risott' 'nghi li funghitt'", e aggiunge un paio di rutti tanto per gradire. In campo, l'inizio è tutto per i blu, che sfoggiano al centro dell'attacco il neo acquisto Hulk D'Angelo, al quale si rivolge il prof. Cicchini in un momento di folgorazione mistica: "Pietro, così mi tradisci?" La partita comincia con una serie di errori sottoporta da parte dei blu, anche grazie alle buone parate di Loreta, nonostante il dito gonfio come una salsiccia; dall’altra parte, su una punizione a due in piena area, i gialli hanno la loro migliore occasione, ma Reale respinge sulla linea il tiro di Frangione. Alla fine i blu riescono a sbloccare la gara grazie ad un rigore concesso per fallo di mano di Giacomucci in mischia; sul dischetto si presentano insieme D'Angelo e Soldano, decisi entrambi a tirare, ma dopo una breve discussione è quest'ultimo ad incaricarsi della trasformazione e a realizzare con grande precisione. I gialli non riescono a reagire allo svantaggio, e dopo un contrasto spalla-spalla tra pesi massimi (Giacomucci vs Hulk), i blu riescono a trovare il raddoppio a metà primo tempo grazie ad Andrea Serafini, tornato in squadra dopo un lungo periodo di assenza, e subito bravo a trafiggere Loreta dopo una veloce ripartenza. Nel secondo tempo, pronti-via ed è subito tris per i blu grazie a Peppino Reale, che in contropiede si presenta solo davanti a Loreta e lo batte sul primo palo.
Partita finita? Nemmeno per sogno! Forse punti sull'orgoglio dalle dichiarazioni provocatorie di Mario Lemme ("Mo' faceme n'addre quattr' o cinq' gol"), i gialli si risvegliano dal torpore e cominciano ad attaccare con decisione, favoriti dall'errore tattico degli avversari, che anzichè difendere il vantaggio si sbilanciano in attacco. Il segnale della riscossa lo da Max Frangione, che entra in area dalla sinistra e spara un gran tiro che batte Ronzitti e riapre tutto. Poi ci pensa l'altro Ronzitti in campo, Fabrizio (sigh!), a cambiare definitivamente il corso della partita: in soli due minuti, prima svirgola completamente il rinvio, permettendo a Roberto Fanucci di segnare con un bel pallonetto, poi interviene malamente su un cross dalla destra, realizzando il più comico degli autogol. Colpiti da questo clamoroso black out, i blu non riescono a reagire, i gialli attaccano ancora e sulle ali dell'entusiasmo vanno addirittura in vantaggio con Sboro, che evita il fuorigioco e batte facilmente Lorenzo Ronzitti. I blu si gettano in avanti con la forza della disperazione, cercano di raggiungere almeno il pareggio, ma sono troppo frettolosi e imprecisi, e così facendo si scoprono agli inevitabili contropiedi dei gialli; ne approfitta Max Frangione, che prima colpisce la traversa con un bolide da fuori area, poi a pochi minuti dalla fine parte da metà campo, si beve la difesa e supera per la quinta volta Ronzitti in uscita.
Classifica marcatori: 13 gol: Frangione; 12 gol: Angiolillo; 5 gol: D'Angelo, Reale, Sboro, Serafini A.; 4 gol: Docuta; 3 gol: Gogò Ronzitti; 2 gol: D'Adamo, Serafini S.; 1 gol: Cicchini, Fanucci M., Fanucci R., Giacomucci, Lemme, Ronzitti L., Rossi, Serafini G., Soldano, Storto, Vino.
domenica 27 novembre 2011
Alè Pro Vasto alè ma nei ricordi.
Oggi, probabilmente “per colpa” del magnifico sole che ha invaso la città, ho sentito la necessità di andare allo stadio. In verità ho risposto ad un appello dei “tifosi vastaroli” ormai da tempo orfani della squadra cittadina.
Gli irriducibili tifosi della gloriosa Pro Vasto erano sulle scale antistanti l’ex stabilimento S.A.L.T.O. (Stabilimento Lavorazione Tabacchi Orientali), ora pomposamente rinominato “Scuderie dell’Aragona”, aspettando il momento di far sentire la propria voce che chiede con forza il ritorno sui campi da gioco della squadra cittadina. Dentro lo stadio invece si giocava il “derby” Vasto Marina San Salvo.
Non me la sono sentita di entrare. Troppi ricordi di quella che fu la “Curva San Michele” poi rinominata “Curva d’Avalos”. Ho visto ai cancelli i soliti “sbafatori”, qualche “assuefatto” di calcio in crisi di astinenza e i tifosi (pochi o molti non so) delle squadre in campo. Io cosa facevo lì? Probabilmente sarei dovuto entrare e seguire la partita ma cosa mi avrebbe potuto offrire una partita di “eccellenza” giocata all’Aragona, un campo dove avevo visto partite di ben altro livello?
Ho deciso allora di tornare a casa e scrivere un articolo. Ma su che cosa? Forse sui “politici” locali che ho, per l’ennesima volta, sentito promettere ai tifosi delusi (pochi quelli presenti in verità) il ritorno della Pro Vasto? O di quelle persone che dicevano: “questi di Vasto Marina non mettono nemmeno i manifesti a Vasto”.
Capisco che chi ha fondato la squadra del Vasto Marina sia orgoglioso e voglia seguire un suo percorso. Capisco altresì che Vasto meriti una squadra che rappresenti tutta la città, non solo una parte sia pure importante di essa. Quindi potrei scrivere che se i tifosi della Pro Vasto rinunciassero al “Pro” e quelli del Vasto Marina rinunciassero al “Marina”, avremmo di nuovo la squadra di Vasto. Ma basterebbe?
Le società di calcio (e sportive in genere) hanno anche, io direi soprattutto, un carattere sociale e non possono essere fondate e gestite in maniera estemporanea e dilettantesca.
Allora potrei scribacchiare su questo ma sarei preso dallo sconforto, perché mi verrebbe da scrivere ben altro. Per esempio che a Vasto i valori di ogni tipo, anche quelli sportivi, sono irrimediabilmente persi. Figuriamoci quindi se si può pensare che si abbia la voglia di investire seriamente sulla squadra di calcio locale.
E poi, se io scrivessi su questi temi a chi interesserebbe?
Allora mi godo la stretta di mano di un “ultrà”, che mi ha ringraziato per la presenza e me ne vado a passeggiare alla riva del mare. Finché si può!
Sequenza
Pubbli .Città ... gratuita.
Domenica
LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA
Passata è la tempesta:
Odo augelli far festa, e la gallina,
Tornata in su la via,
Che ripete il suo verso. Ecco il sereno
Rompe là da ponente, alla montagna;
Sgombrasi la campagna,
E chiaro nella valle il fiume appare.
Ogni cor si rallegra, in ogni lato
Risorge il romorio
Torna il lavoro usato.
L'artigiano a mirar l'umido cielo,
Con l'opra in man, cantando,
Fassi in su l'uscio; a prova
Vien fuor la femminetta a còr dell'acqua
Della novella piova;
E l'erbaiuol rinnova
Di sentiero in sentiero
Il grido giornaliero.
Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride
Per li poggi e le ville. Apre i balconi,
Apre terrazzi e logge la famiglia:
E, dalla via corrente, odi lontano
Tintinnio di sonagli; il carro stride
Del passegger che il suo cammin ripiglia.
Si rallegra ogni core.
Sì dolce, sì gradita
Quand'è, com'or, la vita?
Quando con tanto amore
L'uomo a' suoi studi intende?
O torna all'opre? o cosa nova imprende?
Quando de' mali suoi men si ricorda?
Piacer figlio d'affanno;
Gioia vana, ch'è frutto
Del passato timore, onde si scosse
E paventò la morte
Chi la vita abborria;
Onde in lungo tormento,
Fredde, tacite, smorte,
Sudàr le genti e palpitàr, vedendo
Mossi alle nostre offese
Folgori, nembi e vento.
O natura cortese,
Son questi i doni tuoi,
Questi i diletti sono
Che tu porgi ai mortali. Uscir di pena
E' diletto fra noi.
Pene tu spargi a larga mano; il duolo
Spontaneo sorge: e di piacer, quel tanto
Che per mostro e miracolo talvolta
Nasce d'affanno, è gran guadagno. Umana
Prole cara agli eterni! assai felice
Se respirar ti lice
D'alcun dolor: beata
Se te d'ogni dolor morte risana.
sabato 26 novembre 2011
La notizia del giorno
Ma che ci azzecca - direbbe Antonio Di Pietro - il brodetto di "cozze" alla Vastese con la mammografia? E che significa l'articolo apparso su Piazza Rossetti.com? Forse un messaggio in codice?
No! Credo sia solo l'emblematica espressione della confusione che si vive ormai da troppo tempo a Vasto. Si mescolano "falasca e parietaria", si scambia Fresa per Lentella, insomma un bel Mix ... o forse dovevo dire "Max".
venerdì 25 novembre 2011
Comunicato
Lettera aperta ad alcuni amici del centrodestra
Mi sono già espresso sul governo Monti e sulla opportunità strettamente politica di appoggiarne l’azione. Torno sull’argomento a seguito di richieste di chiarimenti da parte di un certo numero di amici, che continuano ad esprimere forti riserve e giudizi assolutamente negativi.
Per rendere meglio comprensibile la mia posizione voglio prima illustrare qual è l’elettorato di riferimento del centro-destra. A mio giudizio, esso consiste principalmente nel ceto medio, inteso però non soltanto come pura categoria economica, ma come categoria sociale e culturale.
Ad essa appartengono le famiglie che, pur non essendo cattoliche praticanti, educano i figli al rispetto dei principi cristiani; i pensionati che, risparmiando su ogni spesa ed investendo in Bot o alle Poste i sudati risparmi, si sono comperati la casa, hanno pagato il matrimonio in chiesa alle figlie ed hanno fatto studiare i figli; la grande massa di operatori pubblici che fanno giornalmente il loro difficile mestiere, senza furbizie e senza facili eroismi. Ne fanno parte quelle donne pronte ad aiutare chiunque si impegni a cercare un lavoro onesto, ma allarmate dal rischio montante di furti e rapine ad ogni angolo di strada e di supermarket; le persone che amano l’ordine ma non riescono più a comprendere il senso di impunità per i delinquenti che deriva da molte sentenze della nostra magistratura, che sembra più interessata alla politica che alla repressione della delinquenza comune.
