mercoledì 29 febbraio 2012
Oggi è uno di quei giorni che "avanzano". Sfruttiamolo bene.
Il 29 febbraio è per antonomasia "il giorno in più". Ci sarebbero tante cose da fare ma, quando non si sa da dove cominciare, non si fa niente. Figuriamoci se questo giorno si farà qualcosa. Magari ci si limiterà a dire che è un giorno funesto e con questa scusa si aspetterà il domani, quando non ci saranno scuse.
Appena sveglio ho letto un articolo di un tale che, come il bue che dice cornuto all'asino, accusa l'amministrazione di dire una cosa e dire poi il contrario. Da che pulpito viene la predica! Non che questa cosa non sia vera, tuttavia questa persona dovrebbe rileggere quello che scrive e dovrebbe riascoltare quello che dice .... almeno in occasione di questo giorno in più. (Capita ogni quattro anni)
martedì 28 febbraio 2012
La panchina
Sempre più spesso incontro gente che mi chede come mai scrivo poco sul mio blog. A costoro devo rispondere che, piano piano, sto riprendendo il mio lavoro. Certo non potevo più continuare a passare le giornate a leggere le malefatte di questa amministrazione comunale e scrivere di queste (perche solo di malefatte si può parlare. Qualcuno mi indichi qualcosa di buono fatto da questa amministrazione ed io sarò il primo a parlarne bene). Tantomeno posso continuare a scrivere di ricordi. Questi tornano alla mente se ispirati da qualcosa o da qualcuno. Di questi tempi i "qualcosa" ed i "qualcuno" non sono fonte di ispirazione. Magari sono fonte di rimpianti.
Proposte non vale la pena formularne, poichè male interpretate, rubate e realizzate male fanno ulteriormente male alla città. E cosa fare allora?
Il tempo della pensione è ancora lontano e per vivere si deve lavorare. La panchina che ai pensionati di Vasto "dedica" uno spettacolo meraviglioso deve per forza aspettare di conoscere il "calore" delle mie terga. Se poi la panchina è quella che riporto in foto, con la velocità che questa amministrazione comunale (ma dovrei dire di questo sindaco) impiega per i restauri ed i sevizi in genere, i tempi della pensione si allungano ulteriormente.
lunedì 27 febbraio 2012
COMUNICATO STAMPA
Vasto, 27.02.2012.- Nella giornata odierna si è provveduto a presentare la seguente interrogazione al Sindaco di Vasto.
“ Il sottoscritto Consigliere Massimo Desiati,
avendo verificato l’esistenza di un finanziamento regionale a totale copertura dei costi per progetti operativi di bonifica e messa in sicurezza delle discariche dismesse al fine del raggiungimento di concreti obiettivi di risanamento del territorio regionale;
preso atto della esistenza della Delibera di Giunta regionale con cui si provvede ad approvare le priorità per la redazione della graduatoria delle discariche pubbliche dismesse;
constatata l’esistenza di uno stanziamento di circa 13 milioni di euro a disposizione dei Comuni e la commisurazione della entità dell’intervento regionale, per singolo Comune, in relazione all'estensione delle discariche;
ritenendo l’adesione a tale programma indispensabile per ricostruire la qualità ambientale del territorio vastese, interessato da detrattori che minano l’immagine e l’ambiente cittadino;
ricordando che sul territorio della nostra città insistono discariche che necessitano di tali interventi di bonifica, esempio: in C.da Lota e Vallone Maltempo;
non tralasciando il fatto che la mancata bonifica dei siti contaminati fa sì che rimanga attiva la procedura di infrazione che l'Unione europea ha promosso contro l'Italia e la condanna dello Stato italiano da parte della Corte di Giustizia europea e che, in caso di inadempienza da parte dei soggetti interessati, potrebbe prefigurarsi un danno erariale a carico della Regione Abruzzo, che poi sarà tenuta a rivalersi nei confronti dei Comuni inadempienti;
interroga la SV per sapere:
- se è sua intenzione produrre il massimo impegno al fine della redazione di progetti di bonifica e messa in sicurezza delle discariche dismesse presenti sul territorio comunale e consentire, così, l'attivazione delle risorse disponibili da impegnare nel più breve tempo possibile;
- se ha già attivato le procedure che consentiranno la partecipazione agli incontri all’uopo organizzati dalla Regione Abruzzo ” .
Massimo Desiati
“ Il sottoscritto Consigliere Massimo Desiati,
avendo verificato l’esistenza di un finanziamento regionale a totale copertura dei costi per progetti operativi di bonifica e messa in sicurezza delle discariche dismesse al fine del raggiungimento di concreti obiettivi di risanamento del territorio regionale;
preso atto della esistenza della Delibera di Giunta regionale con cui si provvede ad approvare le priorità per la redazione della graduatoria delle discariche pubbliche dismesse;
constatata l’esistenza di uno stanziamento di circa 13 milioni di euro a disposizione dei Comuni e la commisurazione della entità dell’intervento regionale, per singolo Comune, in relazione all'estensione delle discariche;
ritenendo l’adesione a tale programma indispensabile per ricostruire la qualità ambientale del territorio vastese, interessato da detrattori che minano l’immagine e l’ambiente cittadino;
ricordando che sul territorio della nostra città insistono discariche che necessitano di tali interventi di bonifica, esempio: in C.da Lota e Vallone Maltempo;
non tralasciando il fatto che la mancata bonifica dei siti contaminati fa sì che rimanga attiva la procedura di infrazione che l'Unione europea ha promosso contro l'Italia e la condanna dello Stato italiano da parte della Corte di Giustizia europea e che, in caso di inadempienza da parte dei soggetti interessati, potrebbe prefigurarsi un danno erariale a carico della Regione Abruzzo, che poi sarà tenuta a rivalersi nei confronti dei Comuni inadempienti;
interroga la SV per sapere:
- se è sua intenzione produrre il massimo impegno al fine della redazione di progetti di bonifica e messa in sicurezza delle discariche dismesse presenti sul territorio comunale e consentire, così, l'attivazione delle risorse disponibili da impegnare nel più breve tempo possibile;
- se ha già attivato le procedure che consentiranno la partecipazione agli incontri all’uopo organizzati dalla Regione Abruzzo ” .
Massimo Desiati
Ragazzini.
Domenica mattina un gruppetto di “ragazzini” giocava intorno al Monumento ai Caduti di piazza Caprioli. Inutile commentare il linguaggio usato ed il loro armeggiare intorno alla statua. C’era tanta gente indifferente che ogni tanto distrattamente osservava questi “ragazzini” calpestare le aiuole o denigrare i nomi riportati sulle lapidi. Quando una “ragazzina” del gruppo prese una bomboletta e cominciò a scrivere sul monumento, io mi aspettavo qualche reazione da parte dei presenti. Nessuno ha battuto ciglio. Io invece ho urlato contro di questa e contro il gruppetto: “e allora! Cosa state facendo?”
Mi aspettavo consensi da parte dei presenti invece uno mi ha detto: “sono solo ragazzini lasciali fare di che ti impicci. E poi la bomboletta è di schiuma, mica di vernice!”
Stranamente non ho reagito. Ho pensato: “diranno che sono sempre il solito”. Ho riflettuto su come i tempi sono cambiati e come è cambiato il pensiero in merito all’educazione. Forse mi sono arreso. In quel luogo, da piccolo, tante volte sono stato richiamato da persone che non conoscevo perché ritenevano stessi facendo cose non corrette e quando tornavo a casa (se avevo torto) me le suonavano anche. Invece adesso … “sono solo ragazzini”. Poi quando da grandi fanno saltare le pescherie ….
Il sabato pomeriggio ... "scarpasciudd" e basta.
