domenica 29 aprile 2012

Come si gira una frittata.

Da Vasto Web.com

VASTO - Servirà l'ok della Soprintendenza ai beni archeologici d'Abruzzo per poter realizzare un parcheggio da 130 posti auto su un terreno incolto che si trova in via Santa Lucia, di fianco alla caserma della Guardia di finanza e alla sede dell'Agenzia delle entrate di Vasto. "Ci sono dei muri antichi da far analizzare", dice Vincenzo Sputore, assessore ai Servizi. "Noi, naturalmente, non li toccheremo nei lavori di realizzazione del nuovo parcheggio. Quando avremo ottenuto il via libera dalla Soprintendenza, nel giro di una quindicina di giorni ripuliremo l'area, rendendola fruibile". Il terreno, che fa parte del crac Iacovitti, si trova a poche decine di metri dall'ospedale San Pio da Pietrelcina, in una zona in cui lo sviluppo edilizio degli scorsi decenni non ha tenuto conto della necessità di posti auto. Sottoposto a curatela fallimentare, il fondo è stato assegnato gratuitamente dal Tribunale al Comune in comodato per un anno. Per questo, l'amministrazione comunale deve valutare se stendere o meno l'asfalto su un'area di cui in futuro potrebbe perdere il possesso.

Ancora da Vasto Web.com

"E' soprendente come ogni volta che a Vasto viene fuori un mattone antico ci si meravigli. La nostra è una città che ha una storia importante attraverso tutte le epoche, quindi è normale che vi siano presenze architettoniche risalenti alle diverse epoche". Sono le parole dell'architetto Francescopaolo D'Adamo, nell'osservare i resti presenti nell'area in via Santa Lucia, dove l'amministrazione vorrebbe realizzare un parcheggio a servizio dell'Ospedale, dell'Agenzia delle entrate e della caserma della Guardia di Finanza. "Queste mura che ormai sono completamente ricoperte dalla vegetazione appartengono all'orto botanico di Cesare Michelangelo d'Avalos. Le mura sono seicentesche, e vennero restaurate in occasione della consegna del Toson d'Oro, nel 1723", spiega l'architetto. "Si vede chiaramente uno dei torrini posti nella recinzione, mentre ce n'è un altro che sembra parzialmente crollato". Qualcuno forse era a consocenza di questo particolare, ma con il trascorrere degli anni e con la vegetazione che ha ricoperto tutto, si era perso anche questo ricordo. Restituire alla città questo patrimonio sarebbe sicuramente una cosa molto importante. "Bisognerebbe controllare meglio, ma io credo che le operazioni di pulizia per realizzare il parcheggio possano essere sufficienti per far tornare in vista i resti delle mura, senza dover fare operazioni difficoltose. Sarebbe un modo per recuperare una parte importante della storia della città. Il massimo sarebbe poi poter incaricare un botanico che, attraverso lo studio del terreno, possa risalire alle specie che qui erano state piantate al tempo dei d'Avalos. Non sono un esperto in materia ma credo sia una cosa possibile". Di certo c'è che in questi ultimi anni la città sta scoprendo, o meglio riscoprendo, di avere un patrimonio artistico davvero invidiabile, da recuperare e salvaguardare. E, ovviamente, far conoscere per attirare da queste parti sempre più gente.
Giuseppe Ritucci

Da il Centro

VASTO. Il glorioso passato della città continua a riaffiorare. In via Beato Angelo da Furci, nell'area destinata ad ospitare un parcheggio a servizio dell'ospedale, spuntano fra la vegetazione incolta le mura dell'orto botanico dei D'Avalos. L'amministrazione comunale, che solo un mese fa ha ottenuto l'area in comodato d'uso, intende recuperare il gioiello archeologico. L'assessore ai servizi, Vincenzo Sputore, chiede un sopralluogo della Sovrintendenza. Su quel piazzale saranno realizzati 200 posti auto a servizio del San Pio. Prima però è necessario ricevere il nulla osta dalla Sovrintendenza ai beni archeologici. «Accanto al piazzale incolto c'è un muro seicentesco d'inestimabile valore storico», spiega Sputore, «si tratta dell'orto botanico di Cesare Michelangelo D'Avalos». La notizia non soprende affatto i più anziani, tanto meno gli storici. «Le mura di quest'orto botanico risalgono al 1600 e furono restaurate una prima volta nel 1723, in occasione della consegna del Toson d'oro», conferma l'ex assessore alla cultura, Francescopaolo D'Adamo. Il tempo e la natura hanno nascosto a lungo i reperti. Ai lati del muro ci sono due torrette, una delle quali crollata in parte. «Il Comune era a conoscenza della presenza dei reperti ma quei terreni non appartenevano all'ente, erano della curatela fallimentare. Solo da un mese il tribunale ha concesso l'area in comodato d'uso all'amministrazione comunale per dodici mesi. Senza perdere tempo ho scritto all'architetto Carlo Alberto Natalizi (NDR,Natalizia) della Sovrintendenza chiedendo l'autorizzazione alla ripulitura dell'area. Ora aspettiamo il sopralluogo. Non appena otterremo tutte le autorizzazioni, il muro sarà ripulito dalle erbacce. Il terreno sarà spianato, brecciato e aperto alle auto. Se fra un anno dovessimo riavere ancora l'area in comodato d'uso faremo nuovi interventi», dice Sputore. Probabilmente un botanico esaminerà la vegetazione accanto al muro antico, per scoprire la flora coltivata 400 anni fa sul costone vastese.
Paola Calvano

Spiega Sputore?!! Ma come spiega Sputore! Cara Paola non "farmi" queste cose.

4 commenti:

Alessandro ha detto...

Io spero che la sovrintendenza non dia l'ok!

giusfra ha detto...

io speriamo che ce la caviamo ...dalla approssimatività di ogni genere

Davide Delle Donne ha detto...

caro Francescopaolo si puo' parlare di mistificazione?

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

Si può parlare di "politici" e di ...