lunedì 31 maggio 2010

Noi a Vasto di " metamorfosi di neutrini" ne osserviamo spesso.

Questo articolo "intrigante" fa pensare "anche" alla situazione politica locale.

Da Piazza Rossetti

Fisica: osservata per la prima volta 'metamorfosi' neutrino
Il risultato nei Laboratori Infn del Gran Sasso

Per la prima volta al mondo e' stata osservata la ''metamorfosi'' di un neutrino: una delle particelle piu' piccole e sfuggenti finora note riesce a cambiare identita', trasformandosi da un tipo di neutrino in un altro tipo di neutrino. Il risultato e' stato ottenuto in Italia, nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). La scoperta, inseguita da anni da fisici di tutto il mondo, apre le porte alla possibilita' di osservare altri fenomeni fisici mai visti finora. Il risultato e' solo un primo ''assaggio'' della fisica del futuro e ora dovra' essere confermato da ulteriori osservazioni. La prima ''oscillazione'' del neutrino e' stata osservata al termine del viaggio compiuto da miliardi di miliardi di neutrini che tre anni fa sono stati ''sparati'' dal Cern di Ginevra ai Laboratori del Gran Sasso. Le particelle hanno attraversato la roccia alla velocita' della luce, coprendo in 2,4 millisecondi la distanza di 730 chilometri che separa i due centri di ricerca, nel progetto Cngs (Cern Neutrino to Gran Sasso). Osservare la trasformazione e' stato come cercare un ago in un pagliaio (era prevista in poche decine di casi su miliardi di particelle). A vederla e' stato l'esperimento Opera (al quale l'Italia partecipa all'interno di una collaborazione internazionale): un neutrino del tipo muonico si e' trasformato in un'altra delle tre famiglie di neutrini finora note, il tipo tau. La metamorfosi osservata conferma quello che uno dei ragazzi di via Panisperna, Bruno Pontecorvo, aveva previsto oltre mezzo secolo fa e, soprattutto, conferma che i neutrini hanno una massa. Un'affermazione, questa, che contraddice la teoria considerata il punto di riferimento della fisica contemporanea, il cosiddetto Modello Standard, secondo il quale i neutrini non hanno massa.
LE PARTICELLE PIU' SFUGGENTI UNIVERSO - Abbondantissimi in natura ma inafferrabili, i neutrini attraversano la materia senza interagire con essa e senza lasciare alcuna traccia. Per questo, ben direzionato, il fascio di neutrini prodotto al Cern di Ginevra, e' arrivato esattamente a destinazione al Gran Sasso in una frazione di tempo ridottissima. Sono particelle elettricamente neutre e appartengono a tre famiglie: neutrini elettronici, muonici e tauonici. L'ipotesi, formulata da tempo, indicata parzialmente da alcuni esperimenti e oggi confermata, era che i componenti di ciascuna famiglia possono trasformarsi in uno dei due altri tipi, in un fenomeno chiamato ''oscillazione''. Quest'ultimo implica che i neutrini abbiano una massa e che le masse dei tre tipi siano differenti, in contraddizione con la teoria di riferimento della fisica moderna, chiamata Modello Standard, i neutrini sono privi di massa. In natura i neutrini sono prodotti da alcuni tipi di reazioni nucleari, come quelle che avvengono nel Sole. Si calcola che ogni secondo il corpo umano venga attraversato da 50.000 miliardi di neutrini provenienti dal Sole senza che questi lascino traccia. Nonostante siano fra le particelle piu' abbondanti in natura, fino a non moltissimi anni fa i neutrini erano ancora misteriosi. Sono molto importanti in astrofisica, in cosmologia e in astronomia perche' possono essere considerati gli unici ''testimoni'' della nascita e dell'evoluzione delle stelle e di tutto l' universo. Esistono cioe' nel cosmo neutrini ''fossili'', che furono liberati al momento della grande esplosione dalla quale nacque l' universo e che ancora oggi conservano, nelle loro caratteristiche, il ''ricordo'' di quell'Evento.

Se non conoscessi molto bene i "neutrini locali", potrei pensare che i terremoto dell'Aquila potrebbe essere stato causato dalla prima ''oscillazione'' del neutrino (che) e' stata osservata al termine del viaggio compiuto da miliardi di miliardi di neutrini che tre anni fa sono stati ''sparati'' dal Cern di Ginevra ai Laboratori del Gran Sasso.

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