giovedì 11 aprile 2013

Italiano?


MA COME CAZZO SI FA A SCRIVERE COSI:

Vastoweb invita i rappresentanti parlamentari della città: Onorevole Maria Amato e Senatore Gianluca Castaldi a pubblicare senza infingimento alcuno le loro paghe, i loro benefit, le loro spese, i contributi eventuali ai partiti politici di appartenenza per poter fare chiarezza su un argomento che agli italiani, soprattutto quelli che hanno meno di 8500 euro l’anno (soglia di povertà) sta a cuore, sta a bocca, sta a stomaco."
Ci manca :sta a orecchio e sta a culo...

Solleticato dalla “delicata” mail sopra pubblicata, ricevuta da un amico, relativa, come avrete capito, all’uso della lingua italiana, in particolare da un articolo su Vastoweb, ho ritenuto “utile” ritagliare un pochino di tempo, tra quello dedicato alle mie ricerche storiche e quello dedicato alla pulizia dei “tombini”, così da dedicarmi alla lettura dell’intero articolo.

Ho letto (tra l’altro):

Vastoweb invita i rappresentanti parlamentari della città: Onorevole Maria Amato e Senatore Gianluca Castaldi a pubblicare senza infingimento alcuno le loro paghe, i loro benefit, le loro spese, i contributi eventuali ai partiti politici di appartenenza per poter fare chiarezza su un argomento che agli italiani, soprattutto quelli che hanno meno di 8500 euro l’anno (soglia di povertà) sta a cuore, sta a bocca, sta a stomaco.
 Anche gli altri esponenti politici (consiglieri regionali, provinciali, sindaci, presidenti e consiglieri di enti strumentali), potranno fare lo stesso e Vastoweb li ospiterà con tutto lo spazio che meriterà questo ampio, ci auguriamo, outing delle retribuzioni e dei benefit.
 Il nostro obiettivo è quello che parlando tra noi cittadini normali non si possa dire più “Quell’Onorevole, o quel cittadino prende un sacco di soldi ed ha un sacco di privilegi” ma, come precisione estrema "prende questa cifra in Euro ed ha esattamente questi privilegi”. Con la speranza ancora più recondita di poter aggiungere lavora tanto per il bene dell’Italia e se li merita tutti. 

Lascio ai professori e ai puristi della lingua italiana l’eventuale correzione di quanto scritto, piuttosto vorrei esternare il mio pensiero in merito a quanto letto.
Chi se ne importa di quanto guadagna chi fa bene il suo dovere! Mi interessa che il “lavoro” sia fatto bene. Quello del parlamentare è un lavoro difficile e “pericoloso” e se fatto nella maniera giusta merita un giusto compenso. 
Secondo voi è meglio pagare poco un “asino” oppure pagare bene uno che soddisfa le esigenze di chi lo paga?
Quindi per me un “onorevole” o un senatore o chiunque altro ricopra cariche deve essere preparato e “fare le cose per bene”. Risparmieremmo cifre ben più alte di quelle che “togliamo” o vorremmo togliere ai “nostri” rappresentanti.

Manco a farlo apposta in questa direzione, credo (se so ancora leggere l’italiano) va la risposta del Cittadino Senatore Gianluca Castaldi (scritto così in italiano)

-ho aderito alla campagna di Openpolis: (e spero che aderiscano tutti) campagna rivolta a Deputati e Senatori per ottenere la trasparenza della Commissioni Parlamentari. Occorre riformare i regolamenti di Camera e Senato affinché i cittadini siano finalmente informati su presenze, lavori e votazioni nelle Commissioni. Il cuore dell’attività legislativa del Parlamento è opaco e ciò non può che incrinare il rapporto di fiducia tra rappresentanti e rappresentati. Porvi rimedio è un atto dovuto, da realizzare il prima possibile in questa Legislatura. La Amato  non ancora vi aderisce.
 
Tornando alla lingua italiana, spero che il mio amico non insista nelle sue critiche leggendo:

Questo il testo ricevuto e per il quale ringraziamo il Senatore Castaldi che certamente soddisferà la nostra richiesta nel pubblicare il suo “bilancio” al momento della riscossione della prima busta paga e cioè alla fine di aprile anche sul nostro sito.

E addirittura non si “arrovelli” uleriormente quando leggerà:

Ringraziamo altresì  il Senatore per la preziosa comunicazione circa la sua adesione alla campagna Openopolis,  e per  il distinguo circa il quale, in “Italiano” l’Onorevole Amato non vi abbia ancora aderito.

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