LA ZAMPATA DEL LEONE
di V.Patriarchi
ARSENAL FULHAM 2 - 2
arbitro sig. Orazio Di Blasio
ARSENAL( maglia blu ): Ronzitti L, Ronzitti F, Ronzitti N, Serafini, Puddu, Soldano, Lemme, Angiolillo, D'Adamo, Ronzitti Go
FULHAM( maglia gialla): Loreta R, Antenucci, Di Marco, Sboro, Patriarchi, Fanucci, Sebastiani, D'Angelo, Cicchini, Frangione
Pomeriggio primaverile con uno sbalzo di almeno 20°rispetto a 7 giorni fa,contorno ad un sabato a ranghi ridotti(10 vs.10) e il campo riseccato ridiventato 'tòste 'gne nu' muatòne'.Nel 1° t.i gialli giocano sicuramente meglio, complice la mancanza di centrocampisti nei blu. Al 20', su assist di Sebastiani, Pietro' Hulk' D'Angelo si smarca sulla sinistra e con un mezzocucchiaio in diagonale batte Ronzitti: 0-1. Seguono altre 2 occasioni per lo stesso Hulk e per Cicchini,entrambe imprecise, mentre i blu falliscono il bersaglio con un insidioso tiro di Angiolillo al 32'(palla sopra la traversa). Nel 2°t, al 7' Frangione lanciato a rete si fa parare la palla da Ronzitti; sul rilancio, in contropiede, i blu lanciano Angiolillo in area ma la palla è fermata di braccio da Sboro: rigore ineccepibile, si fa avanti il rigorista Soldano, minacciato da Gogò, che gli intima:'Si sbèjjie 'ssu rigòre adà purtà ddù trègne di ciòcchila nìre!': Peppino sicuro batte spiazzando Loreta, ed è 1-1. Al 21' i gialli si rifanno sotto: Di Marco lancia Frangione sulla sinistra, cross teso in area , Francesco Sboro aggancia e libera un bolide in diagonale a fil di palo sinistro: 1-2. I blu 'indòstano' e si propongono in micidiali contropiedi: in uno di questi Gogò vuole' fare la ggiòbba' al portiere giallo Loreta, soprendendolo fuori dai pali con un pallonetto, ma la palla colpisce la traversa e va fuori.Dopo altre 2 occasioni limpide per Frangione, sfumate fuori, sono ancora i blu ad essere pericolosi: D'Adamo crossa da sinistra, al centro aggancia Angiolillo che devia di prima verso porta, ma Loreta respinge di pugno, Angiolillo riprende palla e da distanza ravvicinata tira di nuovo, ma san Renato compie il doppio miracolo respingendo di pugno:ora pro nobis...La maggiore verve in fase di attacco dei blu viene premiata al 32': complice una dormita del capitàa Antenucci, l'indomito leone Paolo D'Adamo ,lanciato da Lemme, si defila sulla sinistra, scatta con palla al piede, giunto al limite area piccola finta il passaggio a Gogò ,e 'cùcciùte 'gne n'àsene' invece tira a fil di palo sinistro e 'làsse lu' purtìre a vòcca arrapèrte':è il 2-2 e l'apoteosi per l'architetto. A nulla è valso il pressing finale dei gialli, con almeno 3 occasioni sciupate da Frangione , oggi col motore un po'fuori giri(precisamente 4) e da Sboro(palla a fil di palo sin): il triplice fischio dell'ottimo Orazio mette fine alle ostilità
classifica cannonieri: 24 gol: Frangione 18 gol: Angiolillo 12 gol: D'Angelo 11 gol: Ronzitti Go, Serafini A 10 gol: Sboro 9 gol: Reale 4 gol: D'Adamo, Docuta, Storto 3 gol:Cicchini, De Felice, Ronzitti L, Soldano 2 gol: Lemme, Serafini S 1 gol: Antenucci, Bozzelli, Catinari, Fanucci M, Fanucci R, Frasca M, Giacomucci, Rossi, Serafini G, Vino
di V.Patriarchi
ARSENAL FULHAM 2 - 2
arbitro sig. Orazio Di Blasio
ARSENAL( maglia blu ): Ronzitti L, Ronzitti F, Ronzitti N, Serafini, Puddu, Soldano, Lemme, Angiolillo, D'Adamo, Ronzitti Go
FULHAM( maglia gialla): Loreta R, Antenucci, Di Marco, Sboro, Patriarchi, Fanucci, Sebastiani, D'Angelo, Cicchini, Frangione
Pomeriggio primaverile con uno sbalzo di almeno 20°rispetto a 7 giorni fa,contorno ad un sabato a ranghi ridotti(10 vs.10) e il campo riseccato ridiventato 'tòste 'gne nu' muatòne'.Nel 1° t.i gialli giocano sicuramente meglio, complice la mancanza di centrocampisti nei blu. Al 20', su assist di Sebastiani, Pietro' Hulk' D'Angelo si smarca sulla sinistra e con un mezzocucchiaio in diagonale batte Ronzitti: 0-1. Seguono altre 2 occasioni per lo stesso Hulk e per Cicchini,entrambe imprecise, mentre i blu falliscono il bersaglio con un insidioso tiro di Angiolillo al 32'(palla sopra la traversa). Nel 2°t, al 7' Frangione lanciato a rete si fa parare la palla da Ronzitti; sul rilancio, in contropiede, i blu lanciano Angiolillo in area ma la palla è fermata di braccio da Sboro: rigore ineccepibile, si fa avanti il rigorista Soldano, minacciato da Gogò, che gli intima:'Si sbèjjie 'ssu rigòre adà purtà ddù trègne di ciòcchila nìre!': Peppino sicuro batte spiazzando Loreta, ed è 1-1. Al 21' i gialli si rifanno sotto: Di Marco lancia Frangione sulla sinistra, cross teso in area , Francesco Sboro aggancia e libera un bolide in diagonale a fil di palo sinistro: 1-2. I blu 'indòstano' e si propongono in micidiali contropiedi: in uno di questi Gogò vuole' fare la ggiòbba' al portiere giallo Loreta, soprendendolo fuori dai pali con un pallonetto, ma la palla colpisce la traversa e va fuori.Dopo altre 2 occasioni limpide per Frangione, sfumate fuori, sono ancora i blu ad essere pericolosi: D'Adamo crossa da sinistra, al centro aggancia Angiolillo che devia di prima verso porta, ma Loreta respinge di pugno, Angiolillo riprende palla e da distanza ravvicinata tira di nuovo, ma san Renato compie il doppio miracolo respingendo di pugno:ora pro nobis...La maggiore verve in fase di attacco dei blu viene premiata al 32': complice una dormita del capitàa Antenucci, l'indomito leone Paolo D'Adamo ,lanciato da Lemme, si defila sulla sinistra, scatta con palla al piede, giunto al limite area piccola finta il passaggio a Gogò ,e 'cùcciùte 'gne n'àsene' invece tira a fil di palo sinistro e 'làsse lu' purtìre a vòcca arrapèrte':è il 2-2 e l'apoteosi per l'architetto. A nulla è valso il pressing finale dei gialli, con almeno 3 occasioni sciupate da Frangione , oggi col motore un po'fuori giri(precisamente 4) e da Sboro(palla a fil di palo sin): il triplice fischio dell'ottimo Orazio mette fine alle ostilità
classifica cannonieri: 24 gol: Frangione 18 gol: Angiolillo 12 gol: D'Angelo 11 gol: Ronzitti Go, Serafini A 10 gol: Sboro 9 gol: Reale 4 gol: D'Adamo, Docuta, Storto 3 gol:Cicchini, De Felice, Ronzitti L, Soldano 2 gol: Lemme, Serafini S 1 gol: Antenucci, Bozzelli, Catinari, Fanucci M, Fanucci R, Frasca M, Giacomucci, Rossi, Serafini G, Vino
domenica 26 febbraio 2012
Scusa il ritardo!
Comunicato stampa
Mentre il Sindaco Luciano Lapenna cerca la mediazione in Giunta per definire la spinosa questione del nuovo dirigente del settore urbanistico, ancora vacante, irrompe come un ciclone a Vasto la questione dei nuovi insediamenti a biomasse nell’area industriale di Punta Penna nella riunione tenuta il 22 febbraio, indetta da una parte rilevante delle imprese iscritte ad Assovasto localizzate a Punta Penna, con il comitato per la tutela del territorio. Nella riunione si è manifestato uno scontro per la cui ampiezza e profondità non sono state risparmiate frasi gravissime verso l’attuale dirigenza della organizzazione industriale, accusata di comportamenti mafiosi per impedirne la riunione.
Una divisione profonda in Assovasto di molte delle componenti dell’organizzazione di categoria che vedono minacciato e compromesso il futuro delle proprie aziende in termini economici e anche di salute, a causa della realizzazione di impianti inquinanti. Uno scontro per dire basta al dominio incontrastato di chi ha esercitato un potere di gestione ed uso del porto e sull’area di Punta Penna negli anni, e su una comunità, quella vastese, trattata come una colonia con la complicità e la connivenza dei politici negli anni. Ma parliamoci chiaro : sono i nuovi impianti di Puccioni che nella trasformazione di quell’area ormai non più industriale, a dividere il ceto imprenditoriale, che in questa occasione è uscita dal silenzio parlando in modo chiaro di Puccioni. Un ceto imprenditoriale che per anni è stato subalterno ai politici, silente sulle questioni ambientali, sulla crisi ambientale che da 20 anni con insistenza ho posto su quell’area e sui diritti da tutelare. Le lotte su Svoa (amianto e relativa illegalità), Fox Petroli (deposito costiero di prodotti petroliferi), su industrie inquinanti, e degli effetti prodotti sulla salute di lavoratori, di residenti, e sull’ambiente marino testimoniano queste lotte sociali e di civiltà.. Sulle biomasse a tutti ricordo che il convegno da me organizzato con la Nuova Terra in dicembre ha costretto e prodotto coerentemente una mozione presentata dal dottor Della Porta che raccogliendo le firme per indire un consiglio comunale su questo problema, ha costretto centro destra e centro sinistra a uscire dai compromessi e dai silenzi e prendere una posizione. Nessuno, dico nessuno deve pensare di egemonizzare strumentalmente per fini politici il risultato della riunione del 22 febbraio! Già vedo alcuni dei politici di destra che agisce sotterraneamente per prendere in mano questa nuova situazione di protesta. Il comitato ha deciso di far sottoscrivere ai presenti un documento per richiedere un consiglio comunale. Ricordo a tutti che i consigli comunali vengono convocati dal Presidente del Consiglio o da un consigliere che raccoglie firme e adesioni degli stessi consiglieri comunali. Ma il solo consiglio comunale nulla può fare se nello stesso tempo tutti i consiglieri regionali del nostro territorio non vengono coinvolti : Tagliente, Prospero, Menna, Argirò, Palomba. Questi hanno la possibilità di modificare la legge alla Regione. Coinvolgere il Presidente della Provincia Di Giuseppantonio, a cui compete la parola sul cambiamento di destinazione d’uso di quell’area; il Senatore Legnini che tanto si è prodigato per il Parco della Costa Teatina e l’on.Tenaglia di Ortona. Essi devono essere presenti in consiglio comunale affinchè facciano azione comune intervenendo sulle istituzioni per bloccare gli impianti a biomasse e alti impianti inquinanti. E non si perda tempo! : tra meno di un mese si discute il ricorso del WWF per Histonia Energy al tribunale amministrativo regionale. Tutta l’area di Punta Penna è un bene comune da difendere e tutelare per le future generazioni. Le istituzioni devono rispondere alle nuove emergenze. Se l’amministrazione di centro sinistra non prende coscienza che il quadro è profondamente cambiato e resta sulla difensiva come sempre ha fatto, in una meschina visione di equilibri partitici la sua sconfitta sarà inevitabile e il PD sarà responsabile di questo suicidio.