E potrei continuare per parecchie pagine … Questo grande blocco sociale, a cui - non dimentichiamolo - si deve la crescita economica e sociale del Paese, corre nell’attuale crisi economica il rischio di rimanere senza alcuna copertura politica. Stretto tra poteri forti, che vogliono esclusivamente le liberalizzazioni, principalmente nel mercato del lavoro, e che vedono la patrimoniale come il fumo negli occhi, ed una sinistra, per la quale esiste solo la patrimoniale e che, nonostante il livello della disoccupazione giovanile, non può e non vuole fare nulla su qualsiasi tipo di liberalizzazione del mercato del lavoro ( basta leggere le interviste della Camusso), il ceto medio è fortemente a rischio d’estinzione. Un appoggio attivo e non attendista al governo Monti serve, in primis ed nel breve periodo, a dare la dovuta copertura alle istanze politiche di quello che era, è e sarà l’elettorato di riferimento del centrodestra. Un atteggiamento di opposizione marcata, come ha deciso di fare la Lega, o anche velata o attendista, vestendo i panni del “convitato di pietra”, non giova pertanto al centrodestra come sembra aver compreso innanzitutto Silvio Berlusconi, a giudicare dalle sue dichiarazioni dopo il volto di fiducia a Monti. La scommessa sulla quale il centrodestra deve puntare è quindi, a parer mio, di far comprendere alla classe media le ragioni che militano in favore di un sostegno convinto al governo Monti, in un quadro di coesione nazionale, e di far “digerire” al proprio interno che scenari diversi sarebbero politicamente disastrosi. Un eventuale fallimento del governo Monti avrebbe infatti come immediata conseguenza il fallimento dello Stato italiano e quindi la distruzione del ceto medio (come è avvenuto in tutte le altre crisi economiche dello scorso secolo ) e di conseguenza quella del centrodestra, che risulterebbe marginalizzato nel panorama politico per i prossimi quindici - venti anni (cioè per il tempo di riformazione di un nuovo ceto medio). Beh, l’esperienza della marginalizzazione io l’ho vissuta in gioventù sulla mia pelle e non voglio che si ripeta. Se non altro per un duplice dovere morale: il primo verso tutte quelle persone- spesso giovani, ma anche non giovani – che per combattere quella marginalizzazione hanno sacrificato parte della loro esistenza e a volte la loro stessa vita, il secondo verso quella grande massa di giovani di oggi ai quali un centrodestra “in gioco” può offrire la prospettiva di occupazione e di benessere che ricette vetero-socialiste non possono dare. Due precisazioni, infine, che vogliono avere il significato di una raccomandazione, soprattutto a me stesso. La prima per dire che la posizione da me sostenuta sarebbe decisamente interpretata come uno spartiacque con i movimenti degli “arruffapopolo” come Bossi, Di Pietro, Vendola e Grillo e questo aspetto favorirebbe davvero l’unione di tutti i moderati.
La seconda per dichiarare a chi ripete che la crisi l’avrebbe potuta gestire il governo passato, che purtroppo non c’erano proprio le condizioni, soprattutto esterne, per gestire azioni come quelle che servono e che necessariamente serviranno all’Italia per riprendersi.
Giuseppe Tagliente
Mi sono già espresso sul governo Monti e sulla opportunità strettamente politica di appoggiarne l’azione. Torno sull’argomento a seguito di richieste di chiarimenti da parte di un certo numero di amici, che continuano ad esprimere forti riserve e giudizi assolutamente negativi.
Per rendere meglio comprensibile la mia posizione voglio prima illustrare qual è l’elettorato di riferimento del centro-destra. A mio giudizio, esso consiste principalmente nel ceto medio, inteso però non soltanto come pura categoria economica, ma come categoria sociale e culturale.
Ad essa appartengono le famiglie che, pur non essendo cattoliche praticanti, educano i figli al rispetto dei principi cristiani; i pensionati che, risparmiando su ogni spesa ed investendo in Bot o alle Poste i sudati risparmi, si sono comperati la casa, hanno pagato il matrimonio in chiesa alle figlie ed hanno fatto studiare i figli; la grande massa di operatori pubblici che fanno giornalmente il loro difficile mestiere, senza furbizie e senza facili eroismi. Ne fanno parte quelle donne pronte ad aiutare chiunque si impegni a cercare un lavoro onesto, ma allarmate dal rischio montante di furti e rapine ad ogni angolo di strada e di supermarket; le persone che amano l’ordine ma non riescono più a comprendere il senso di impunità per i delinquenti che deriva da molte sentenze della nostra magistratura, che sembra più interessata alla politica che alla repressione della delinquenza comune.
E potrei continuare per parecchie pagine … Questo grande blocco sociale, a cui - non dimentichiamolo - si deve la crescita economica e sociale del Paese, corre nell’attuale crisi economica il rischio di rimanere senza alcuna copertura politica. Stretto tra poteri forti, che vogliono esclusivamente le liberalizzazioni, principalmente nel mercato del lavoro, e che vedono la patrimoniale come il fumo negli occhi, ed una sinistra, per la quale esiste solo la patrimoniale e che, nonostante il livello della disoccupazione giovanile, non può e non vuole fare nulla su qualsiasi tipo di liberalizzazione del mercato del lavoro ( basta leggere le interviste della Camusso), il ceto medio è fortemente a rischio d’estinzione. Un appoggio attivo e non attendista al governo Monti serve, in primis ed nel breve periodo, a dare la dovuta copertura alle istanze politiche di quello che era, è e sarà l’elettorato di riferimento del centrodestra. Un atteggiamento di opposizione marcata, come ha deciso di fare la Lega, o anche velata o attendista, vestendo i panni del “convitato di pietra”, non giova pertanto al centrodestra come sembra aver compreso innanzitutto Silvio Berlusconi, a giudicare dalle sue dichiarazioni dopo il volto di fiducia a Monti. La scommessa sulla quale il centrodestra deve puntare è quindi, a parer mio, di far comprendere alla classe media le ragioni che militano in favore di un sostegno convinto al governo Monti, in un quadro di coesione nazionale, e di far “digerire” al proprio interno che scenari diversi sarebbero politicamente disastrosi. Un eventuale fallimento del governo Monti avrebbe infatti come immediata conseguenza il fallimento dello Stato italiano e quindi la distruzione del ceto medio (come è avvenuto in tutte le altre crisi economiche dello scorso secolo ) e di conseguenza quella del centrodestra, che risulterebbe marginalizzato nel panorama politico per i prossimi quindici - venti anni (cioè per il tempo di riformazione di un nuovo ceto medio). Beh, l’esperienza della marginalizzazione io l’ho vissuta in gioventù sulla mia pelle e non voglio che si ripeta. Se non altro per un duplice dovere morale: il primo verso tutte quelle persone- spesso giovani, ma anche non giovani – che per combattere quella marginalizzazione hanno sacrificato parte della loro esistenza e a volte la loro stessa vita, il secondo verso quella grande massa di giovani di oggi ai quali un centrodestra “in gioco” può offrire la prospettiva di occupazione e di benessere che ricette vetero-socialiste non possono dare. Due precisazioni, infine, che vogliono avere il significato di una raccomandazione, soprattutto a me stesso. La prima per dire che la posizione da me sostenuta sarebbe decisamente interpretata come uno spartiacque con i movimenti degli “arruffapopolo” come Bossi, Di Pietro, Vendola e Grillo e questo aspetto favorirebbe davvero l’unione di tutti i moderati.
La seconda per dichiarare a chi ripete che la crisi l’avrebbe potuta gestire il governo passato, che purtroppo non c’erano proprio le condizioni, soprattutto esterne, per gestire azioni come quelle che servono e che necessariamente serviranno all’Italia per riprendersi.
Giuseppe Tagliente
giovedì 24 novembre 2011
Vasto Rugby
Da Vasto Web.com
In campo senza paura gli arciglioni del Vasto Rugby. Domenica è arrivato un 85-0 che spezzerebbe le gambe a chiunque. Ma non ai guerrieri biancorossi, che in questa prima stagione assoluta devono trarre insegnamenti preziosi da ogni gara e continuare ad allenarsi con costanza e convinzione, per migliorare sotto ogni punto di vista. Per quanto nello sport sia difficile, bisogna scendere in campo senza badare troppo al risultato che viene. Ora i vastesi sono attesi da due gare da brivido, contro Paganica e Sora, con altre piogge di mete in arrivo.
Novembre 2011, Mese del Brodetto. Alzi la mano chi se ne è accorto.
Ogni tanto si legge qualche articolo. Si parla di eventi. Si parla di "successi". Ma come sempre mi piace ripetere: "non si può mentire a se stessi". Questo "Mese del Brodetto" così come è impostato, serve a ben poco. Sta prendendo la strada del Toson d'Oro. Come la rievocazione storica infatti non trova una collocazione specifica e caratteristica nel calendario. Nessuno ci crede veramente. Viene organizzato alla "viva il parroco" e non viene curato nella maniera giusta. La colpa è dei "soliti noti" ma questa ... è un'altra storia.
mercoledì 23 novembre 2011
Tutti bravi a ... caricare.
martedì 22 novembre 2011
Nessuno mi spiega, nessuno spiega, nessuno spiegherà ma passerà.
Oggi, in municipio, non mi hanno permesso di partecipare ad un incontro inerente le festività natalizie. Eppure ero solo il tecnico incaricato da parte di alcuni commercianti del centro storico. Non ero in veste politica e non mi sono presentato per “disfare” anzi per “proporre”. Non per “sfasciare” ma per “collaborare”. Tuttavia a qualcuno da fastidio la mia presenza quindi: “porte sbarrate” all’Architetto.
Mi si dirà, come ormai accade da tempo, che è solo un mio pensiero.
Nessuno mi spiega però, gli occhi abbassati di alcuni “amici” al mio passaggio, oggi, nel corridoio al primo piano della “casa Comunale”. Nessuno mi spiega come mai i partecipanti all’incontro erano gli stessi della volta precedente ad esclusione dell’Architetto “proponente”. Nessuno mi spiega qualora vorranno accettare quanto da “me” proposto a quale titolo lo faranno.
Nessuno spiega invece che figura da “mostro” hanno fatto e faranno fare all’Architetto nei confronti di chi gli aveva chiesto collaborazione. Nessuno spiega il trattamento da “arpia” rivolto all’Architetto in presenza di chi gli ha dato “fiducia”. Nessuno spiega, non la paura (sarebbe troppo) ma il disgusto di questi “pusillanimi” nel vedere l’Architetto proporre idee per la “sua” città.
Nessuno spiegherà ai cittadini come mai da qualche tempo, per mancanza di “tempo” si devono organizzare le cose sempre alla stessa maniera. Nessuno spiegherà come mai ci si rivolge sempre o si accolgono sempre le “idee” (presentate sempre all’ultimo momento) di certe persone.
Passerà. Ci vorrà del tempo ma passerà. Ci vorrà pazienza ma passerà.
Non ci lusinghiamo che questo malaugurato capitolo della storia vastese si concluda presto, anche se in un sistema articolato non si può essere per così tanto tempo inetti, dilettanti, presuntuosi e “predatori”.
E’ motivo di inquietudine sapere che l’amministrazione lapenniana ha privato molti vastesi degli anticorpi indispensabili a difendere e salvare la libera democrazia con i valori e i principi sui quali si fonda. Con me non ci riuscirà.
