venerdì 11 novembre 2011

Ho ripreso a segnare ... gol.


Dopo tanto tempo ho nuovamente segnato un gol in una partita di calcio. Uno di quei gol che quando li vedi alla televisione esclami: “Che gol”!
Un bolide da fuori area che entra a fil di palo. Imparabile.
Da diverso tempo ormai gioco a terzino, perché per fare l’attaccante bisogna avere più riflessi e più fiato, mentre per fare il difensore puoi supplire ai “limiti dell’età” con l’esperienza.
Da qualche tempo però sempre più frequentemente mi “esibisco” nuovamente in lunghe sgroppate, mi spingo in avanti, magari chiedendo a qualcun altro la copertura qualora mi mancasse il fiato per rientrare. Diciamo che sto riacquistando fiducia nei miei mezzi.
Giochiamo ogni sabato da tanti anni e l’età, come cresce per me cresce per tutti. I ragazzi che via via si aggregano al nostro gruppo, all’inizio sembrano “travi di fuoco” poi, si adeguano ai nostri ritmi o prendiamo loro le “misure”, e i “problemi” si attenuano. Certo a fine partita la stanchezza si fa sentire e certe volte mi chiedo chi me lo fa fare. Tuttavia meglio una sana partitella a “pallone” con gli amici che un sabato pomeriggio davanti alla televisione o, peggio, in un centro commerciale.

Da quando ascolto in giro per la città persone di ogni età parlare di politica, di economia, di sanità come se si parlasse di una partita di calcio all’oratorio (ho addirittura ascoltato da un idraulico in pensione la ricetta per risolvere il problema economico della Grecia. Se facessero come dico io! diceva) la metafora calcistica mi sembra sempre più pertinente col mio stile di vita e sempre più mi chiedo: “ma chi me lo fa fare?” Tuttavia …

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