Vasto 24 febbraio 2012 Ivo Menna lista La Nuova Terra
Mentre il Sindaco Luciano Lapenna cerca la mediazione in Giunta per definire la spinosa questione del nuovo dirigente del settore urbanistico, ancora vacante, irrompe come un ciclone a Vasto la questione dei nuovi insediamenti a biomasse nell’area industriale di Punta Penna nella riunione tenuta il 22 febbraio, indetta da una parte rilevante delle imprese iscritte ad Assovasto localizzate a Punta Penna, con il comitato per la tutela del territorio. Nella riunione si è manifestato uno scontro per la cui ampiezza e profondità non sono state risparmiate frasi gravissime verso l’attuale dirigenza della organizzazione industriale, accusata di comportamenti mafiosi per impedirne la riunione.
Una divisione profonda in Assovasto di molte delle componenti dell’organizzazione di categoria che vedono minacciato e compromesso il futuro delle proprie aziende in termini economici e anche di salute, a causa della realizzazione di impianti inquinanti. Uno scontro per dire basta al dominio incontrastato di chi ha esercitato un potere di gestione ed uso del porto e sull’area di Punta Penna negli anni, e su una comunità, quella vastese, trattata come una colonia con la complicità e la connivenza dei politici negli anni. Ma parliamoci chiaro : sono i nuovi impianti di Puccioni che nella trasformazione di quell’area ormai non più industriale, a dividere il ceto imprenditoriale, che in questa occasione è uscita dal silenzio parlando in modo chiaro di Puccioni. Un ceto imprenditoriale che per anni è stato subalterno ai politici, silente sulle questioni ambientali, sulla crisi ambientale che da 20 anni con insistenza ho posto su quell’area e sui diritti da tutelare. Le lotte su Svoa (amianto e relativa illegalità), Fox Petroli (deposito costiero di prodotti petroliferi), su industrie inquinanti, e degli effetti prodotti sulla salute di lavoratori, di residenti, e sull’ambiente marino testimoniano queste lotte sociali e di civiltà.. Sulle biomasse a tutti ricordo che il convegno da me organizzato con la Nuova Terra in dicembre ha costretto e prodotto coerentemente una mozione presentata dal dottor Della Porta che raccogliendo le firme per indire un consiglio comunale su questo problema, ha costretto centro destra e centro sinistra a uscire dai compromessi e dai silenzi e prendere una posizione. Nessuno, dico nessuno deve pensare di egemonizzare strumentalmente per fini politici il risultato della riunione del 22 febbraio! Già vedo alcuni dei politici di destra che agisce sotterraneamente per prendere in mano questa nuova situazione di protesta. Il comitato ha deciso di far sottoscrivere ai presenti un documento per richiedere un consiglio comunale. Ricordo a tutti che i consigli comunali vengono convocati dal Presidente del Consiglio o da un consigliere che raccoglie firme e adesioni degli stessi consiglieri comunali. Ma il solo consiglio comunale nulla può fare se nello stesso tempo tutti i consiglieri regionali del nostro territorio non vengono coinvolti : Tagliente, Prospero, Menna, Argirò, Palomba. Questi hanno la possibilità di modificare la legge alla Regione. Coinvolgere il Presidente della Provincia Di Giuseppantonio, a cui compete la parola sul cambiamento di destinazione d’uso di quell’area; il Senatore Legnini che tanto si è prodigato per il Parco della Costa Teatina e l’on.Tenaglia di Ortona. Essi devono essere presenti in consiglio comunale affinchè facciano azione comune intervenendo sulle istituzioni per bloccare gli impianti a biomasse e alti impianti inquinanti. E non si perda tempo! : tra meno di un mese si discute il ricorso del WWF per Histonia Energy al tribunale amministrativo regionale. Tutta l’area di Punta Penna è un bene comune da difendere e tutelare per le future generazioni. Le istituzioni devono rispondere alle nuove emergenze. Se l’amministrazione di centro sinistra non prende coscienza che il quadro è profondamente cambiato e resta sulla difensiva come sempre ha fatto, in una meschina visione di equilibri partitici la sua sconfitta sarà inevitabile e il PD sarà responsabile di questo suicidio.
Vasto 24 febbraio 2012 Ivo Menna lista La Nuova Terra
sabato 25 febbraio 2012
COMUNICATO STAMPA
Vasto, 25.02.2012.- Potrebbe apparire cosa di poco conto, una semplice curiosità, una spigolatura degna della Settimana enigmistica, resta il fatto che rappresenta cosa incredibile nella quotidianità burocratica ma anche istituzionale del Comune di Vasto.
Della cosa ci siamo accorti richiedendo, il 15 Febbraio scorso e nei termini previsti dall’art 30 del Regolamento del Consiglio comunale, copia dell’estratto del verbale di una seduta di Giunta municipale. Richiesta plausibile e doverosa ai fini dell’espletamento del mandato di Consiglieri comunali, i quali hanno accesso ai documenti amministrativi. In alcuni casi il Sindaco può opporre il segreto d’ufficio a tutela dell’Amministrazione comunale o del diritto di riservatezza delle persone.
Nel nostro caso, la richiesta non è stata evasa e non perché il Sindaco abbia opposto il segreto ma molto più semplicemente perché non esiste un verbale delle sedute della Giunta municipale!
Vogliamo dire che, nel Comune di Vasto, non è in uso redigere un verbale delle sedute di Giunta, di nessuna seduta di Giunta.
E’ appena il caso di ricordare che un verbale delle riunioni è doverosa consuetudine stenderlo per le assemblee di condominio, per gli incontri delle associazioni no profit, per quelli degli organismi delle cooperative, di qualsivoglia società di persone o di capitale o sportive, professionali o dilettantistiche; insomma, basta mettere insieme due persone con interessi gestionali in comune ed uno straccio di verbalizzazione di quanto accade nell’incontro crediamo si faccia e vada fatta. Per la Giunta municipale di Vasto non è così ed i verba… volant, di scripta manent nulla.
Della cosa ci siamo accorti richiedendo, il 15 Febbraio scorso e nei termini previsti dall’art 30 del Regolamento del Consiglio comunale, copia dell’estratto del verbale di una seduta di Giunta municipale. Richiesta plausibile e doverosa ai fini dell’espletamento del mandato di Consiglieri comunali, i quali hanno accesso ai documenti amministrativi. In alcuni casi il Sindaco può opporre il segreto d’ufficio a tutela dell’Amministrazione comunale o del diritto di riservatezza delle persone.
Nel nostro caso, la richiesta non è stata evasa e non perché il Sindaco abbia opposto il segreto ma molto più semplicemente perché non esiste un verbale delle sedute della Giunta municipale!
Vogliamo dire che, nel Comune di Vasto, non è in uso redigere un verbale delle sedute di Giunta, di nessuna seduta di Giunta.
E’ appena il caso di ricordare che un verbale delle riunioni è doverosa consuetudine stenderlo per le assemblee di condominio, per gli incontri delle associazioni no profit, per quelli degli organismi delle cooperative, di qualsivoglia società di persone o di capitale o sportive, professionali o dilettantistiche; insomma, basta mettere insieme due persone con interessi gestionali in comune ed uno straccio di verbalizzazione di quanto accade nell’incontro crediamo si faccia e vada fatta. Per la Giunta municipale di Vasto non è così ed i verba… volant, di scripta manent nulla.
Un ritrovamento che non convince?
In merito all'utilizzo di una pietra consacrata come copertura di un tombino, Piazza Rossetti.com scrive: "un ritrovamento che non convince". L'amico Nicolangelo D'Adamo mi scrive: "Spero che ti sia sbagliato". Vorrei fosse così e mi piacerebbe che qualche "esperto" mi spiegasse cosa potrebbe essere quel manufatto lapideo se non quello che io dico. Oggi tuttavia mi sono nuovamente recato sul posto e ho visto che addirittura la pietra è stata "quagliata" (come si dice in gergo locale) con il cemento.
Lasciando da parte Celentano evitiamo di non esagerare
Caro Paolo, Celentano parla per iperboli ed esasperazioni linguistiche che non dovrebbero scandalizzare nessuno, soprattutto in Vaticano: hanno altri problemi, molto seri, ed è bene che si concentrino su quelli: Non aggiungo altro: molto aggiunge, invece, l'esternazione del card. Romeo! Chiudo su Celentano ricordando che ha accompagnato la mia giovinezza e la mia età matura con centinaia di canzoni stupende ed irripetibili: di quelle gli sarò sempre grato. Veniamo al tuo "ritrovamento"; voglio sperare che tu ti sia sbagliato!!!
La "Pietra", a cui ti riferisci, so per certo che è consacrata: nessun parroco perciò se ne può disfare e destinarla addirittura ad un tombino....la consacrazione avviene, a cura del Vescovo, in occasione della benedizione di un altare: voglio dire che dell'altare la parte sacra è quella pietra non tutto il resto! E' vero che la sacralità di alcuni oggetti religiosi è andata scemando dopo il Concilio, anzi è stato rivisto lo stesso concetto di "sacro", ma escludo che si possa arrivare a chiudere un tombino con una pietra che contiene al centro una reliquia! In passato, per esempio, l'acqua utilizzata per lavare il "corporale" , la "patena" o i calici non poteva, addirittura, essere buttata in un lavandino, bensì in un piccolo foro per terra in modo che quell'acqua non potesse confondersi con le "acque nere" e potesse finire nella "nuda terra". Tanto era il rispetto per un'acqua che potenzialmente poteva contenere qualche piccolissimo frammento di ostia consacrata.
Ricordo che questo "foro" nella chiesa di S. Maria Maggiore stava dietro l' altare della Madonna del Rosario: Ignoro se venga ancora utilizzato.
Ciao, con affetto, Nicolangelo.
Lasciando da parte Celentano evitiamo di non esagerare
Caro Paolo, Celentano parla per iperboli ed esasperazioni linguistiche che non dovrebbero scandalizzare nessuno, soprattutto in Vaticano: hanno altri problemi, molto seri, ed è bene che si concentrino su quelli: Non aggiungo altro: molto aggiunge, invece, l'esternazione del card. Romeo! Chiudo su Celentano ricordando che ha accompagnato la mia giovinezza e la mia età matura con centinaia di canzoni stupende ed irripetibili: di quelle gli sarò sempre grato. Veniamo al tuo "ritrovamento"; voglio sperare che tu ti sia sbagliato!!!