La mia battaglia continua; la dedicherò soprattutto alla ricomposizione culturale ancor prima che politica ed economica di Vasto.
... mentre io sono stato cacciato dall'autista del senatore (e senza motivazione).
Non è difficile trovare i responsabili.
A livello nazionale, IdV si è distinta, oltre che per le colorite esternazioni del leader, per il soccorso sempre pronto, prestato a Berlusconi nel momento del bisogno. Per brevità ricordiamo solo Di Gregorio, Scilipoti e Razzi.
A livello locale IdV si caratterizza per comportamenti fumosi, confusi e privi di costrutto. Vengono cercati e imbarcati personaggi da gettare in un tourbillion davvero poco chiaro. Spesso, neofiti della politica, si ritrovano fianco a fianco con navigatori di lungo corso, e possono così scoprire anche loro le piacevolezze di decisioni inspiegabili. A Vasto, IdV ha preso una decisione dopo aver taciuto per anni. L'attuale coordinatore Bontempo, subentratomi in consiglio comunale, in 2 anni ha preso la parola UNA SOLA VOLTA per dire che non intendeva partecipare ad una votazione. Ebbene adesso che IdV ha preso una posizione insieme a Sel e Rifondazione, il partito si è spaccato, rivelando come le posizioni vengono prese in maniera improvvisata. A San Salvo invece è avvenuta l'apoteosi. Il coordinatore cittadino nominato dal Sen. Mascitelli solo pochi mesi fa si è dimesso. Perchè non è d'accordo sulla linea politica adottata. Ridicolo! Ridicolo che i vertici di un partito non prendano atto di simili fallimenti. Ma la mia idea, è che questi fallimenti così imbarazzanti, siano invece decisamente funzionali a chi ha interesse a che il partito rimanga sempre una realtà da barzelletta. Il principio è sempre quello del divide et impera. Il partito non cresce, né numericamente né qualitativamente, ma per chi è ai vertici la poltrona è assicurata. Parliamo di gente che ha avuto l'occasione di stare sia al governo che all'opposizione. E i risultati, davvero poco lusinghieri, si sono visti. Che dite, adesso che Berlusconi non c'è più e che Di Pietro è in maggioranza con lui, la gente si stuferà di questi vertici? Io dico di sì. Ed i “sondaggi” anche.
lunedì 21 novembre 2011
Il sabato pomeriggio ... "scarpasciudd" e basta.
sabato 19 novembre 2011, ore 17,campo Incoronata
Dal nostro inviato Luca Storto.
FLORA TALLINN – TRANS NARVA 4 - 4
arbitro sig. Nicola Ronzitti
FLORA TALLINN(blu):Ronzitti L(Portiere Rumeno), D'Adamo, Lemme, Ronzitti F, Puddu, Soldano, Docuta(Ronzitti L),Vino, Reale, Gogò Ronzitti, Angiolillo,
TRANS NARVA(gialli):Portiere Rumeno(Docuta), Sboro, Di Marco, Sebastiani, Di Foglio, Giacomucci,Fanucci, Storto, Cicchini, D'Angelo, Serra(Loreta)
Pareggio odierno rocambolesco (4-4) dove le due squadre hanno dato vita ad una strepitosa partita degna dello stile zemaniano. Solo l’inizio è sembrato un po’ opaco, causa forse il freddo pungente ed una nebbiolina che ha avvolto l’Incoronata Stadium. A dare la scossa decisiva ci pensa il solito Angiolillo al 15’ approfittando della disattenzione di Massimo Fanucci ed insaccando l’incolpevole (e secondo me incompreso, soprattutto a livello comunicativo) portiere rumeno per 1-0. I gialli soffrono l’assenza di Max Frangione in campo (Massi ma che combini? Non mollare mai) ed Hulk è costretto a lottare solitario. Nonostante questo, proprio D’Angelo grazie ad un passaggio filtrante di Sebastiani riesce a piazzare la palla nell’angolino per l’1-1. La reazione dei blu è rabbiosa e ci pensa quella vecchia volpe di Gogò Ronzitti ad approfittare di una mischia in area ed a gonfiare la rete per il 2-1. Prima della fine del primo tempo annotiamo l’avvicendamento fra Serra e Loreta per impegni lavorativi. La ripresa si apre con 2 occasioni limpidissime per Luigi Angiolillo: in entrambe le occasioni Docuta è graziato. Gol mangiato, gol subito. Sboro triangola con Storto che lo lancia davanti la porta ed insacca per il 2-2. Ma questa è la partita di Gogò Ronzitti che, con un guizzo degno dei bei tempi, approfitta di una dormita colossale di Docuta e batte a rete da distanza ravvicinata per il nuovo vantaggio. I gialli, mossi da una prova di orgoglio, iniziano a tambureggiare al centrocampo, dove il prof.Cicchini in più di un’occasione si sgancia e va vicino al gol. Pareggio che arriva, ancora una volta, da uno scatenato D’Angelo che insacca su cross di Fanucci. Finita qui? Neanche a Pensarci. A 10 minuti dal termine, succede l’impossibile. Gogò su verticalizzazione perfetta di D'Adamo, elude la difesa ed insacca per il 4-3. E nel pieno recupero (3 minuti decretati da N.Ronzitti), eurogol di Massimo Fanucci: bolide da fuori area che termina sotto la traversa e si insacca per il definitivo 4-4 sotto gli applausi scroscianti di tutti.
Classifica marcatori: 12 gol: Angiolillo,11: Frangione, 5 gol D’Angelo, 4 gol:Sboro, Docuta, Reale, Serafini A 3 gol:Gogò Ronzitti, 2 gol:D'Adamo, Serafini S 1 gol: Cicchini, Giacomucci, Lemme, Ronzitti L, Rossi, Serafini G, Storto, Vino,Fanucci
Dal nostro inviato Luca Storto.
FLORA TALLINN – TRANS NARVA 4 - 4
arbitro sig. Nicola Ronzitti
FLORA TALLINN(blu):Ronzitti L(Portiere Rumeno), D'Adamo, Lemme, Ronzitti F, Puddu, Soldano, Docuta(Ronzitti L),Vino, Reale, Gogò Ronzitti, Angiolillo,
TRANS NARVA(gialli):Portiere Rumeno(Docuta), Sboro, Di Marco, Sebastiani, Di Foglio, Giacomucci,Fanucci, Storto, Cicchini, D'Angelo, Serra(Loreta)
Pareggio odierno rocambolesco (4-4) dove le due squadre hanno dato vita ad una strepitosa partita degna dello stile zemaniano. Solo l’inizio è sembrato un po’ opaco, causa forse il freddo pungente ed una nebbiolina che ha avvolto l’Incoronata Stadium. A dare la scossa decisiva ci pensa il solito Angiolillo al 15’ approfittando della disattenzione di Massimo Fanucci ed insaccando l’incolpevole (e secondo me incompreso, soprattutto a livello comunicativo) portiere rumeno per 1-0. I gialli soffrono l’assenza di Max Frangione in campo (Massi ma che combini? Non mollare mai) ed Hulk è costretto a lottare solitario. Nonostante questo, proprio D’Angelo grazie ad un passaggio filtrante di Sebastiani riesce a piazzare la palla nell’angolino per l’1-1. La reazione dei blu è rabbiosa e ci pensa quella vecchia volpe di Gogò Ronzitti ad approfittare di una mischia in area ed a gonfiare la rete per il 2-1. Prima della fine del primo tempo annotiamo l’avvicendamento fra Serra e Loreta per impegni lavorativi. La ripresa si apre con 2 occasioni limpidissime per Luigi Angiolillo: in entrambe le occasioni Docuta è graziato. Gol mangiato, gol subito. Sboro triangola con Storto che lo lancia davanti la porta ed insacca per il 2-2. Ma questa è la partita di Gogò Ronzitti che, con un guizzo degno dei bei tempi, approfitta di una dormita colossale di Docuta e batte a rete da distanza ravvicinata per il nuovo vantaggio. I gialli, mossi da una prova di orgoglio, iniziano a tambureggiare al centrocampo, dove il prof.Cicchini in più di un’occasione si sgancia e va vicino al gol. Pareggio che arriva, ancora una volta, da uno scatenato D’Angelo che insacca su cross di Fanucci. Finita qui? Neanche a Pensarci. A 10 minuti dal termine, succede l’impossibile. Gogò su verticalizzazione perfetta di D'Adamo, elude la difesa ed insacca per il 4-3. E nel pieno recupero (3 minuti decretati da N.Ronzitti), eurogol di Massimo Fanucci: bolide da fuori area che termina sotto la traversa e si insacca per il definitivo 4-4 sotto gli applausi scroscianti di tutti.
Classifica marcatori: 12 gol: Angiolillo,11: Frangione, 5 gol D’Angelo, 4 gol:Sboro, Docuta, Reale, Serafini A 3 gol:Gogò Ronzitti, 2 gol:D'Adamo, Serafini S 1 gol: Cicchini, Giacomucci, Lemme, Ronzitti L, Rossi, Serafini G, Storto, Vino,Fanucci
domenica 20 novembre 2011
Difendo il sindaco: Non risponde perchè non sa rispondere. Quando risponde va fuori tema. Quindi meglio non rispondere.
Il sindaco non risponde in conferenza stampa: l'Ordine dei Giornalisti lo 'censura'
Intervento del presidente della sezione abruzzese Pallotta
a cura della redazione
"Hanno ragione i giornalisti a protestare contro l' atteggiamento del sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, che dopo aver convocato una conferenza stampa ha deciso di non rispondere alle domande dei cronisti".
Lo afferma in una nota il presidente del'ordine dei giornalisti abruzzesi, Stefano Pallotta relativamente all'episodio dello scorso lunedì pomeriggio quando il sindaco della città, dopo aver convocato una conferenza stampa urgente per annunciare l'"allerta" a vari enti ed autorità relativamente ai "cupi scenari" adombrati per il futuro dell'area di Punta Penna da tre partiti della sua maggioranza, una volta comunicato il suo pensiero si era rifiutato di rispondere alle domande dei cronisti presenti alzandosi ed andandosene dalla sala comunale che ospitava l'incontro.
"La conferenza stampa - prosegue Pallotta - è uno strumento di comunicazione e come tale di interlocuzione. Utilizzarlo per fare proclami o a senso unico otre a snaturalo dimostra anche una discutibile propensione alla mancanza di rispetto per il lavoro dei giornalisti che ogni giorno sono impegnati a portare avanti il loro fondamentale lavoro tra precarietà e difficoltà di ogni sorta. Eventuali nervosismi politici non possono essere compensati con prevaricazioni nei confronti dei giornalisti. Il sindaco valuti l' opportunità di riconsiderare il proprio atteggiamento. Diversamente i giornalisti faranno bene a continuare la protesta nelle forme da loro annunciate".
sabato 19 novembre 2011
Ma ...
