lunedì 5 luglio 2010

In merito alla cittadinanza conferita a Remo Gaspari, Nicolangelo D'Adamo ha detto:

(Da Noi Vastesi)

Rispetto la posizione del gruppo di Rifondazione, ma non la condivido. In Consiglio Comunale ho espresso, a nome della maggioranza, un convinto apprezzamento dell'attività politico- amministrativa di Remo Gaspari: senza blandizie e banali sdolcinature o se preferite senza alcuno squallido paraculismo, perchè, a venti anni dalla fine dell'attività politica di Gaspari è possibile con lucidità cominciare a separare luci ed ombre di quel periodo. E con realismo riconoscere che alcune scelte, fortemente volute da Gaspari si sono poi dimostrate strategiche per lo sviluppo della regione: Cito, per brevità, il "Consorzio Universitario" Chieti-Pescara, le autostrade, le infrastrutture che hanno reso possibile l'arrivo delle grandi aziende. E non mi sembra merito secondario non essere stato sfiorato da tangentopoli! Riconoscere questo non significa iscriversi al "Gasparismo". Le raccomandazioni? E' vero. Ma ci sono anche adesso senza Gaspari e c'erano in epoca fasciasta quando la raccomandazione era la tessera del PNF. Quindi è un problema culturale o, se volete, un problema di costume.

Mi piacerebbe aggiungere: un "grave" problema culturale o di costume. Quelli che non ne hanno fruito, devono adeguarsi?
Tanto ... ce ne sono anche adesso!

2 commenti:

giusfra ha detto...

..."in epoca fasciasta"!
Un lapsus tasti può starci, capita a tutti, ma un rileggere e... No? Lo stesso errore è nel quattro righe date da Nicolangelo già a NoiVastesi... La dice lunga con quanta cura tratta e manda il suo dire.

Altra faccenda: ridurre il "problema Onoranze comuni a Gaspari" a "le raccomandazioni" è meschino nei confronti dell'uomo politico, una visione ottusa del suo operato, in Abruzzo e/o per Vasto. Gaspari (sia pure per avere consenso elettorale, per sè e per la sua parte), come prima Spataro, come Lello Artese a San Salvo, ha operato per lo sviluppo del territorio...
Il resto è solo meschineria e ideologico opportunismo.
Comunque: che fosse giusto considerare anche formalmente "un vastese" R. Gaspari era più che naturale (non lo vorrei, nè oggi e nè domani, per il Lapenna), che sia stata una sorta di anticipata...laudatio mortis per il politico, inutile e di maniera, è altrettanto certo.
Se possibile andiamo avanti, facendo politica, magari ...alla Gaspari, se qualcuno ne è capace ancora!

Ell ha detto...

Il relativismo morale di marino é l'emblema dell'imbarbarimento politico prima italiano e poi abruzzese. Partiamo dalle premesse: il sistema delle raccomandazioni. In paesi anglofoni funziona, per molti posti é l'unica strada. Ma c'è un punto fondamentale: la persona che viene raccomandata tramite lettera di presentazione é un potenziale pericolo per chi la raccomanda. Se lui non é una persona proba e in gamba, chi ci perde la faccia é il suo sponsor! Il sistema Gaspariano invece é una vile logica da alto medioevo: il baratto tra un voto e un diritto. Grazie al Gasparismo abbiamo le poste Italiane pieni di abruzzesi incompetenti, abbiamo avuto la SIV lottizzata dai democristiani e così pure la Magneti Marelli. A tal proposito ricordo un quadro aziendale di quest'ultima che alla transizione verso Denso, diceva che il 15% del prodotto finito aziendale era da buttare via perché semplicemente non funzionante. Il Gasparismo non porta ricchezza, porta solo inefficienza spreco e ammazza il capitale. E cosa ancora più grave crea un rapporto di vassallaggio tra il potente e il cittadino, mentre sappiamo bene che é il cittadino attraverso il suo voto a legittimare una democrazia virtuosa. Però si preferisce continuare a chiudere un occhio sulla mediocrità, sull'illegalità, sullo schifo del voto di scambio, dicendo: guardatevi intorno tutto ciò senza Gaspari, Spataro etc.. non sarebbe esistito. E io invece dico: guardatevi intorno e pensate a cosa sarebbe potuto divenire l'Abruzzo se avesse avuto amministratori intelligenti onesti e d'iniziativa (e che possibilmente parlassero in Italiano). L'auspicio finale di marino é invece più che altro una condanna a morte per il territorio. Si dice ben vengano nuovi politici nel segno di Gaspari senza pensare alle implicazioni. E cioè se sono un giovane di un altro colore politico posso rassegnarmi alla disoccupazione, se sono un giovane meritevole e capace dovrò vedere il mio posto occupato da un cretino, e alla fine? Dovrò mettere da parte la mia dignità, la mia autonomia, la mia sacrosanta libertà di pensiero e opinione per portare a casa un pezzo di pane.
Bello schifo, l'Italia é COSTITUZIONALMENTE fondata sul lavoro non devo elemosinare ad un patrizio dei nostri tempi niente di niente, e tantomeno un diritto! Ma si sa, in una città che vuole ricandidare Antonio Prospero (ora indagato per peculato), che si riconosce in Gaspari, discorsi che attengono alla sfera dell'etica e della morale pubblica sono come gelati nel mezzo del Sahara. Ma va bene così, dopotutto state solo assassinando vasto un poco alla volta, lentamente e dolorosamente, tanto a pagarne le conseguenze saranno i vostri figli e nipoti. La dimostrazione matematica del rigor mortis della città é nella domanda: Ma se hanno dovuto cercare Gaspari per dargli la cittadinanza, vuol dire che di vastesi meritevoli proprio non ve ne é traccia? Sia che la risposta sia si o no, avreste automaticamente ammesso le vostre colpe e non vi sarebbe nulla di cui essere allegri..

Buona Notte della Moralità!