La "Pietra", a cui ti riferisci, so per certo che è consacrata: nessun parroco perciò se ne può disfare e destinarla addirittura ad un tombino....la consacrazione avviene, a cura del Vescovo, in occasione della benedizione di un altare: voglio dire che dell'altare la parte sacra è quella pietra non tutto il resto! E' vero che la sacralità di alcuni oggetti religiosi è andata scemando dopo il Concilio, anzi è stato rivisto lo stesso concetto di "sacro", ma escludo che si possa arrivare a chiudere un tombino con una pietra che contiene al centro una reliquia! In passato, per esempio, l'acqua utilizzata per lavare il "corporale" , la "patena" o i calici non poteva, addirittura, essere buttata in un lavandino, bensì in un piccolo foro per terra in modo che quell'acqua non potesse confondersi con le "acque nere" e potesse finire nella "nuda terra". Tanto era il rispetto per un'acqua che potenzialmente poteva contenere qualche piccolissimo frammento di ostia consacrata.
Ricordo che questo "foro" nella chiesa di S. Maria Maggiore stava dietro l' altare della Madonna del Rosario: Ignoro se venga ancora utilizzato.
Ciao, con affetto, Nicolangelo.
venerdì 24 febbraio 2012
Certe volte do ragione a Celentano.
Avevo undici anni. Con i ragazzi dell’oratorio di San Giuseppe eravamo in campeggio nei pressi della stazione di Palena. Un giorno, dalla casa dove risiedevamo raggiungemmo a piedi il bosco di Sant’Antonio. La distanza era notevole ma tra canzoni, risate e quanto altro può succedere durante una lunga passeggiata in una splendida giornata estiva, nessuno faceva caso alla fatica. Nemmeno i nostri accompagnatori adulti. Uno per tutti il Professor Matassa.
Tra zainetti, borracce, e piccozze, a turno dovevamo portare anche una pesante pietra quadrata che conteneva in un piccolo incavo reliquie di santi. Questa pietra serviva per dire messa. Ogni altare conteneva questo riquadro. Ora probabilmente non deve essere più così, tanto che questa mattina, passando in un vicolo del rione di Santa Maria, ho trovato una di quelle pietre, utilizzata come coperchio di un tombino. Un tombino per la messa a terra di un impianto elettrico. Certo dalla "Messa" alla "messa a terra" il passo "non" è breve, tuttavia ...
Mi è venuto da pensare a Sanremo (il festival, non San Remo il santo). Vuoi vedere, mi sono detto, che Celentano, che io come tanti italiani ho criticato per il suo attacco al clero, aveva ragione?
giovedì 23 febbraio 2012
mercoledì 22 febbraio 2012
Palazzo d'Avalos: risposta alla dichiarazione di Carnevale.
Il “giovincello” della Giunta municipale di Vasto, l’assessore Marco Marra, sa che ho sempre avuto apprezzamento per lui. Tuttavia chi va con lo zoppo impara a zoppicare.
Chi crede di prendere in giro il caro Marco in merito alla “faccenda” di Palazzo d’Avalos?
“alla manutenzione ordinaria ci pensiamo noi, ma per il risanamento definitivo del palazzo servono soldi che non abbiamo".
Mi spieghi a quale manutenzione si riferisce. Magari chieda informazioni dai suoi colleghi di competenza. Magari si informi presso gli uffici preposti all’uopo. Pensi a quanto dice ed elenchi almeno due interventi eseguiti negli ultimi tre anni (mostri i documenti). Uno lo suggerisco io: è stato chiuso un rubinetto dimenticato aperto. I soldi che non “abbiamo” non li avremo mai finché non si mette a punto e si presenta nelle sedi competenti un progetto. Un vero progetto. Fino ad ora si sono fatte solo chiacchiere.
“L'assessore Marra, tra l'altro (leggo da Vasto Web), ha già sulla sua scrivania una relazione del dirigente dei lavori pubblici, Roberto D'Ermilio sulla crepa apertasi sul muraglione orientale di Loggia Amblingh: con quella chiederà i fondi necessari a disporre un più accurato monitoraggio”.
Io dico che l’assessore avrebbe dovuto avere quella relazione già da tanto tempo e che nelle priorità del bilancio doveva esserci un impegno di spesa per risolvere o almeno tamponare certi “preoccupanti” problemi. Altro che teleferiche o anelli di piazza Rossetti!
... E poi, servono addirittura fondi per “disporre” un più accurato monitoraggio? Ma dico stiamo scherzando?
martedì 21 febbraio 2012
E' tornato!!! ... nel giorno di Carnevale.
A Carnevale ... voglio il meglio.
lunedì 20 febbraio 2012
Aspettando i 2 milioni.
Da Vasto Web.com
Il Palazzo d'Avalos si sta sbriciolando, cadono intonaco e calcinacci
Prima il cortile, poi la ringhiera dei giardini. Ora tocca alla facciata di Palazzo d'Avalos, il simbolo della città.
Dal cornicione che divide le due file di finestre che si affacciano su piazza Lucio Valerio Pudente si staccano intonaco e calcinacci. Fortunatamente non hanno colpito nessun passante. Ma costeggiando le mura a terra si vedono tutti i frantumi caduti a terra. E, alzando lo sguardo, ci si rende conto di come ormai la storica residenza marchesale sia preda del tempo.
Gli interventi di manutenzione ormai mancano da molti anni. Così, quello che dovrebbe essere il gioiello della città, ammirato da cittadini e turisti, sta lentamente decadendo. Ad osservare il triste spettacolo dei calcinacci crollati questa mattina c'era l'architetto Francescopaolo D'Adamo, che ha duramente commentato: "Finchè il sindaco spera di avere i 2 milioni di euro per il restauro, senza un valido progetto, senza un'accurata manutenzione, possiamo stare sicuri che il Palazzo finirà a mare".
La situazione di Palazzo d'Avalos, quindi, si aggrava sempre di più. E con il tempo che passa, senza che nulla di concreto venga fatto, si rischia di vedere svanito tutto il suo valore. Qualcosa va fatto, per non vederlo, giorno dopo giorno, perdere pezzi.
Giuseppe Ritucci
Io avevo detto: Senza alcun progetto e senza alcun tipo di manutenzione.
Il Palazzo d'Avalos si sta sbriciolando, cadono intonaco e calcinacci
Prima il cortile, poi la ringhiera dei giardini. Ora tocca alla facciata di Palazzo d'Avalos, il simbolo della città.
Dal cornicione che divide le due file di finestre che si affacciano su piazza Lucio Valerio Pudente si staccano intonaco e calcinacci. Fortunatamente non hanno colpito nessun passante. Ma costeggiando le mura a terra si vedono tutti i frantumi caduti a terra. E, alzando lo sguardo, ci si rende conto di come ormai la storica residenza marchesale sia preda del tempo.
Gli interventi di manutenzione ormai mancano da molti anni. Così, quello che dovrebbe essere il gioiello della città, ammirato da cittadini e turisti, sta lentamente decadendo. Ad osservare il triste spettacolo dei calcinacci crollati questa mattina c'era l'architetto Francescopaolo D'Adamo, che ha duramente commentato: "Finchè il sindaco spera di avere i 2 milioni di euro per il restauro, senza un valido progetto, senza un'accurata manutenzione, possiamo stare sicuri che il Palazzo finirà a mare".
La situazione di Palazzo d'Avalos, quindi, si aggrava sempre di più. E con il tempo che passa, senza che nulla di concreto venga fatto, si rischia di vedere svanito tutto il suo valore. Qualcosa va fatto, per non vederlo, giorno dopo giorno, perdere pezzi.
Giuseppe Ritucci
Io avevo detto: Senza alcun progetto e senza alcun tipo di manutenzione.
Il sabato pomeriggio ... "scarpasciudd" e basta.