VASTO. ASSOCIAZIONE PARTIGIANI, DOMENICA LA GIORNATA DEL TESSERAMENTO
Vasto – Una giornata interamente dedicata ai valori della Resistenza ed allo spirito partigiano, perché non si abbassi la guarda neppure un istante e perché i valori vengano tramandati alle nuove generazioni. Domenica a Vasto l’Anpi, Associazione nazionale Partigiani d’Italia, aprirà il tesseramento a giovani, donne, anziani, a chiunque abbia a cuore la difesa della libertà e dell’antifascismo in Italia, nell'ambito della mobilitazione decisa dall’Anpi a livello nazionale. La giornata è organizzata all’interno della sede dell’Arci, in corso Plebiscito 77, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19. “Lo spirito partigiano deve sopravvivere ai partigiani del ’43-‘45”, spiega Piero Geminelli, componente del Direttivo provinciale di Anpi Chieti, “e la decisione di aprire il tesseramento alle nuove generazioni è un segnale di fortissimo significato, e risponde a una grande domanda di partecipazione da parte dei più giovani. A loro è dedicata questa giornata e sappiamo che la risposta sarà d’impatto”.
Piero Geminelli - Direttivo ANPI provinciale Chieti
venerdì 18 novembre 2011
Il castello "stante" nel Vasto.
Oggi mi annoiavo e allora ho fatto questo filmatino sul Castello Caldoresco.
Credo che siano molto pochi i vastesi che hanno potuto visitare il cortile dell'antico edificio.
Mi sono permesso di collegare la "Cultura" nostrana con quella giapponese, utilizzando la colonna sonora del film di animazione "Il castello errante di Howl" del regista Hayao Miyazaki, che tanto mi colpì quando lo proiettammo al Politeama Ruzzi in occasione dell'evento "V for Fumetto".
giovedì 17 novembre 2011
Piattume, pattume e messaggio subliminale.
Una giornata dedicata alla ricerca di segni di vita.
Nessun sussulto in questa città se non quello del sindaco di Vasto nel rivedermi seduto per la seconda volta in una settimana su una poltrona della sala del Gonfalone (la sala dove si riunisce la Giunta Municipale).
Nessun problema! Ero solo nelle veci di tecnico incaricato da un consorzio.
A proposito: qualche "testa coronata" può restituire la corona a chi la sa ... indossare? Ridiamo decoro a Vasto!
Ridiamo nel senso di "restituire" non di "ridere". A ridere di Vasto sono già in tanti.
mercoledì 16 novembre 2011
Si lavora per il Natale.
Il mio ultimo progetto? Un braccetto da sistemare sui lampioni del centro per sorreggere i “simboli” delle festività e di ogni “nostra” manifestazione.
In una riunione tenuta nel mio studio con alcuni commercianti del centro storico, nella quale si è parlato di arredo urbano, addobbi e manifestazioni per il periodo natalizio, da proporre ai frequentatori del centro storico in eventuale sinergia con l’Amministrazione Comunale, è nata l’idea di un “oggetto” non invasivo, valido per ogni occasione - dal Natale al Toson d’Oro, dalle feste patronali al Ferragosto, dalla pasqua alle notti bianche e così via - che potesse essere utile per sorreggere ghirlande, luminarie, stendardi e quanto altro.
L’idea, molto semplice e dal costo vicino allo zero, qualora dovesse essere realizzata, non ruberà nulla allo sguardo del passante.
Una bozza di programma per le festività natalizie è già stato protocollato agli assessori al Commercio ed ai Servizi e un incontro informale si è già tenuto in Municipio con la partecipazione del sindaco, degli stessi assessori interessati, e del presidente del Consorzio Vasto in Centro.
In questa occasione ho potuto velocemente proporre l’idea del “braccetto” e gli altri suggerimenti per le festività imminenti. Non ultimo quello di una suggestiva illuminazione dei monumenti.
Attendo con ansia la “decisione” in merito alle idee indicate.
Morto di FAMA.
Tra le domande posta al sindaco di Vasto da Vasto Web mi intriga questa:
4) Se il sindaco non aveva voglia d’interloquire con i rappresentanti degli organi d’informazione, perché ha convocato una conferenza stampa pregando vivamente i giornalisti d’intervenire? Non poteva limitarsi ad inviare un comunicato stampa?
Rispondo io:
Il sindaco di Vasto è un morto di "FAMA"
4) Se il sindaco non aveva voglia d’interloquire con i rappresentanti degli organi d’informazione, perché ha convocato una conferenza stampa pregando vivamente i giornalisti d’intervenire? Non poteva limitarsi ad inviare un comunicato stampa?
Rispondo io:
Il sindaco di Vasto è un morto di "FAMA"
Poveri "comunisti".
Sempre più rattristati i "comunisti" storici della città.
Non riescono più a organizzare nemmeno un torneo di "tresette a perdere".
Ogni qualvolta mi fermo a "parlare" (Parlare si fa per dire.Parla sempre lui) con il caro e antico amico Francescopaolo Molino ascolto sempre lagne e lamentele.
Sono lontani i tempi delle "Maratone" e dei "Circoli" caro "Pauluccio asalarciuisp"!
martedì 15 novembre 2011
Degli "Arciglioni".
Domenica sono stato a San Salvo Marina per seguire la squadra Vastese di Rugby. L’atmosfera festosa e l’ambiente familiare sugli spalti facevano eco alla durezza, per la verità neanche tanto dura, del gioco in campo. I cappellini e i gagliardetti colorati, i commenti allegri, la ”misticanza” delle tifoserie e tutto l'intero ambiente creavano una atmosfera che ti distraeva da quanto accade in questi giorni e ti riportava in dietro nel tempo a quando da curva “San Michele” si tifava "allegramente" Pro Vasto.
Sono pochi coloro che come me sanno che a Vasto esisteva una delle prime (se non la prima) squadre di Rugby abruzzesi, come non tutti sanno che lo stadio Aragona fu anche “velodromo”.
Qualcuno mi ha invitato a scrivere qualcosa sull’argomento. Io ho tentennato poiché già persone che occupano “poltrone” in Consiglio Comunale hanno fatto sentire la propria voce e anche perché nella dirigenza della squadra c’è mio fratello. E quindi non volevo sentirmi dire che mi "accodavo" o peggio che "tifavo" per un parente. Oggi però, il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano ha detto una frase che mi è sembrata tanto ovvia che mi ha fulminato: “Bisogna dare ai giovani opportunità non viziate da favoritismi”.
A causa di questa frase mi sono deciso a rivolgere a chi di dovere la domanda che già in tanti hanno posto: “perché trattare questi ragazzi (come anche coloro che vogliono fare atletica) come persone di seconda classe; cosa hanno loro meno di altri”?
Qualcuno mi ha già risposto che non richiamano pubblico e che presto questo “fenomeno momentaneo” finirà, magari dopo qualche altra sconfitta.
Io non ne sono convinto.
Pietro "Hulk" D'Angelo.
Vasto è piena di bravi ragazzi che sanno "lavorare" e sarebbero bravi artigiani. Solo che nessuno glie lo fa sapere e costoro pensano di essere solo inutili ed incapaci. Non è così Pietro, che noi dello "Scarpasciudde" chiamiamo Hulk per il suo comportamento sul campo di calcio, è un ottimo restauratore ma ... "al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere".
lunedì 14 novembre 2011
Se fai il bravo ti do la “caramella”.
Ogni volta che qualcuno si lamenta, guarda un po’, il sindaco di Vasto è sempre già preparato e pronto ad agire.
Come?! Dando un colpo al cerchio ed uno alla botte.
Prima attende, si guarda intorno, si fa appoggiare. Poi, una volta “attaccato”, addossa le colpe ad altri e infine propone di agire. Lo ha sempre fatto e sempre lo farà.
Nel caso della “centrale” ora che i “cavalli” sono fuggiti dai recinti e le “vacche” placidamente insistono nel dare il “latte”, in attesa di contare le “pecore”, dichiara di agire inviando “un clamoroso esposto al Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, all'Arta e alla Asl per chiedere se sono credibili o no gli "scenari cupi" prospettati da Idv, Sel e Rifondazione” (da Vasto Web). Si vede che conosce bene i suoi “polli” questa vecchia “volpe” di sindaco.
E’ così, dopo aver provato a far passare sotto silenzio la “cosa”, dopo aver atteso le reazioni e negato ogni tipo di evidenza, ha tirato fuori dalla tasca la “caramella”: “un clamoroso esposto”.
Non chiedono altro questi “bamboccioni” della Politica. Basta una “caramella” e tutti tornano a guardare i “cartoni animati” in attesa del prossimo “capriccio”.
Già pronto da tempo questo. Aspettiamo quanto accadrà in merito all’ampliamento di San Salvo, progetto altrimenti definito “città satellite” o in maniera obsoleta “Sigma Siv”. Per questa seconda operazione i tempi si stringono, poiché se il sindaco dovesse decidere di dimettersi per provare ad imboccare “la strada per Roma”, non può certo permettersi il “lusso” di lasciare “l’operazione immobiliare” in mano ad altri.
Quanti pacchetti di caramelle avrà già pronti e in quanti gusti?
sul "dopoberlusconi" ...
Gino ha finalmente la possibilità di farsi tagliare i capelli.
Ha sempre detto che lo avrebbe fatto dopo la "caduta" di Berlusconi. Ora lo farà? Penso di si.
Io lo vedo un pò sfuocato ma Gino che è un vecchio amico, sa che è colpa mia. Infatti mi ostino a non voler indossare gli occhiali, anche se non riesco più a leggere nemmeno gli ingredienti delle pizze riportati sul menù.
Comunque suo figlio mi ha mostrato la foto ricordo qualora dovesse provvedere alla "rapatura": L'asso di spade delle carte da briscola bergamasche.
