mercoledì 18 gennaio 2012

... e sempre da Ivo

A proposito della lunga e ossequiosa perorazione a favore del maestro Bellafronte di Sandro Curcio Valentini, architetto vastese, in risposta alla indagine fatta da Noivastesi sulla spesa di 15.200 euro per il concerto di Capodanno al Teatro Rossetti, siamo stati presi da un sussulto, e così abbiamo deciso di intervenire per precisare e rimettere alcune cose al posto giusto. E lo vogliamo fare commentando con una sorta di amara ironia partendo da quella « furtiva lagrima» spuntata negli occhi del Maestro Bellafronte quando il perfido critico e spulciature di carte di Noivastesi ha avuto la “tracotante impudenza” di muovergli un piccolo appunto sulla esagerata spesa per il concerto. E abbiamo visto il Maestro con il volto provato dalla fatica (foto pubblicata da Vastoweb) con la barba scarmigliata da trendy, costretto a sopportare il contenuto dell’orrenda pagina redatta dal direttore del sito vastese. Il maestro Bellafronte che non dorme per dare forma al Suo “straordinario” cartellone musicale!, e’ stato costretto dal Sindaco, a dare una risposta al “critico cattivo”(di Noivastesi) che ha avuto la sfacciataggine di fargli una domanda. E in seconda battuta il Sindaco affida un secondo comunicato niente meno che al Presidente del Teatro Rossetti per difendere la postazione dalle armi della critica. E così si rivolge all’usciere di turno: a Sandro Curcio Valentini, presidente degli Amici del Teatro Rossetti -- (costituito da meno di 40 soci con quota di iscrizione tra 50 e 60 euro, e tra questi vi coloro che hanno fatto abbonamenti per gli spettacoli la cui quota e’ di 100 euro),-- a rimettere le cose in ordine. E come Nemorino che, nell’Elisir d’amore di Donizetti, vede «una furtiva lagrima» spuntare dagli occhi di Adina, così Valentini vede spuntare dagli occhi del Maestro «una furtiva lagrima» che pensa di raccogliere in un’ampolla (un po’ come Bossi fa per le acque del Po). Poi, la preziosa stilla conservata in quella magica custodia, dà corpo alla dura reprimenda di Valentini contro l’autore dell’articolo malvagio. E che cosa aveva scritto di così terribile il redattore di Noivastesi? Può il Teatro Rossetti, in una fase di crisi, (aumento dell’IRPEF per 1.200.000 euro) permettersi il lusso di ospitare una celebre orchestra come quella del “Regio” di Parma e spendere per una serata € 15.200? Ecco quindi la reazione stizzita del Maestro il quale ha proposto i suoi conticini, e in un punto afferma: «[…] Il costo vivo di una annualità per il Comune diventa di 40.000 euro. Lasciamo al buon senso di ogni persona la valutazione di queste cifre che basterebbero a malapena a pagare lo stipendio di una sola persona che si occupa di aprire e chiudere un Teatro qualsiasi». Ora, se il maestro crede che 40.000 € servano a pagare lo stipendio di un usciere, allora non ci meravigliamo di cosa possa pensare di quei famosi 15.200 €.
L’arch. Sandro Curcio Valentini si domanda «dove erano, durante le precedenti amministrazioni, quei concittadini tanto impegnati oggi con l’arte della denigrazione e dell’insulto». Già. L’interrogativo è pertinente. Dov’era lui, quando alcuni concittadini, di tasca propria, organizzavano la Nona di Beethoven o il Requiem di Mozart, e tanti numerosissimi concerti sinfonici senza ricorrere ai danari del Comune, ma solo al pagamento del prezzo del biglietto? E dov’era lui quando nella tempestosa riunione di un consiglio di amministrazione della scuola civica musicale il Maestro Bellafronte veniva cacciato dalla scuola medesima e il sottoscritto che ne faceva parte, concretamente si impegnava a convincere l’allora sindaco di Cupello, Di Silvio ad affidargli i corsi di musica per 10 anni? E similmente a San Salvo con Marchese? A tal proposito, il Maestro dice: «Ricordiamo ancora che nel Concerto di Fine Anno (che ha visto un Teatro gremito fino all’inverosimile) non ci sono stati 120 paganti ma quasi il doppio». A sproposito parla Valentini che invece dovrebbe chiedersi anche in veste professionale : Ma per quanti posti è abilitato il Rossetti? Un architetto conosce le norme di sicurezza? Anche questo è lo spirito del teatro se veramente si vuole uscire da schemi di strumentalizzazioni e chiarezza di intendimenti.

3 commenti:

Alessandro ha detto...

C'è del personale in questo articolo...

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

del personale da parte di chi?

Alessandro ha detto...

Da parte di Ivo. C'è della ruggine con Bellafronte.