sabato 18 febbraio 2012
SOVRAFFOLLAMENTO NEL FREEZER
di V.Patriarchi
DINAMO ZAGREB RIIEKA 2 - 4
arbitro sig. Orazio Di Blasio
DINAMO ZAGREB( maglia blu ): Ronzitti L, Ronzitti F, Ronzitti N, Vino, Giacomucci, Puddu, Soldano(2°t.Ruzzi), Reale, Angiolillo, Docuta, D'Adamo
RIIEKA( maglia gialla) : Loreta R, Antenucci, Di Marco, Sebastiani, Sboro, Patriarchi, Fanucci, Storto, D'Angelo, Cicchini, Frangione(2°t.Ronzitti Go)
Generale inverno ha imposto una sosta forzata anche a noi Scarpasciùdd' di ben 15 gg., ma dopo la 'sciòdde', i nostri scarpini tornano felicemente sul tappeto dell'Incoronata. Dopo lo schieramento delle formazioni, capitàà Antenucci dopo aver constatato che come sempre ' li vicchiarìlle vànne sèmbre 'nghi li gièlle', ribatte a chi gli faceva notare che lui è ancora 'giovane'(in stretto celenzese):" Eh, pi èsse ggiòvene m'adavèssa luvuà 'na pùche d'INNE!". Sulla fascia destra ancora un po' di coltre bianca, ma lì Frangione va a nozze sia per la massa(120Kg), sia perchè ha gli scarpini da neve omologati dal ministero degli interni. Il maresciallo trascina i gialli nel 1°T e, al 14', in una sepertina tra 4 avversari , si accentra e con il suo destro teso trafigge Ronzitti L: 0-1. Dopo 7',stavolta da destra, scocca una scileppa che scheggia la traversa. I blu non si intendono bene a centrocampo, e diverse volte il tattico Vino sbraita nervoso (comunque sempre contraccambiato...), e quindi pochissimi i pericoli in area gialla. Al 34' Ronzitti F. colpisce con braccio la palla dal limite area: punizione, e Francesco Sboro piazza un silustro che piega le dita di RoNzitti L.e gonfia la rete:0-2. Nell'intervallo, il maresciallo, prima di farsi la doccia avverte:' Mòijme mo'mi càcce da la case: tìnghe lu frìzzer vàrra-vàrre di cillìtte, Soldà pripàre li tijèlle , tra 15 jùrne ji facème la fèste!':Soldano acconsente e lascia il campo per andare a consultare il Carnacina dove può trovare le migliori ricette sulla cacciagione. Nel 2°t, al 12', il ringalluzzito milanista Luca Storto confeziona un capolavoro di gol, sfoderando un poderoso destro a mezzaltezza(0-3), davanti agli occhi stralunati del mister Orazio(oggi arbitro), che commenta:'Nghi nnù jè 'na pìppe', aècche divènde Nembokid!'-mister, lo perdoni, Luca è comunque uno di noi e da quest'anno fa la Fgci Amatori, ma quando sta col capitano, il ragazzo si trasforma perchè si sente a casa propria(n.d.r.). I blu tentano di reagire, e l'occasione buona ... glie la danno i gialli al 16': il portiere giallo Loreta rinvia troppo corto con le mani , il blu Giuseppe Reale anticipa Fanucci e s'invola solitario in porta, stangando a fil di palo sinistro, ed è 1-3. Un gol che ridà tono alla manovra dei blu: sulla fascia sinistra, dopo un tackle perso dalla difesa gialla in modo stupido, Docuta ruba palla e repentinamente crossa per Luigi Angiolillo che gira bene rasoterra e infila a fil di palo sinistro il 2-3. Al 32' un bel sinistro del blu Ronzitti N sorvola di poco l'incrocio. Dopo 3',in uno scontro duro a centrocampo con Angiolillo, il professore Cicchini 'si scòrce lu' jinùcchie' e, dalla prossima, rispolvererà le gloriose ginocchiere di quando militava nella mitica 'Immobiliare D' di pallamano(tanti anni fà, eh Nicò?). Ma nel finale si rifanno sotto i gialli: D'Angelo( finora vacuo e stanco- a proposito, gli ho regalato un bel calendario ... scenografico, e in campo aveva certe occhiaie) sguscia bene sulla fascia destra, crossa al centro ma Gogò arriva con un secondo di ritardo; dopo 3' invece , Gogò Ronzitti ci arriva puntuale come 'nu' rullògge svìzzere'( su bel cross di Storto) e segna il 2-4. Nei 5' finali, capitàà Antenucci caccia la sua foto di 35 anni fa con lo juventino Bercellino (per lui è una santa reliquia portafortuna) e dirige la difesa gialla dalla sua fascia innevata -il suo campo preferito, verò capità?-, mentre nessun effetto hanno le ultime occasioni per D'Adamo e Docuta.
Classifica cannonieri: 24 gol: Frangione 18 gol: Angiolillo 11 gol: D'Angelo 11 gol: Ronzitti Go, Serafini A 9 gol: Reale, Sboro 4 gol: Docuta, Storto 3 gol:Cicchini, D'Adamo, De Felice, Ronzitti L 2 gol: Lemme, Serafini S, Soldano 1 gol: Antenucci, Bozzelli, Catinari, Fanucci M, Fanucci R, Frasca M, Giacomucci, Rossi, Serafini G, Vino
SOVRAFFOLLAMENTO NEL FREEZER
di V.Patriarchi
DINAMO ZAGREB RIIEKA 2 - 4
arbitro sig. Orazio Di Blasio
DINAMO ZAGREB( maglia blu ): Ronzitti L, Ronzitti F, Ronzitti N, Vino, Giacomucci, Puddu, Soldano(2°t.Ruzzi), Reale, Angiolillo, Docuta, D'Adamo
RIIEKA( maglia gialla) : Loreta R, Antenucci, Di Marco, Sebastiani, Sboro, Patriarchi, Fanucci, Storto, D'Angelo, Cicchini, Frangione(2°t.Ronzitti Go)
Generale inverno ha imposto una sosta forzata anche a noi Scarpasciùdd' di ben 15 gg., ma dopo la 'sciòdde', i nostri scarpini tornano felicemente sul tappeto dell'Incoronata. Dopo lo schieramento delle formazioni, capitàà Antenucci dopo aver constatato che come sempre ' li vicchiarìlle vànne sèmbre 'nghi li gièlle', ribatte a chi gli faceva notare che lui è ancora 'giovane'(in stretto celenzese):" Eh, pi èsse ggiòvene m'adavèssa luvuà 'na pùche d'INNE!". Sulla fascia destra ancora un po' di coltre bianca, ma lì Frangione va a nozze sia per la massa(120Kg), sia perchè ha gli scarpini da neve omologati dal ministero degli interni. Il maresciallo trascina i gialli nel 1°T e, al 14', in una sepertina tra 4 avversari , si accentra e con il suo destro teso trafigge Ronzitti L: 0-1. Dopo 7',stavolta da destra, scocca una scileppa che scheggia la traversa. I blu non si intendono bene a centrocampo, e diverse volte il tattico Vino sbraita nervoso (comunque sempre contraccambiato...), e quindi pochissimi i pericoli in area gialla. Al 34' Ronzitti F. colpisce con braccio la palla dal limite area: punizione, e Francesco Sboro piazza un silustro che piega le dita di RoNzitti L.e gonfia la rete:0-2. Nell'intervallo, il maresciallo, prima di farsi la doccia avverte:' Mòijme mo'mi càcce da la case: tìnghe lu frìzzer vàrra-vàrre di cillìtte, Soldà pripàre li tijèlle , tra 15 jùrne ji facème la fèste!':Soldano acconsente e lascia il campo per andare a consultare il Carnacina dove può trovare le migliori ricette sulla cacciagione. Nel 2°t, al 12', il ringalluzzito milanista Luca Storto confeziona un capolavoro di gol, sfoderando un poderoso destro a mezzaltezza(0-3), davanti agli occhi stralunati del mister Orazio(oggi arbitro), che commenta:'Nghi nnù jè 'na pìppe', aècche divènde Nembokid!'-mister, lo perdoni, Luca è comunque uno di noi e da quest'anno fa la Fgci Amatori, ma quando sta col capitano, il ragazzo si trasforma perchè si sente a casa propria(n.d.r.). I blu tentano di reagire, e l'occasione buona ... glie la danno i gialli al 16': il portiere giallo Loreta rinvia troppo corto con le mani , il blu Giuseppe Reale anticipa Fanucci e s'invola solitario in porta, stangando a fil di palo sinistro, ed è 1-3. Un gol che ridà tono alla manovra dei blu: sulla fascia sinistra, dopo un tackle perso dalla difesa gialla in modo stupido, Docuta ruba palla e repentinamente crossa per Luigi Angiolillo che gira bene rasoterra e infila a fil di palo sinistro il 2-3. Al 32' un bel sinistro del blu Ronzitti N sorvola di poco l'incrocio. Dopo 3',in uno scontro duro a centrocampo con Angiolillo, il professore Cicchini 'si scòrce lu' jinùcchie' e, dalla prossima, rispolvererà le gloriose ginocchiere di quando militava nella mitica 'Immobiliare D' di pallamano(tanti anni fà, eh Nicò?). Ma nel finale si rifanno sotto i gialli: D'Angelo( finora vacuo e stanco- a proposito, gli ho regalato un bel calendario ... scenografico, e in campo aveva certe occhiaie) sguscia bene sulla fascia destra, crossa al centro ma Gogò arriva con un secondo di ritardo; dopo 3' invece , Gogò Ronzitti ci arriva puntuale come 'nu' rullògge svìzzere'( su bel cross di Storto) e segna il 2-4. Nei 5' finali, capitàà Antenucci caccia la sua foto di 35 anni fa con lo juventino Bercellino (per lui è una santa reliquia portafortuna) e dirige la difesa gialla dalla sua fascia innevata -il suo campo preferito, verò capità?-, mentre nessun effetto hanno le ultime occasioni per D'Adamo e Docuta.
Classifica cannonieri: 24 gol: Frangione 18 gol: Angiolillo 11 gol: D'Angelo 11 gol: Ronzitti Go, Serafini A 9 gol: Reale, Sboro 4 gol: Docuta, Storto 3 gol:Cicchini, D'Adamo, De Felice, Ronzitti L 2 gol: Lemme, Serafini S, Soldano 1 gol: Antenucci, Bozzelli, Catinari, Fanucci M, Fanucci R, Frasca M, Giacomucci, Rossi, Serafini G, Vino
domenica 19 febbraio 2012
Oremus
Da Fondazione Critica Liberale
di Paolo Bonetti.
Questa è una preghiera con poche speranze di essere esaudita. Eppure essa sorge spontanea nella mente di milioni di cittadini italiani (probabilmente la maggioranza) nei confronti non del solo Berlusconi, ma dell’intera classe politica italiana, fatte le solite doverose e impotenti eccezioni. L’avvento del governo Monti non ha segnato soltanto la sconfitta del centro-destra, ma di tutto il sistema politico italiano e degli uomini che lo rappresentano. Monti è arrivato a Palazzo Chigi per la semplice ragione che i partiti politici erano ormai incapaci di governare alcunché. Pensare ora che, nella primavera del 2013, ce li vedremo ricomparire sulle liste elettorali con le solite facce e i soliti discorsi è davvero desolante. Lo sappiamo benissimo che una democrazia liberale senza partiti è un controsenso e che nessuna persona ragionevole può augurarsi che essi scompaiano. Ma quelli italiani, così come sono, hanno ormai esaurito la loro funzione. Se l’attuale governo riuscirà a fare alcune riforme che attendiamo da decenni, facendosi forte della sua insostituibilità, non è pensabile che poi tutto torni come prima, con le chiacchiere a vuoto, le dichiarazioni a cui non seguono i fatti, le beghe personalistiche e di corrente, la corruzione considerata metodo normale di amministrazione della cosa pubblica. Qui non è questione di essere moralisti, ma semplicemente realisti. Con questa classe politica, non la sinistra o la destra, ma il paese non vincerà mai.
di Paolo Bonetti.