Il sabato pomeriggio ... "scarpasciudd" e basta.
sabato 12 novembre 2011,ore 17,campo Incoronata
MALEDETTE PANOCCHIE
di V.Patriarchi
CRYSTAL PALACE - QUEENS PARK RANGERS 4 - 3
arbitro sig.Orazio Di Blasio
CRYSTAL PALACE(blu):Ronzitti L(2°t.Docuta), D'Adamo, Fanucci, Lemme, Ronzitti F, Puddu, Soldano, Docuta( 2°t Ronzitti L), Angiolillo, Clemente
QUEENS PARK RANGERS(gialli):Loreta, Antenucci, Di Marco, Sebastiani, Di Foglio, Patriarchi, Frangione, Cicchini, D'Angelo, Molino
10 vs.10 causa persistente colta olive, rientra nei ranghi lo chef Soldano, reduce da una caduta dovuta a cedimento strutturale di una sedia che non ha retto il suo peso a fine ciambotto dello scorso 5 nov.(imperdonabile mia dimenticanza nella cronaca!); da segnalare l'esordio stagionale di 2 scarpasciùdd d'epoca, Rocco Clemente nei blu e il mitico bomber Franco Molino nei gialli. I blu si fanno subito minacciosi e sfiorano il vantaggio al 7' con Lemme, ma dopo 2' è lesto il blu Giovanni Docuta a scattare sulla sinistra e a trafiggere con un bel diagonale Loreta: 1-0. Al 13', dopo una limpida occasione da gol per il giallo D'Angelo(" la tròppa fatèije di 'sti jùrne ji a' fàtte 'ndriccià l'ùcchie")-spara alto a 3 metri dalla porta-, il giallo Di Marco 'scappella' in disimpegno difensivo, Docuta ruba palla e raddoppia 2-0. Frangione 's'adombra' e al 23' firma un capolavoro: da oltre 30m ammolla col sinistro un mezzocollo di controbalzo che gonfia la rete di Ronzitti e accorcia 2-1. Nell'intervallo Soldano coglie...i pompelmi, imitando gli atleti che, per sedare la sete, succhiano i limoni(' sòle 'ca èsse jè da cchiù di n'ore 'ca li stà a scugnà...); Frangione invece incomincia a scoraggiare le parecipazioni al prossimo ciambotto pesciaiolo al 'covo del peloso'(3 dic)( " tu n'n gi pù minì ,'ca mòjiete m'à ditte 'ca te' chi 'ffa ") e a dettare le componenti del brodetto(" Soldà, pòca panòcchie, 'ca ciavò tròppa tèmbe p'aricapàrle!"): Nel 2°t abbandonano gli esordienti , lasciandoci 9 contro 9: al 10' il professor Cicchini sfiora l'incrocio della porta dei blu, e al 14' risponde Angiolillo che, dopo avere seminato tutti, sfiora il palo destro, ma al 20' è furbo a sfruttare una incertezza di Di Marco: un rimpallo sui suoi piedi intrecciati a mezzocampo innesca lo scatto fulmineo di Luigi, che non perdona Loreta e segna il 3-1. Al 23' però Max Frangione, dopo aver mancato poco prima la porta, stavolta mira bene e il suo sinistro vincente accorcia le distanze: 3-2. Al 27' è il blu Lemme a sciupare una ghiotta occasione, e su rimessa Cicchini crossa in area blu per Frangione, D'Adamo non ci arriva di testa e smanaccia: rigore ,battuto con successo da Hulk D'Angelo , ed è 3-3. Al 39' il portiere giallo Loreta esce sui piedi di Angiolillo lanciato a rete, la palla s'allontana e Loreta pure (verso il rubinetto)perchè dolorante alla mano sinistra , ma il gioco inspiegabilmente continua e Soldano crossa da destra per l'imperioso stacco di testa di Paolo D'Adamo che segna un bel gol decisivo( a porta sguarnita), ed è il finale 4-3.
classifica marcatori: 11 gol: Angiolillo, Frangione 4 gol: Docuta, Reale, Serafini A 3 gol: D'Angelo, Sboro 2 gol:D'Adamo, Serafini S 1 gol: Cicchini, Giacomucci, Lemme, Ronzitti L, Rossi, Serafini G, Storto, Vino
MALEDETTE PANOCCHIE
di V.Patriarchi
CRYSTAL PALACE - QUEENS PARK RANGERS 4 - 3
arbitro sig.Orazio Di Blasio
CRYSTAL PALACE(blu):Ronzitti L(2°t.Docuta), D'Adamo, Fanucci, Lemme, Ronzitti F, Puddu, Soldano, Docuta( 2°t Ronzitti L), Angiolillo, Clemente
QUEENS PARK RANGERS(gialli):Loreta, Antenucci, Di Marco, Sebastiani, Di Foglio, Patriarchi, Frangione, Cicchini, D'Angelo, Molino
10 vs.10 causa persistente colta olive, rientra nei ranghi lo chef Soldano, reduce da una caduta dovuta a cedimento strutturale di una sedia che non ha retto il suo peso a fine ciambotto dello scorso 5 nov.(imperdonabile mia dimenticanza nella cronaca!); da segnalare l'esordio stagionale di 2 scarpasciùdd d'epoca, Rocco Clemente nei blu e il mitico bomber Franco Molino nei gialli. I blu si fanno subito minacciosi e sfiorano il vantaggio al 7' con Lemme, ma dopo 2' è lesto il blu Giovanni Docuta a scattare sulla sinistra e a trafiggere con un bel diagonale Loreta: 1-0. Al 13', dopo una limpida occasione da gol per il giallo D'Angelo(" la tròppa fatèije di 'sti jùrne ji a' fàtte 'ndriccià l'ùcchie")-spara alto a 3 metri dalla porta-, il giallo Di Marco 'scappella' in disimpegno difensivo, Docuta ruba palla e raddoppia 2-0. Frangione 's'adombra' e al 23' firma un capolavoro: da oltre 30m ammolla col sinistro un mezzocollo di controbalzo che gonfia la rete di Ronzitti e accorcia 2-1. Nell'intervallo Soldano coglie...i pompelmi, imitando gli atleti che, per sedare la sete, succhiano i limoni(' sòle 'ca èsse jè da cchiù di n'ore 'ca li stà a scugnà...); Frangione invece incomincia a scoraggiare le parecipazioni al prossimo ciambotto pesciaiolo al 'covo del peloso'(3 dic)( " tu n'n gi pù minì ,'ca mòjiete m'à ditte 'ca te' chi 'ffa ") e a dettare le componenti del brodetto(" Soldà, pòca panòcchie, 'ca ciavò tròppa tèmbe p'aricapàrle!"): Nel 2°t abbandonano gli esordienti , lasciandoci 9 contro 9: al 10' il professor Cicchini sfiora l'incrocio della porta dei blu, e al 14' risponde Angiolillo che, dopo avere seminato tutti, sfiora il palo destro, ma al 20' è furbo a sfruttare una incertezza di Di Marco: un rimpallo sui suoi piedi intrecciati a mezzocampo innesca lo scatto fulmineo di Luigi, che non perdona Loreta e segna il 3-1. Al 23' però Max Frangione, dopo aver mancato poco prima la porta, stavolta mira bene e il suo sinistro vincente accorcia le distanze: 3-2. Al 27' è il blu Lemme a sciupare una ghiotta occasione, e su rimessa Cicchini crossa in area blu per Frangione, D'Adamo non ci arriva di testa e smanaccia: rigore ,battuto con successo da Hulk D'Angelo , ed è 3-3. Al 39' il portiere giallo Loreta esce sui piedi di Angiolillo lanciato a rete, la palla s'allontana e Loreta pure (verso il rubinetto)perchè dolorante alla mano sinistra , ma il gioco inspiegabilmente continua e Soldano crossa da destra per l'imperioso stacco di testa di Paolo D'Adamo che segna un bel gol decisivo( a porta sguarnita), ed è il finale 4-3.
classifica marcatori: 11 gol: Angiolillo, Frangione 4 gol: Docuta, Reale, Serafini A 3 gol: D'Angelo, Sboro 2 gol:D'Adamo, Serafini S 1 gol: Cicchini, Giacomucci, Lemme, Ronzitti L, Rossi, Serafini G, Storto, Vino
domenica 13 novembre 2011
E se lo dice un "Arcangelo".
Avevo voglia di scrivere qualcosa su quanto provo in merito al "dopoberlusconi". Ieri ho festeggiato si, ma ho festeggiato il compleanno di mia moglie, ho festeggiato la realizzazione di un superbo gol di testa. Non ho festeggiato il "dopoberlusconi". Oggi volevo scrivere qualcosa ma questo strano sole che tira aria di pulizia in cantina mi ha spinto a fare altro. Lascio a voi però, se ne avete tempo e vogia, il compito di leggere quanto pubblico sotto per magari trarne qualche riflessione.
IL DISPREZZO
Di Uriel Fanelli dal blog: KEIN PFUSCH
E' brutto non riuscire a pensarsi in un paese perche' lo si disprezza. Non se, in servizio militare, si e' giurato di difenderlo, e magari ci si credeva pure. Non se hai avuto qualche speranza che potesse resistere come posto libero. Non se credevi che ci fosse qualcuno disposto a battersi, a non farsi calpestare, ad ODIARE il piede straniero che calpesta il suolo italiano. Hanno piazzato un "greco" a dirigere la Grecia e un "Italiano" a dirigere l' Italia, e nessuno si chiede nulla. Ma come , non c'era il Regime, con Berlusconi? Non volevate la democrazia? Non avete applaudito le rivoluzioni arabe perche' il popolo riprendeva il potere e l'iniziativa? Aha. E adesso, non avete ne' potere ne' iniziativa.
Dicevate di aver a cuore la Costituzione. Fantastico: vi trovate con un governo che e' li' per le stesse ragioni per il quale nacque il governo di Salo': qualcuni ha deciso cosi'. Complimenti. Monti non e' mai stato eletto. Non poteva essere neppure nominato.
Cosi' lo si e' fatto senatore a vita per aggirare l'ostacolo. Nel pieno spirito della costituzione, che raccomanda di portare al potere persone mai elette per garantire la democrazia, vero? Ma voi la costituzione la nominate senza averla mai letta.
No, non siete stupidi. E non siete neanche ignoranti. Non vi illudete che io caschi in questa manfrina autoassolutoria. Siete solo CODARDI.
Il motivo per il quale applaudite Monti e' che sembra il vincitore e che e' piu' facile applaudirlo che andargli contro. Il motivo per cui applaudite gli stranieri che stanno per spolpare il paese e' che e' piu' facile applaudirli che andargli contro.
Lo so gia', cosa direte. Sento cosa dite. Vi state gia' preparando a dire "ma come potevamo immaginare?". Beh, potevate. Anzi, non serviva immaginare, avete gia' i fatti di fronte a voi.
Guardatelo, il vostro Monti. Neanche due ore dopo alla sua nomina sa gia' che cosa fare. Vi parla delle misure necessarie, vi dice che sara' un cammino lungo e che c'e' molto lavoro, che lui sa gia'.
In pratica, ha gia' un programma politico. Aha. Secondo voi, Monti gira con un programma politico in tasca? Cosi', perche' gli aiuta l'erezione? O se l'e' scritto in due ore?
No, perche' non e' che qualsiasi burocrate europeo si occupi di economia nel tempo libero scrive programmi politici. Perche' se Monti faceva un altro lavoro, del resto, non puo' essere altro che un programma scritto nel tempo libero.
Oh, certo, le cose da fare sono evidenti. Cosi' evidente che dopo tre anni il PD ancora non sa bene di avere un programma, non sa se averlo, e ne sta ancora discutendo. Monti ha un progrmma politico ed economico nel taschino, scritto nel tempo libero, e siete tutti sicuri che salvera' il paese.