Questa è una preghiera con poche speranze di essere esaudita. Eppure essa sorge spontanea nella mente di milioni di cittadini italiani (probabilmente la maggioranza) nei confronti non del solo Berlusconi, ma dell’intera classe politica italiana, fatte le solite doverose e impotenti eccezioni. L’avvento del governo Monti non ha segnato soltanto la sconfitta del centro-destra, ma di tutto il sistema politico italiano e degli uomini che lo rappresentano. Monti è arrivato a Palazzo Chigi per la semplice ragione che i partiti politici erano ormai incapaci di governare alcunché. Pensare ora che, nella primavera del 2013, ce li vedremo ricomparire sulle liste elettorali con le solite facce e i soliti discorsi è davvero desolante. Lo sappiamo benissimo che una democrazia liberale senza partiti è un controsenso e che nessuna persona ragionevole può augurarsi che essi scompaiano. Ma quelli italiani, così come sono, hanno ormai esaurito la loro funzione. Se l’attuale governo riuscirà a fare alcune riforme che attendiamo da decenni, facendosi forte della sua insostituibilità, non è pensabile che poi tutto torni come prima, con le chiacchiere a vuoto, le dichiarazioni a cui non seguono i fatti, le beghe personalistiche e di corrente, la corruzione considerata metodo normale di amministrazione della cosa pubblica. Qui non è questione di essere moralisti, ma semplicemente realisti. Con questa classe politica, non la sinistra o la destra, ma il paese non vincerà mai.
Pensando di fare cosa gradita.
Pensando di fare cosa gradita, pubblico una foto inedita di Vasto negli anni 50.
La foto ritrovata durante la sistemazione di un album dei miei genitori, mostra corso Garibaldi come era all'epoca.Sono visibili una corriera di Cerella, il villino liberty di mio nonno (poi ristrutturato perchè la famiglia cresceva) e un giovane alberello alle "prime armi". Questo alberello ne ha passate di tutti i colori e ha sempre resistito a tutto. Riuscirà a passare indenne anche la prossima estate?
sabato 18 febbraio 2012
"Fusse ca fusse la vodda bbone"
Un 'Osservatorio' per Fosso Marino, un organismo di controllo e monitoraggio sullo stato di avanzamento delle attività da mettere ancora in campo per risolvere una problematica ‘annosa’ (se ne parla da più di un trentennio, ormai), riemersa in modo duro e di forte e negativo impatto nella stagione estiva scorsa con i disagi e tutte le difficoltà dovute ai liquami scaricati ed ai conseguenti divieti di balneazione a più riprese disposti sulla spiaggia centrale di Vasto Marina.
L’iniziativa è di Progetto per Vasto, Mpa e Futuro e Libertà e vede coinvolti, in questa fase iniziale, anche operatori turistici, rappresentanti del ‘movimentismo civico’ e professionisti locali.
Al momento ne fanno parte Massimo Desiati e Valerio Ruggieri (capogruppo e coordinatore cittadino di Progetto per Vasto), Giuseppe La Rana e Filippo Di Risio (coordinatori cittadini di Futuro e Libertà e Mpa), l’arch. Francescopaolo D’Adamo (‘movimentismo civico’), Armando Aganippe (operatore turistico e residente di Vasto Marina), Michele Perrozzi (ingegnere) e Virgilia Memoli (avvocato). Una mobilitazione, hanno spiegato i proponenti, che vuole essere di stimolo e costruttiva per chi chiamato a dare risposte su una questione concreta per il futuro della città e per le sue risorse e potenzialità turistiche.
In una sorta di ‘cronistoria’ viene ricostruita l’emergenza della scorsa stagione estiva e, soprattutto, quel che ne seguì in termini di promesse di intervento, annunci di fondi milionari a disposizione, ridimensionamenti degli stessi fondi e provvedimenti concreti che, a distanza di mesi, tardano ad essere concretizzati. “In definitiva – ha sottolineato questa mattina in conferenza stampa Desiati con al fianco La Rana e D’Adamo -, dopo una girandola di progetti, tavoli tecnici, finanziamenti da capogiro e di piccole somme, rimpalli di competenze e responsabilità; dopo impegni presi e poi… rivisitati, dopo aver individuato le cause di quanto accaduto prima nell’eccesiva edificazione, poi negli allacci abusivi, poi ancora nelle rotture ed in eventi ‘contingenti’, si vuole concretamente sapere cosa verrà fatto e quando qualcosa verrà fatto!
La confusione generata dalle dichiarazioni contraddittorie degli amministratori non lascia affatto tranquilli ed intanto, a Vasto Marina, su Fosso Marino non si vede ancora niente”. Desiati ricorda, in particolare, prima i 10 milioni di euro di Fondi Fas annunciati dal sindaco Lapenna per rifare la rete fognaria di Vasto Marina, poi la somma di 900.000 euro per pensare solo alle condotte delle acque bianche ed alla ‘rinaturalizzazione’ dell’area nei pressi di Fosso Marino, infine ai 570.000 euro di cui si è parlato ultimamente. E, assieme a questo, i 2 milioni di euro inizialmente promessi dalla Sasi per gli interventi per arrivare alla semplice operazione di ripulitura secondo la stessa Sasi sufficiente per evitare i problemi dell’anno scorso.
A disposizione del Comune l’Osservatorio mette anche una ‘relazione tecnica di metodo’, a cura di una società di Monza, per affrontare e risolvere i problemi in una rete di smaltimento delle acque sia nere che meteoriche di una città.
Per La Rana è essenziale dare risposte concrete sulla questione, soprattutto a garanzia degli operatori turistici locali e di chi interessato a futuri investimenti. “I tempi sono stretti ed è incredibile che si siano persi mesi dietro chiacchiere e rimpalli. Bisogna agire presto e subito e puntiamo anche ad allargare il gruppo coinvolgendo i nostri rappresentanti di riferimento in Consiglio regionale e in Parlamento. Vasto non potrebbe tollerare un'ulteriore mortificazione del territorio”.
Per D’Adamo, assessore nella prima Giunta Lapenna, il problema vero è la mancanza di una seria programmazione ed anche di prevenzione dei problemi. “Ne ho denunciati tanti di casi in cui si poteva intervenire prima e risolvere le questioni. Ma si interviene solo quando il caso è ormai scoppiato”.
Da Histonium.net
venerdì 17 febbraio 2012
Oggi è la nostra festa ... facciamo "toletta".
giovedì 16 febbraio 2012
Acque ... dotti.
Il 14 febbraio scorso Italia Nostra si è costituita parte civile nel processo contro gli imputati per la distruzione di uno dei pozzi dell’Acquedotto Romano delle Luci tramite il difensore Avv. Amerigo Lanza. L’abuso si era verificato nell’agosto del 2007 lungo via San Michele, durante lo sbancamento per la realizzazione di un edificio privato (foto 1 e 2), i cui lavori sono ancora bloccati in seguito ad un altro provvedimento dell’autorità giudiziaria, che ha contestato ai proprietari il mancato rispetto delle norme del piano di assetto idrogeologico.
Italia Nostra aveva resa pubblica la sua volontà di costituirsi parte civile per iniziativa del presidente regionale, dott. Giancarlo Pelagatti, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il responsabile dell’Associazione civica Porta Nuova di Vasto, prof. Michele Celenza. Il rinvio dell’udienza del 26 luglio al 14 febbraio 2012, ha impedito che si realizzasse quanto deciso ed annunciato allora.
Porta Nuova, come già rilevato in precedenza, non può costituirsi parte civile in casi del genere, in quanto non legittimata dalla legge nazionale (la 349/86), ma ha trovato in Italia Nostra un valido e fermo interprete delle istanze di cui è portatrice. Da tempo, infatti, l’associazione vastese ha intrapreso, a favore dell’Acquedotto delle Luci, una campagna di informazione secondo il metodo che da sempre l’ha contraddistinta: un primo incontro tematico, tenuto alla fine del 2010, ha fatto conoscere al pubblico questo importante monumento ed in quell’occasione, come nei giorni seguenti, l’associazione ha raccolto oltre trecento firme in calce ad una chiara ed esplicita richiesta, rivolta alla Soprintendenza per i Beni Archeologici e al Comune di Vasto, di tutela e valorizzazione del monumento.
L’iniziativa del consiglio delle sezioni abruzzesi di Italia Nostra è giunta a compimento di questa azione, inaugurando un percorso comune tra le due associazioni.
Dal momento stesso in cui si è verificata la distruzione del pozzo lungo via San Michele, Porta Nuova e la Parsifal Società Cooperativa di Vasto avevano iniziato un’azione conoscitiva, segnalando al Comune ed alla Soprintendenza alcune incongruenze evidenti tra la realtà dei fatti e quanto riportato negli strumenti di tutela territoriale. Un rinnovato impulso è stato dato alle ricerche dal dott. Andrea Pessina, che dal 2009, da quando cioè dirige la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo, si è attivato fattivamente per l’acquisizione dei dati necessari ai fini della salvaguardia e della tutela dell’eccezionale testimonianza di ingegneria idraulica romana. Tra le nuove ed interessanti acquisizioni, si possono segnalare:
- il perfetto funzionamento di alcuni tratti dell’acquedotto, che traggono acqua dal sottosuolo e la trasportano (foto 3) per centinaia di metri, fornendo risorse idriche per alcuni orti privati;
- Il danneggiamento di lunghi tratti del suo percorso a causa della costruzione di edifici e strade;
- l’esistenza di lunghi tratti dell’acquedotto privi di qualsiasi tutela, poiché non riportati nella cartografia dei vincoli archeologici del Piano regolatore del Comune di Vasto.
Nel caso specifico, invece, il pozzo distrutto nel 2007 lungo via San Michele si trova in uno dei segmenti vincolati, così come riportato nel PRG del Comune di Vasto. Nonostante ciò, i lavori di sbancamento furono autorizzati senza, tra l’altro, alcun controllo diretto da parte del personale della Soprintendenza. In realtà, nel marzo 2007 erano stati svolti dei saggi archeologici, che avevano avuto, però, esito negativo: questo non prova che non ci fosse nulla, ma semplicemente che i saggi, ma soprattutto le ricerche propedeutiche, non erano stati eseguiti con la dovuta diligenza, come richiesto dalla vigente normativa di tutela.
Segnaliamo con soddisfazione la costituzione come parte civile anche del Comune di Vasto tramite il difensore Avv. Nicolino Zaccaria: un gesto che si spera derivi dalla volontà del sindaco Lapenna di farsi interprete dell’interesse pubblico nel rivendicare il diritto di proprietà sull’Acquedotto Romano delle Luci da parte dell’Ente da lui rappresentato e di tutelare gli interessi di tutti i Vastesi, chiedendo all’autorità giudiziaria il risarcimento per il danno arrecato alla comunità locale da parte dei colpevoli.
Associazione civica Porta Nuova – Vasto
Italia Nostra – Abruzzo
Orsi e orsacchiotti.
Vedere Ibrahimovic sorridere mi fa tenerezza. Mi sebra di vedere un grizzly giocare con i suoi cuccioli. Quando poi lo vedo scherzare amichevolmente con gli avversari, allora proprio mi viene da pensare che l'apparenza inganna oppure c'è chi vuol far "sembrare" una persona quello che non è. Un po' come Gattuso che mostra i denti ma è un orsacchiotto.
mercoledì 15 febbraio 2012
Olimpidi "mancate": Un punto di vista.
Di Debora Billi
Monti ne fa una giusta: no alle Olimpiadi. Ma aspettiamo a festeggiare. I suoi motivi potrebbero non necessariamente coincidere con i nostri interessi.
Ma come: il premier sarebbe un emissario degli squali affamati che vogliono depredarci, e poi nega un'occasione di speculazione e "crescita" senza precedenti? Ma allora sta davvero pensando al bene del Paese!
Lungi da me affermare il contrario. Ma è vero anche che le Olimpiadi, pur evento di risonanza planetaria, rappresentano essenzialmente un'enorme erogazione di denaro pubblico ad imprenditori locali. I nostri soliti "prenditori", conosciamo i soggetti: quelli che ridono al pensiero dei terremoti, quelli che corrompono a suon di massaggiatrici e attici in centro, insomma quel sottobosco cafone che finora ha pasteggiato a soldi pubblici devastando in contemporanea questo disgraziato Paese.
I soldi pubblici, ora, hanno altri scopi. E Monti ne è garante:
non è quindi possibile consentire che i soldi faticosamente tolti ai cittadini finiscano in mani incerte. Hanno tutti già una destinazione, provalentemente bancaria o estera. Vogliamo darli invece agli Anemone? La padella mafioso-inciuciona-localistica dei furbetti del quartierino deve lasciar spazio a ben altra brace, e a ben altre tasche.
Amici NoTAV mi fanno notare che le Olimpiadi costerebbero appena un quarto del TAV (sulla carta, ovviamente). Ma come, i soldi per le Olimpiadi non ci sono, e per il TAV invece sì?
Trovo un paio di risposte a questa domanda. Il TAV è già un pezzo avanti, a differenza delle Olimpiadi che sono ancora nella fase "pio desiderio", e quindi è molto complicato fermarlo. Ma più di tutto, l'operazione TAV è garante dell'appoggio al governo, in quanto espressione di importanti interessi di una precisa parte politica che mantiene al potere Monti e i suoi tecnici. Insomma, dal loro punto di vista il TAV sono soldi pubblici ben spesi.
martedì 14 febbraio 2012
Astinenza da ... "Scarpasciudd".
domenica 12 febbraio 2012
CRISI DA ASTINENZA
di V.Patriarchi
Per me si va ...iniziava il divino. Una citazione d'obbligo, questa, che calza a pennello con un profano accostamento: la scoperta di un trentaquattresimo girone dell'Inferno, quella dei Risicciosi. In questi oscuri meandri, vagano numerosi dannati vestiti con K-Way, calzamaglie, sciarpe e zuccotti, erranti in una immensa distesa di neve e sabbia con un mare sempre tempestoso, e corrono tutti all'indietro come i gamberi rincorrendo una sfera rotolante. Che l'Alighieri mi perdoni, stiamo parlando dei Risicciosi del Pallone, coloro che non si fermano neanche davanti al blizzard o il burian che sia. Dopo una sosta forzata di sabato (e domenica) scorsi, la 'risìcce' era tanta, e dopo aver constatato sabato l'impraticabilità di campo dell'Incoronata, stamane ho contattato il presidente del 'Beach Soccer Aurora' , l'esimio Dott.Gr.Uff.Cav.Lav.ecc.Nicola Monopoli, il quale, senza esitazioni, mi ha arruolato nel gruppo. Non è bastata neanche la mia auto in panne per fermarmi: dopo aver incontrato in pantaloncini corti l'amico Angelo Primiano per via Marchesani-la mamma dei venti-(" Vittò, si mmàtte 'gne nu' quavàlle!"), con auto in prestito sono 'sceso' alla Marina, e dopo un riscaldamento(si fa per dire..), mi sono accomunato al gruppo del Beach Soccer nella consueta partitella domenicale sulla spiaggia antistante il lido Aurora. E' utile rimarcare ancora, e l'ho già fatto altre volte, la volontà di queste persone che, indomite, stoicamente si affrontano da anni nelle più disparate condizioni di clima, in un sano e schietto confronto agonistico. Il risultato finale non è importante, ma la sudata sì ,e compensa tutto, compreso i cazziatoni delle mogli e ragazze. Sul campo un bel mix di giovani e 'meno', ben intabarrati e con una tramontana in faccia che 'scorciàva le cràpe'. Una bella oretta di terapeutico calcio (con intorno un panorama da cartolina) è stata l'occasione per 'arifriscàrse lu' vurtuècchie', ma anche per rincontrare altri Scarpasciùdd' emeriti, quali Giancarlo D'Ambrosio (Gianobice), Antonio Tarantino ( Pal' e fièrr'- e oggi Tonno As do mar) e Elio Torino (autore di una doppietta, e in assenza di nickname, soprannominato Benetti), a cui si è aggiunto nella mezzora finale Nicola Ciccotosto, noto DJ-tastierista-Cantante-architetto e...Scarpasciùdd' (eccome no!), che vagava anche lui senza meta fissa nel girone dantesco. Dopo aver suggerito al presidente eventuali bonus per i suoi personalissimi punteggi attribuiti a fine gara (tra cui un bonus di 1/10 di punto ogni 50m. percorso da chi va 'a ritòjjie lu' puallòne canda va fòre'), a fine partita mi sono congedato dal gruppo ringraziandoli di cuore per il sano divertimento: contro il logorio della vita moderna, sempre così, presidè!
CRISI DA ASTINENZA
di V.Patriarchi
Per me si va ...iniziava il divino. Una citazione d'obbligo, questa, che calza a pennello con un profano accostamento: la scoperta di un trentaquattresimo girone dell'Inferno, quella dei Risicciosi. In questi oscuri meandri, vagano numerosi dannati vestiti con K-Way, calzamaglie, sciarpe e zuccotti, erranti in una immensa distesa di neve e sabbia con un mare sempre tempestoso, e corrono tutti all'indietro come i gamberi rincorrendo una sfera rotolante. Che l'Alighieri mi perdoni, stiamo parlando dei Risicciosi del Pallone, coloro che non si fermano neanche davanti al blizzard o il burian che sia. Dopo una sosta forzata di sabato (e domenica) scorsi, la 'risìcce' era tanta, e dopo aver constatato sabato l'impraticabilità di campo dell'Incoronata, stamane ho contattato il presidente del 'Beach Soccer Aurora' , l'esimio Dott.Gr.Uff.Cav.Lav.ecc.Nicola Monopoli, il quale, senza esitazioni, mi ha arruolato nel gruppo. Non è bastata neanche la mia auto in panne per fermarmi: dopo aver incontrato in pantaloncini corti l'amico Angelo Primiano per via Marchesani-la mamma dei venti-(" Vittò, si mmàtte 'gne nu' quavàlle!"), con auto in prestito sono 'sceso' alla Marina, e dopo un riscaldamento(si fa per dire..), mi sono accomunato al gruppo del Beach Soccer nella consueta partitella domenicale sulla spiaggia antistante il lido Aurora. E' utile rimarcare ancora, e l'ho già fatto altre volte, la volontà di queste persone che, indomite, stoicamente si affrontano da anni nelle più disparate condizioni di clima, in un sano e schietto confronto agonistico. Il risultato finale non è importante, ma la sudata sì ,e compensa tutto, compreso i cazziatoni delle mogli e ragazze. Sul campo un bel mix di giovani e 'meno', ben intabarrati e con una tramontana in faccia che 'scorciàva le cràpe'. Una bella oretta di terapeutico calcio (con intorno un panorama da cartolina) è stata l'occasione per 'arifriscàrse lu' vurtuècchie', ma anche per rincontrare altri Scarpasciùdd' emeriti, quali Giancarlo D'Ambrosio (Gianobice), Antonio Tarantino ( Pal' e fièrr'- e oggi Tonno As do mar) e Elio Torino (autore di una doppietta, e in assenza di nickname, soprannominato Benetti), a cui si è aggiunto nella mezzora finale Nicola Ciccotosto, noto DJ-tastierista-Cantante-architetto e...Scarpasciùdd' (eccome no!), che vagava anche lui senza meta fissa nel girone dantesco. Dopo aver suggerito al presidente eventuali bonus per i suoi personalissimi punteggi attribuiti a fine gara (tra cui un bonus di 1/10 di punto ogni 50m. percorso da chi va 'a ritòjjie lu' puallòne canda va fòre'), a fine partita mi sono congedato dal gruppo ringraziandoli di cuore per il sano divertimento: contro il logorio della vita moderna, sempre così, presidè!
lunedì 13 febbraio 2012
Tasse? ... perchè?