Ammesso che sia possibile scrivere un programma politico nel tempo libero, si intende. Perche' bisognerebbe sapere chi saranno i ministri. Certo si possono immaginare, ma come cavolo fai a sapere se Amato sarebbe disponibile? Ne hai parlato con lui? Aha? E quindi a Bruzelles la gente se ne va in giro parlando di come farebbe un governo italiano, di quale programma e di quali provvedimenti?
Immaginate la scena: "ehi Giuliano, ti va di fare il ministro degli esteri, invece di cazzeggiare li' in Deutsche Bank?" E amato: uhm... "per quando?" "Beh, si comincia tra due giorni".
Almeno la cartolina del precetto militare ti dava una settimana, per presentarti....
No, non prendiamoci in giro. QUALCUNO ha scritto un programma politico ed economico per Monti. QUALCUNO ha consultato le parti per sapere se fossero disponibili o meno. QUALCUNO ha disegnato un possibile governo italiano, QUALCUNO ha preso accordi coi possibili ministri. E no, non si fa in due ore o in due giorni.
Questa merda era EVIDENTEMENTE pronta da mesi. Era pianificata, ed e' EVIDENTE. Nessuno puo' dire che non sapeva e non capiva: voi sapete, voi capite, ma preferite sembrare stupidi ed ignoranti per NASCONDERE LA VOSTRA CODARDIA.
Perche' sapere vi rende responsabili. Capire vi rende responsabili di quel che avete fatto e di quel che NON avete fatto.
SIETE I RESPONSABILI ED I COLPEVOLI DI AVER
ACCETTATO ED APPLAUDITO UN GOVERNO FANTOCCIO.
Molti di voi dicono "si, ma tanto dura solo 18 mesi". Oh, si, poveri fessi. Uno dei problemi che i padroni avevano con Berlusconi era che poteva finanziarsi il partito da solo. Voi , invece, i vostri partiti hanno bisogno di soldi stranieri per vivere. DC e PCI vivevano di fondi americani e sovietici. Poi il flusso si e' interrotto. Al posto degli americani per la destra e' arrivato il portafogli di Berlusconi. Al posto dei russi, invece, chi e' arrivato? Ve lo siete mai chiesti?
Alle prossime elezioni potrete solo scegliere tra Herr Zentrum, Herr Linke ed Herr Rechts. Tutti finanziati , indovinate da chi? Avrete un solo programma unificato, il programma della potenza dominante europea.
Siete dei repubblichini che non hanno nemmeno il coraggio di indossare una divisa. Almeno, i vostri predecessori l'avevano.
Molti di voi si illudono che "ah, ma loro vengono qui per rimettere a posto le cose, e' loro interesse che tutto torni a posto e vada bene". Aha. Siete come alberi durante un'incendio: vedono arrivare i pompieri e dicono "ecco, loro spegneranno l'incendio". Invece lo scopo dei pompieri non e' di spegnerlo, ma di fermarlo. E sapete come lo fanno? TAGLIANDO ALBERI.
Monti non e' qui per salvare il paese. E' qui per salvare Germania e Francia. E' qui per salvare le banche europee. Del destino dell'italia se ne fotte, lui come la Merkel. Tanto, nessuno dei due ha bisogno dei vostri voti.
Oh, certo, sputando soldi , o meglio facendoveli sputare, riusciranno a fare buyback del debito in mano alle banche tedesche e francesi. Dopodiche', se anche si fallisce, cavoli vostri: gli italiani rimarranno gli unici a possedere debito italiano. A quel punto, l'interesse di Francia e Germania e' fatto.
Dicono che vogliono abolire costosi privilegi. Ma cosa faranno di quei soldi non ve lo dicono. Semplicemente, faranno buyback del debito italiano. Ecco cosa faranno.
Ma quei privilegi, vedete, sono quelli che voi chiamate "diritti" quando sono vostri e "privilegi" quando li ha un altro. E appena ai negozianti toccheranno "i privilegi" , li vedrete in piazza a difendere "i diritti". Oh, che tolgano pure le licenze, e lo vediamo come stanno bene le coop.
Elogiate Monti perche' ha stoppato le pratiche monopoliste di Microsoft. Aha. Che strano: quando un industriale in italia viene fermato dal governo si chiama burocrazia, si chiama impossibile lavorare in Italia. Siete dalla parte di un tizio che ha impedito ad una azienda di vendere un prodotto e di espandere il suo mercato. Ma siete CERTI che non succedera' alla VOSTRA azienda.
Tutti credete che vengano qui a sistemare le cose. Sapete perche'? Perche' non sono LE VOSTRE cose.
Se domani nella vostra azienda arrivasse un tizio, il vostro concorrente tedesco, a dire "ehi, la mia azienda va meglio della tua. Se mi lasci gestire la TUA azienda, la migliorero' un sacco e tu avrai una nuova azienda migliore. GRATIS!" . Voi ci credereste? No, perche' sapete che NESSUNO da' niente per niente. Invece siete disposti a credere che i tedeschi siano qui a trasformare l' Italia in una nazione che funziona come la Germania, IN MODO DA AVERE IL PIU' TERRIBILE CONCORRENTE DELLA STORIA MODERNA. Certo, certo, come no. "perche' gli conviene, no?". Oh, certo. Come no, gli conviene che le aziende italiane possano fare piu' concorrenza a quelle tedesche, certo. Certo, certo. Serve un colosseo usato?
Monti e' qui semplicemente per impedire che il vostro disastro danneggi gli altri paesi europei. Non deve risolvere i vostri problemi, deve impedire che siano di danno ai nuovi padroni. Per fare questo occorre che l'economia italiana diventi "mostly harmless", cioe' innocua, irrilevante, limitata ai propri confini.
Non serve a nessuno , in Europa, un'italia migliore , piu' forte o piu' competitiva: sono i nostri concorrenti, ricordate? Serve solo un'italia che se ne stia per i fatti propri e che non faccia cose che possano danneggiare altri. Monti e' qui per iniziare un lento distacco, per guidare l'uscita.
Perche' la cosa non mi fa felice? Non mi fa felice perche' vedo che l'italia e' un paese bamboccione, un paese che ha ancora bisogno di vivere con qualche mamma straniera , dopo 150 anni. Ha ancora cittadini servi e codardi pronti ad applaudire un governo fantoccio, il primo di una lunga serie.
Potrei consolarmi pensando che era un governo fantoccio quello prima di Khomeini. Pensando che era un governo fantoccio quello prima di Castro, ovvero pensando che i governi fantocci lasciano sempre la strada ad un governo rivoluzionario. Spero sia cosi'. Ma non vedo in Italia questo orgoglio, del resto anche Khomeini torno' esule dalla Francia, per fare la rivoluzione.
Ma mi chiedo cosa dovrebbe fare, il nuovo Khomeini, tornato in Italia alla caduta del governo fantoccio. Khomeini in Iran divise gli avversari e compagni di rivoluzione, e poi li spezzo' uno ad uno. E fece uccidere moltissimi oppositori mandandoli a morire in guerra.
Beh, se lo fara' anche l' italiano che verra' dopo questi governi fantocci, ricordate che non potrete dire "ma non non sapevamo" o "ma noi non potevamo capire". No, potete capire sino da oggi, e potete sapere sino da oggi, e il fatto che tanti come me lo stiano scrivendo sui loro blog sara' la prova che vi inchioda: si puo' SAPERE, si puo' CAPIRE, OGGI.
E quindi, chi vi ammazzera' come traditori e collaborazionisti non vorra' sentire scuse.
Ecco, questo post serve a questo: togliervi di bocca la scusa dei codardi italiani, quel "io non potevo sapere", quel "io non potevo capire". Potevate. Posso io, e quindi potete voi.
E quando sarete giustamente accusati di tradimento, perseguitati ed ammazzati, non avrete scuse.
E forse sentirete un tizio, che applaude da lontano, dalla Germania. Saro' io.
Uriel
IL DISPREZZO
Di Uriel Fanelli dal blog: KEIN PFUSCH
E' brutto non riuscire a pensarsi in un paese perche' lo si disprezza. Non se, in servizio militare, si e' giurato di difenderlo, e magari ci si credeva pure. Non se hai avuto qualche speranza che potesse resistere come posto libero. Non se credevi che ci fosse qualcuno disposto a battersi, a non farsi calpestare, ad ODIARE il piede straniero che calpesta il suolo italiano. Hanno piazzato un "greco" a dirigere la Grecia e un "Italiano" a dirigere l' Italia, e nessuno si chiede nulla. Ma come , non c'era il Regime, con Berlusconi? Non volevate la democrazia? Non avete applaudito le rivoluzioni arabe perche' il popolo riprendeva il potere e l'iniziativa? Aha. E adesso, non avete ne' potere ne' iniziativa.
Dicevate di aver a cuore la Costituzione. Fantastico: vi trovate con un governo che e' li' per le stesse ragioni per il quale nacque il governo di Salo': qualcuni ha deciso cosi'. Complimenti. Monti non e' mai stato eletto. Non poteva essere neppure nominato.
Cosi' lo si e' fatto senatore a vita per aggirare l'ostacolo. Nel pieno spirito della costituzione, che raccomanda di portare al potere persone mai elette per garantire la democrazia, vero? Ma voi la costituzione la nominate senza averla mai letta.
No, non siete stupidi. E non siete neanche ignoranti. Non vi illudete che io caschi in questa manfrina autoassolutoria. Siete solo CODARDI.
Il motivo per il quale applaudite Monti e' che sembra il vincitore e che e' piu' facile applaudirlo che andargli contro. Il motivo per cui applaudite gli stranieri che stanno per spolpare il paese e' che e' piu' facile applaudirli che andargli contro.
Lo so gia', cosa direte. Sento cosa dite. Vi state gia' preparando a dire "ma come potevamo immaginare?". Beh, potevate. Anzi, non serviva immaginare, avete gia' i fatti di fronte a voi.
Guardatelo, il vostro Monti. Neanche due ore dopo alla sua nomina sa gia' che cosa fare. Vi parla delle misure necessarie, vi dice che sara' un cammino lungo e che c'e' molto lavoro, che lui sa gia'.
In pratica, ha gia' un programma politico. Aha. Secondo voi, Monti gira con un programma politico in tasca? Cosi', perche' gli aiuta l'erezione? O se l'e' scritto in due ore?
No, perche' non e' che qualsiasi burocrate europeo si occupi di economia nel tempo libero scrive programmi politici. Perche' se Monti faceva un altro lavoro, del resto, non puo' essere altro che un programma scritto nel tempo libero.
Oh, certo, le cose da fare sono evidenti. Cosi' evidente che dopo tre anni il PD ancora non sa bene di avere un programma, non sa se averlo, e ne sta ancora discutendo. Monti ha un progrmma politico ed economico nel taschino, scritto nel tempo libero, e siete tutti sicuri che salvera' il paese.
Ammesso che sia possibile scrivere un programma politico nel tempo libero, si intende. Perche' bisognerebbe sapere chi saranno i ministri. Certo si possono immaginare, ma come cavolo fai a sapere se Amato sarebbe disponibile? Ne hai parlato con lui? Aha? E quindi a Bruzelles la gente se ne va in giro parlando di come farebbe un governo italiano, di quale programma e di quali provvedimenti?
Immaginate la scena: "ehi Giuliano, ti va di fare il ministro degli esteri, invece di cazzeggiare li' in Deutsche Bank?" E amato: uhm... "per quando?" "Beh, si comincia tra due giorni".
Almeno la cartolina del precetto militare ti dava una settimana, per presentarti....
No, non prendiamoci in giro. QUALCUNO ha scritto un programma politico ed economico per Monti. QUALCUNO ha consultato le parti per sapere se fossero disponibili o meno. QUALCUNO ha disegnato un possibile governo italiano, QUALCUNO ha preso accordi coi possibili ministri. E no, non si fa in due ore o in due giorni.
Questa merda era EVIDENTEMENTE pronta da mesi. Era pianificata, ed e' EVIDENTE. Nessuno puo' dire che non sapeva e non capiva: voi sapete, voi capite, ma preferite sembrare stupidi ed ignoranti per NASCONDERE LA VOSTRA CODARDIA.
Perche' sapere vi rende responsabili. Capire vi rende responsabili di quel che avete fatto e di quel che NON avete fatto.
SIETE I RESPONSABILI ED I COLPEVOLI DI AVER
ACCETTATO ED APPLAUDITO UN GOVERNO FANTOCCIO.
Molti di voi dicono "si, ma tanto dura solo 18 mesi". Oh, si, poveri fessi. Uno dei problemi che i padroni avevano con Berlusconi era che poteva finanziarsi il partito da solo. Voi , invece, i vostri partiti hanno bisogno di soldi stranieri per vivere. DC e PCI vivevano di fondi americani e sovietici. Poi il flusso si e' interrotto. Al posto degli americani per la destra e' arrivato il portafogli di Berlusconi. Al posto dei russi, invece, chi e' arrivato? Ve lo siete mai chiesti?
Alle prossime elezioni potrete solo scegliere tra Herr Zentrum, Herr Linke ed Herr Rechts. Tutti finanziati , indovinate da chi? Avrete un solo programma unificato, il programma della potenza dominante europea.
Siete dei repubblichini che non hanno nemmeno il coraggio di indossare una divisa. Almeno, i vostri predecessori l'avevano.
Molti di voi si illudono che "ah, ma loro vengono qui per rimettere a posto le cose, e' loro interesse che tutto torni a posto e vada bene". Aha. Siete come alberi durante un'incendio: vedono arrivare i pompieri e dicono "ecco, loro spegneranno l'incendio". Invece lo scopo dei pompieri non e' di spegnerlo, ma di fermarlo. E sapete come lo fanno? TAGLIANDO ALBERI.
Monti non e' qui per salvare il paese. E' qui per salvare Germania e Francia. E' qui per salvare le banche europee. Del destino dell'italia se ne fotte, lui come la Merkel. Tanto, nessuno dei due ha bisogno dei vostri voti.
Oh, certo, sputando soldi , o meglio facendoveli sputare, riusciranno a fare buyback del debito in mano alle banche tedesche e francesi. Dopodiche', se anche si fallisce, cavoli vostri: gli italiani rimarranno gli unici a possedere debito italiano. A quel punto, l'interesse di Francia e Germania e' fatto.
Dicono che vogliono abolire costosi privilegi. Ma cosa faranno di quei soldi non ve lo dicono. Semplicemente, faranno buyback del debito italiano. Ecco cosa faranno.
Ma quei privilegi, vedete, sono quelli che voi chiamate "diritti" quando sono vostri e "privilegi" quando li ha un altro. E appena ai negozianti toccheranno "i privilegi" , li vedrete in piazza a difendere "i diritti". Oh, che tolgano pure le licenze, e lo vediamo come stanno bene le coop.
Elogiate Monti perche' ha stoppato le pratiche monopoliste di Microsoft. Aha. Che strano: quando un industriale in italia viene fermato dal governo si chiama burocrazia, si chiama impossibile lavorare in Italia. Siete dalla parte di un tizio che ha impedito ad una azienda di vendere un prodotto e di espandere il suo mercato. Ma siete CERTI che non succedera' alla VOSTRA azienda.
Tutti credete che vengano qui a sistemare le cose. Sapete perche'? Perche' non sono LE VOSTRE cose.
Se domani nella vostra azienda arrivasse un tizio, il vostro concorrente tedesco, a dire "ehi, la mia azienda va meglio della tua. Se mi lasci gestire la TUA azienda, la migliorero' un sacco e tu avrai una nuova azienda migliore. GRATIS!" . Voi ci credereste? No, perche' sapete che NESSUNO da' niente per niente. Invece siete disposti a credere che i tedeschi siano qui a trasformare l' Italia in una nazione che funziona come la Germania, IN MODO DA AVERE IL PIU' TERRIBILE CONCORRENTE DELLA STORIA MODERNA. Certo, certo, come no. "perche' gli conviene, no?". Oh, certo. Come no, gli conviene che le aziende italiane possano fare piu' concorrenza a quelle tedesche, certo. Certo, certo. Serve un colosseo usato?
Monti e' qui semplicemente per impedire che il vostro disastro danneggi gli altri paesi europei. Non deve risolvere i vostri problemi, deve impedire che siano di danno ai nuovi padroni. Per fare questo occorre che l'economia italiana diventi "mostly harmless", cioe' innocua, irrilevante, limitata ai propri confini.
Non serve a nessuno , in Europa, un'italia migliore , piu' forte o piu' competitiva: sono i nostri concorrenti, ricordate? Serve solo un'italia che se ne stia per i fatti propri e che non faccia cose che possano danneggiare altri. Monti e' qui per iniziare un lento distacco, per guidare l'uscita.
Perche' la cosa non mi fa felice? Non mi fa felice perche' vedo che l'italia e' un paese bamboccione, un paese che ha ancora bisogno di vivere con qualche mamma straniera , dopo 150 anni. Ha ancora cittadini servi e codardi pronti ad applaudire un governo fantoccio, il primo di una lunga serie.
Potrei consolarmi pensando che era un governo fantoccio quello prima di Khomeini. Pensando che era un governo fantoccio quello prima di Castro, ovvero pensando che i governi fantocci lasciano sempre la strada ad un governo rivoluzionario. Spero sia cosi'. Ma non vedo in Italia questo orgoglio, del resto anche Khomeini torno' esule dalla Francia, per fare la rivoluzione.
Ma mi chiedo cosa dovrebbe fare, il nuovo Khomeini, tornato in Italia alla caduta del governo fantoccio. Khomeini in Iran divise gli avversari e compagni di rivoluzione, e poi li spezzo' uno ad uno. E fece uccidere moltissimi oppositori mandandoli a morire in guerra.
Beh, se lo fara' anche l' italiano che verra' dopo questi governi fantocci, ricordate che non potrete dire "ma non non sapevamo" o "ma noi non potevamo capire". No, potete capire sino da oggi, e potete sapere sino da oggi, e il fatto che tanti come me lo stiano scrivendo sui loro blog sara' la prova che vi inchioda: si puo' SAPERE, si puo' CAPIRE, OGGI.
E quindi, chi vi ammazzera' come traditori e collaborazionisti non vorra' sentire scuse.
Ecco, questo post serve a questo: togliervi di bocca la scusa dei codardi italiani, quel "io non potevo sapere", quel "io non potevo capire". Potevate. Posso io, e quindi potete voi.
E quando sarete giustamente accusati di tradimento, perseguitati ed ammazzati, non avrete scuse.
E forse sentirete un tizio, che applaude da lontano, dalla Germania. Saro' io.
Uriel
sabato 12 novembre 2011
Bandiere, stemmi e altre simili cose
Diceva (se ben ricordo le parole giuste) una canzoncina vastese: “Me vulesse fà ‘na case a la marine, Marié / sovra la vriccilelle di lu mare / ....”. Farebbe pensare che, sognando una casa in quel luogo (da abitare con l’agognata Marié), si volesse intendere di fare anche della Marina un posto d’abitare, in sostanza un altrettanto luogo-città del Vasto.
Di anni ne sono passati tanti da allora e la “Marina” in termini urbanistici è cresciuta e tanto (si dice forse troppo), ma il vastese, a quanto pare, continua a pensare “a la marine” sempre e soltanto per andare a farsi un bagno d’estate, al più a prendere e gustare “scuija scuije” cioccole nere e pelosi. Poi torna in città, in attesa della “riapertura della stagione”. Si sa.
Pensavo a questo leggendo uno dei sarcastici e combattivi blog-post di Francesco Paolo D’Adamo, indignato per come e di quanto vergognosamente siano trascurate le bandiere esposte sul Palazzo Comunale di città. Ho ripensato così ad altre ma analoghe bandiere che in ben più misere condizioni e per altrettanto e forse maggiore incuria sono state e forse restano esposte alla Marina, senza che mai nessuno abbia pensato di dire un “Ah!” “Che modi!”, o altro di peggio ma necessario ancora. Del resto nell’estate scorsa avevo fotografato uno stemma di Vasto messosi e lasciato di traverso su una tabellone-mappa comunale a Piazza Fiume (alla vecchia Stazione) senza che qualcuno intervenisse per ‘aggiustare’ “la cosa”, che qualcuno ha voluto dire sulla Rete “minima” e in realtà segno-significante, come le bandiere.
Ugualmente, ho avuto modo in questi anni di osservare (fotografando e pubblicando, ancora per nulla) del come indecentemente, sotto ogni profilo, ambiental-turistico e urbanistico, sia tenuto da anni, in particolare, il tratto di spiaggia adiacente il lungomare Cordella da parte di un Concessionario con prospiciente albergo, senza che l’Amministrazione e altra Autorità, o magari lo stesso Consorzio dei balneatori, siano intervenuti a far capire che “non è quello il modo” e che “ ciò si traduce con un danno per tutti”. Sanzionare e intervenire sarebbero da paese civile e consapevole, ma qui da noi nenanche a pensarlo.
Eppure anche qui, come per stemmi e bandiere, è questione di rispetto (reale e non formale) di ciò che è o appare “pubblico”, fosse anche una proprietà privata (ricordo una sentenza del Tar al riguardo); trattasi di cura dell’immagine per una località balneare che vuol proporsi e promuoversi turisticamente. Il primo è necessario, il secondo punto è per lo meno opportuno. Parrebbe ovvio, anche solo pensarlo, ma - come direbbe il mio amico Giovanni, passeggiando in Centro - ... “Ma a chi li vi a ddice? Aècche ‘nin ti sente nisciune!”. In realtà, più che non sentire, non vedono, e se vedono, quelli che stanno nel Palazzo, hanno cose “più serie” cui pensare: del come “mantenersi in vita” politicamente, tanto per cominciare. Altro che stare a pensare alle bandiere (agli stemmi) e ...a “la case a la Marine” con annessa spiaggia e mare, caro l’Archidadamo, amico mio!
G. F. Pollutri
Di anni ne sono passati tanti da allora e la “Marina” in termini urbanistici è cresciuta e tanto (si dice forse troppo), ma il vastese, a quanto pare, continua a pensare “a la marine” sempre e soltanto per andare a farsi un bagno d’estate, al più a prendere e gustare “scuija scuije” cioccole nere e pelosi. Poi torna in città, in attesa della “riapertura della stagione”. Si sa.
Pensavo a questo leggendo uno dei sarcastici e combattivi blog-post di Francesco Paolo D’Adamo, indignato per come e di quanto vergognosamente siano trascurate le bandiere esposte sul Palazzo Comunale di città. Ho ripensato così ad altre ma analoghe bandiere che in ben più misere condizioni e per altrettanto e forse maggiore incuria sono state e forse restano esposte alla Marina, senza che mai nessuno abbia pensato di dire un “Ah!” “Che modi!”, o altro di peggio ma necessario ancora. Del resto nell’estate scorsa avevo fotografato uno stemma di Vasto messosi e lasciato di traverso su una tabellone-mappa comunale a Piazza Fiume (alla vecchia Stazione) senza che qualcuno intervenisse per ‘aggiustare’ “la cosa”, che qualcuno ha voluto dire sulla Rete “minima” e in realtà segno-significante, come le bandiere.
Ugualmente, ho avuto modo in questi anni di osservare (fotografando e pubblicando, ancora per nulla) del come indecentemente, sotto ogni profilo, ambiental-turistico e urbanistico, sia tenuto da anni, in particolare, il tratto di spiaggia adiacente il lungomare Cordella da parte di un Concessionario con prospiciente albergo, senza che l’Amministrazione e altra Autorità, o magari lo stesso Consorzio dei balneatori, siano intervenuti a far capire che “non è quello il modo” e che “ ciò si traduce con un danno per tutti”. Sanzionare e intervenire sarebbero da paese civile e consapevole, ma qui da noi nenanche a pensarlo.
Eppure anche qui, come per stemmi e bandiere, è questione di rispetto (reale e non formale) di ciò che è o appare “pubblico”, fosse anche una proprietà privata (ricordo una sentenza del Tar al riguardo); trattasi di cura dell’immagine per una località balneare che vuol proporsi e promuoversi turisticamente. Il primo è necessario, il secondo punto è per lo meno opportuno. Parrebbe ovvio, anche solo pensarlo, ma - come direbbe il mio amico Giovanni, passeggiando in Centro - ... “Ma a chi li vi a ddice? Aècche ‘nin ti sente nisciune!”. In realtà, più che non sentire, non vedono, e se vedono, quelli che stanno nel Palazzo, hanno cose “più serie” cui pensare: del come “mantenersi in vita” politicamente, tanto per cominciare. Altro che stare a pensare alle bandiere (agli stemmi) e ...a “la case a la Marine” con annessa spiaggia e mare, caro l’Archidadamo, amico mio!
G. F. Pollutri
Mi sono ... presentato.
Spett. le Cooperativa Archeologia – Società Cooperativa
Via Luigi La Vista n. 5
50133 FIRENZE
Il sottoscritto Francescopaolo D’Adamo, Architetto, nato a Vasto il 29 luglio 1955, già Assessore alla Cultura nella Giunta Municipale della Città del Vasto, in merito a quanto comunicato sulla “selezione del persona leda impegnare presso i Musei di Palazzo d’Avalos”, è disponibile a collaborare e porre le sue competenze a disposizione della Cooperativa Archeologia – Società Cooperativa..
Lo scrivente è laureato in Restauro dei Monumenti. E’, tra l’altro, allestitore di mostre culturali e d’arte varia, cultore di storia patria, autore di pubblicazioni sui d’Avalos e sul Palazzo E’ ideatore, curatore e allestitore della rievocazione storica denominata “Toson d’Oro”. E’ proprietario di collezioni storiche “particolari” (tra le quali quella di 5000 lastre fotografiche di fine 800). E’ comproprietario di una dimora storica locale attualmente denominato “Piccolo Circolo Garibaldino”.
Il sottoscritto è titolare del Blog: francescopaolodadamo.blogspot.com e del canale archidadamo su You Tube. Contitolare del sito bbgaribaldino.com.
Qualora quanto brevemente esposto dovesse suscitare interesse, si rimane disponibili per un incontro ed a fornire curriculum dettagliato.
Cordialità
Arch. Francescopaolo D’Adamo
venerdì 11 novembre 2011
Ho ripreso a segnare ... gol.
Dopo tanto tempo ho nuovamente segnato un gol in una partita di calcio. Uno di quei gol che quando li vedi alla televisione esclami: “Che gol”!
Un bolide da fuori area che entra a fil di palo. Imparabile.
Da diverso tempo ormai gioco a terzino, perché per fare l’attaccante bisogna avere più riflessi e più fiato, mentre per fare il difensore puoi supplire ai “limiti dell’età” con l’esperienza.
Da qualche tempo però sempre più frequentemente mi “esibisco” nuovamente in lunghe sgroppate, mi spingo in avanti, magari chiedendo a qualcun altro la copertura qualora mi mancasse il fiato per rientrare. Diciamo che sto riacquistando fiducia nei miei mezzi.
Giochiamo ogni sabato da tanti anni e l’età, come cresce per me cresce per tutti. I ragazzi che via via si aggregano al nostro gruppo, all’inizio sembrano “travi di fuoco” poi, si adeguano ai nostri ritmi o prendiamo loro le “misure”, e i “problemi” si attenuano. Certo a fine partita la stanchezza si fa sentire e certe volte mi chiedo chi me lo fa fare. Tuttavia meglio una sana partitella a “pallone” con gli amici che un sabato pomeriggio davanti alla televisione o, peggio, in un centro commerciale.
Da quando ascolto in giro per la città persone di ogni età parlare di politica, di economia, di sanità come se si parlasse di una partita di calcio all’oratorio (ho addirittura ascoltato da un idraulico in pensione la ricetta per risolvere il problema economico della Grecia. Se facessero come dico io! diceva) la metafora calcistica mi sembra sempre più pertinente col mio stile di vita e sempre più mi chiedo: “ma chi me lo fa fare?” Tuttavia …
giovedì 10 novembre 2011
Ma vuoi vedere che ... copiamo? E se ci accusano di plagio?
Da tanti anni a Parma si svolge una manifestazione denominata "Mercanteinfiera". Con delibera n°305 del 2 novembre 2011, la Giunta Municipale ha autorizzato a realizzare a Vasto per domenica 18 dicembre 2011 un mercato denominato "Mercanteinfiera". Mi si dirà che la mancanza di "fantasia" sia da attribuire a chi ha presentato la richiesta. Bene ma la disinformazione a chi la attribuiamo?
Facce di bronzo
E si, ce ne sono tante in giro. Così tante che hai l'imbarazzo della scelta. Allora meglio andare a cercare quelle che no guarda più nessuno da tempo. Quel tempo che cancellerà definitivamente il nostro passato e il nostro nome. "Ma ie nin capisce, ie so di Iesce" come diceva qualcuno che facendomi "spalline" ... basta uno sguardo e ci siamo capiti.
mercoledì 9 novembre 2011
Bandiere.
Il livello culturale della nostra città si può misurare guardando lo stato di manutenzione del Municipio. Ora mi si dirà che non ci sono soldi e che ci sono cose da fare e problemi da risolvere molto più importanti. Inoltre molti diranno che, siccome il palazzo del Municipio è brutto, andrebbe abbattuto e le sue funzioni trasferite in altro luogo.
Vorrà dire che fino a quel momento lo terremo così, anzi il suo stato peggiorerà. Ma poco importa.
Almeno le bandiere esposte sull’ingresso, però, quelle bandiere che rappresentano il “rispetto” per la città, per l’Italia e per l’Europa, almeno quelle bandiere potrebbero essere sostituite o quantomeno lavate?
Il Quattro novembre, meglio dire il Cinque (giorno della cerimonia), in occasione del ricordo dei Caduti di tutte le guerre, Festa dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate, quelle bandiere facevano decisamente schifo. A peggiorare il senso civico poi, faceva (e fa) bella mostra di se, anzi era (ed è) ostentata, quella che a quanto pare sia l’unica bandiera che interessi i nostri amministratori: la “bandiera blu”.
Bene! Si era formato un comitato per il restauro del Monumento ai Caduti che avrebbe dovuto provvedere all’operazione entro il Quattro novembre, nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, e come risultato si è conseguito il grande successo di “rinfrescare” su questo monumento i nomi dei caduti con “pennarelli”. Ora, io vorrei provvedere a fare una colletta per acquistare nuove bandire da esporre sull’ingresso del Municipio. Qualora questa operazione diventasse “difficoltosa” vorrei, a mie spese, provvedere a lavare queste “Bandiere”. La Bandiera Italiana, la Bandiera cittadina e la Bandiera Europea. Bandiere con la B maiuscola.
Lascio invece agli amministratori l’onore di “lavare” la bandiera blu, il cui significato di “riconoscimento per la sostenibilità ambientale” vede costoro “assai” partecipi. Scarichi a mare, centrali a biomasse, cementificazione di Colle Pizzuto, indecisioni sul Parco …. solo per fare alcuni esempi.
martedì 8 novembre 2011
Noi non capiamo.
Tutti si sono riempiti la bocca con la parola turismo, durante la campagna elettorale. E noi abbiamo visto questa estate come questa amministrazione è stata in grado di occuparsi del turismo. E il Sindaco si è anche dichiarato soddisfatto della stagione. Anche in questi giorni, come succede da diverso tempo, chi volesse può ammirare a Vasto marina lo spettacolo della schiuma colorata, che in barba a tutte le supposizioni continua a fare bella mostra di sé.
Però noi non capiamo. Non capiamo come in campagna elettorale si parli di turismo, e poi al dunque i soli provvedimenti sul tavolo sono le centrali a biomasse e le colate di cemento.
Tutti a plaudire le parole di Mons. Bruno Forte, tutti a preoccuparsi per i significati sinistri del fatto che a Vasto abbiamo “già ora” 3.500 appartamenti sfitti, e poi però si continua ad “insistere” con le città satellite! Noi non capiamo. Non capiamo come è possibile che un progetto di cui nessuno osa rivendicare la paternità politica sia ancora in discussione. E registriamo parallelamente le posizioni “brancaleonesche” all'interno della coalizione ed all'interno dei partiti. Forse ci sono delle ragioni, che fanno sì che argomenti così delicati ed importanti per Vasto vengano affrontati in questa maniera. Ma noi queste ragioni, sinceramente non le capiamo … o forse si.
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