E’ troppo facile mettere le mani nelle tasche dei cittadini per risolvere i problemi finanziari di una città. Tanto paga Pantalone e si continua a spendere come più ci aggrada.
Tutti parlano di questo argomento, molti forniscono ricette, nessuno però, prende decisioni. Tuttavia senza una idea precisa di cosa realmente fare col denaro spillato ai residenti (e in caso della tassa di soggiorno ai turisti) perché parlare di tasse, o peggio di “nuove” tasse?
Siamo alle solite (Calimero), non si ha la minima percezione di come, quando e dove finisce il denaro speso. Si improvvisa, non si programma. Poi mancano sempre i fondi per il necessario, mai per il superfluo.
I bilanci sono stilati come fossero equazioni che debbano per forza dare una soluzione x. Devono fornire un risultato preciso ma nessuno conosce il procedimento per la risoluzione e si procede per tentativi.
Se non si sa come ottimizzare le spese, se lo sperpero e la dispersione di denaro pubblico, sono maggiori delle perdite di acqua dalle falle dell’acquedotto, perché continuare a parlare di tasse e delle “sigle” di queste? Non sarebbe meglio “prima” controllare come il denaro viene speso? Non sarebbe meglio “prima” valutare la validità o meno di certe spese? Non sarebbe meglio “prima” intervenire con un ampio risanamento delle finanze eliminando gli sprechi e riducendo prestazioni improduttive a favore di altre necessarie?
Qualcuno dirà che bisogna anche valorizzare le risorse. Lo dico anche io ma bisognerebbe avere amministratori capaci e a mio modo di vedere non ne abbiamo. Non hanno nemmeno la capacità di valorizzare le risorse umane dando loro compiti adeguati (vedi dirigenze nei vari settori) figuriamoci se sono in grado di valorizzare altro (non sta a me in questa sede dire cosa). Magari faranno costruire la famosa “città satellite” così per un po’ avranno qualche “spicciolo” per coprire le spese del momento. Poi tra servizi ed altre problematiche … (ma sarebbero problemi di altri).
Bisognerebbe anche valorizzare le “qualità” della nostra città ma fino a che ci si accontenta di riempire la piazza di gente o dei 6.000 consumatori di “brodetto”, per poi farsi fotografare nei momenti di “successo” ….
Non parliamo di investimenti perché per quelli bisogna avere una apertura mentale fuori dal “comune”.
Insomma, vogliamo risollevare le finanze della nostra città? Certo non basta ritoccare le “tariffe”.
domenica 12 febbraio 2012
Credo che questa sia proprio l'ultima ... nevicata di quest'anno.
Questo filmatino non volevo pubblicarlo. Poi, come mi succede spesso, mi sono lasciato convincere.
E invece no. Ha "incaciato" di nuovo.
(Ore 19,00)
sabato 11 febbraio 2012
Magari è interessata anche a palazzo D'Avalos. Probabilmente lei lo terrà meglio di come è tenuto adesso
Sorrento, la storica Villa Tritone venduta
per 35 milioni di euro. A una ventenne russa
La dimora che fu di Benedetto Croce, a picco sul mare e ricca di resti archeologici, è stata venduta dalla famiglia Pane. E' un bene tutelato e gli enti locali potrebbero esercitare una prelazione. Ma nessuno sembra in grado di affrontare la spesa
E’ una ragazza russa, per la precisione moscovita, di appena 22 anni. Si chiama Kamilla Dzhanashiya e ha pronti sull’unghia 35 milioni di euro per acquistare dall’armatore 75enne Mariano Pane la bellissima Villa Tritone, l’immobile più prestigioso di Sorrento, un villone di grande fascino che sormonta Marina Grande e sembra dominare dall’alto il Golfo di Napoli. Due piani seminterrati e due piani verso l’alto con terrazzo di copertura e vista da brividi. A cui vanno aggiunti il villino dependance, il locale deposito, il giardino con vasche ornamentali, due discese private a mare, diverse grotte nelle rocce di tufo, il tutto sparpagliato tra 12.000 metri quadrati di proprietà, con annessi resti di villa romana e una collezione di materiali archeologici con 145 reperti “dettagliatamente descritti nell’elenco allegato al decreto emesso dal Ministero per i beni e le attività culturali”, che li ha dichiarati di “eccezionale interesse storico e archeologico”.
L’atto di compravendita è pronto ed è stato redatto da un notaio di Roma. La compratrice russa è stata assistita da un avvocato di Firenze. Manca solo il completamento di una procedura, che richiederà qualche mese: la comunicazione a ministero, Regione, Provincia e Comune che in teoria, essendo il bene vincolato dalla Soprintendenza, potrebbero esercitare il diritto di prelazione. Difficile che ciò avvenga: quale ente pubblico è in grado di accollarsi a cuor leggero in questo periodo una simile spesa? E così i figli della Grande Madre Russia, dopo aver conquistato Forte dei Marmi, stanno per espugnare anche la costiera sorrentina. E stanno per impossessarsi di un bene che è un pezzo di carne e di storia di Sorrento.
Il mito racconta che Villa Tritone ebbe visitatori illustri come Ovidio, la storia certifica che questa fu il luogo dei pellegrinaggi di Torquato Tasso, divenne nel 1888 proprietà del barone calabrese Labonia che la ribattezzò “Aux Roches griges” in omaggio al ceruleo costone di tufo che la sosteneva, poi in piena Belle Epoque fu acquistata dallo stravagante magnate editore inglese William Waldorf Astor, e dal 1943 al 1945 fu la dimora di Benedetto Croce, che ricordò quegli anni di guerra nel diario “Quando l’Italia era tagliata in due”.
Negli anni ’70 Villa Tritone divenne la residenza di Rita e Mariano Pane, famiglia di ricchissimi armatori sorrentini titolari della Globeco spa, specializzati in flotte di ‘spazzamare’, le imbarcazioni attrezzate per la pulizia e il monitoraggio delle acque. I Pane vi hanno animato feste e ricevimenti ai quali partecipava il jet set e alcuni tra i politici più potenti del periodo. Begli anni. Ormai conclusi. Ora i Pane vendono. I russi acquistano. Sorrento e la classe dirigente locale sta a guardare.
La famiglia Russo, possidenti sorrentini del settore alberghiero, in questi anni ha preferito investire in costiera amalfitana, acquistando l’isolotto dei Galli, un tempo di Rudolph Nureyev, e Villa Zeffirelli a Positano, trasformata in un resort extralusso per divi hollywoodiani. Un altro sorrentino eccellente, Gianluigi Aponte, armatore delle navi da crociera Msc, ha da tempo spostato il centro dei suoi interessi altrove. L’ultima speranza è il Comune di Sorrento. La compravendita di Villa Tritone verrà discussa tra il 10 e l’11 febbraio nel consiglio comunale. Che in teoria, ma solo in teoria, potrebbe decidere di subentrare nell’acquisto. Purché sia in grado di spiegare come e dove reperire 35 milioni di euro. Anzi, 35 milioni e 320mila euro, per la precisione. Di cui 2 milioni per le ‘collezioni’ archeologiche, 21.320.000 per il complesso principale, 9 milioni per il parco, 2 milioni per la dependance e il deposito e l’ultimo milione di euro per la porzione di parco non vincolata. Cifre da brivido. Che però una russa di 22 anni può permettersi.
Da: Il Fatto Quotidiano
per 35 milioni di euro. A una ventenne russa
La dimora che fu di Benedetto Croce, a picco sul mare e ricca di resti archeologici, è stata venduta dalla famiglia Pane. E' un bene tutelato e gli enti locali potrebbero esercitare una prelazione. Ma nessuno sembra in grado di affrontare la spesa
E’ una ragazza russa, per la precisione moscovita, di appena 22 anni. Si chiama Kamilla Dzhanashiya e ha pronti sull’unghia 35 milioni di euro per acquistare dall’armatore 75enne Mariano Pane la bellissima Villa Tritone, l’immobile più prestigioso di Sorrento, un villone di grande fascino che sormonta Marina Grande e sembra dominare dall’alto il Golfo di Napoli. Due piani seminterrati e due piani verso l’alto con terrazzo di copertura e vista da brividi. A cui vanno aggiunti il villino dependance, il locale deposito, il giardino con vasche ornamentali, due discese private a mare, diverse grotte nelle rocce di tufo, il tutto sparpagliato tra 12.000 metri quadrati di proprietà, con annessi resti di villa romana e una collezione di materiali archeologici con 145 reperti “dettagliatamente descritti nell’elenco allegato al decreto emesso dal Ministero per i beni e le attività culturali”, che li ha dichiarati di “eccezionale interesse storico e archeologico”.
L’atto di compravendita è pronto ed è stato redatto da un notaio di Roma. La compratrice russa è stata assistita da un avvocato di Firenze. Manca solo il completamento di una procedura, che richiederà qualche mese: la comunicazione a ministero, Regione, Provincia e Comune che in teoria, essendo il bene vincolato dalla Soprintendenza, potrebbero esercitare il diritto di prelazione. Difficile che ciò avvenga: quale ente pubblico è in grado di accollarsi a cuor leggero in questo periodo una simile spesa? E così i figli della Grande Madre Russia, dopo aver conquistato Forte dei Marmi, stanno per espugnare anche la costiera sorrentina. E stanno per impossessarsi di un bene che è un pezzo di carne e di storia di Sorrento.
Il mito racconta che Villa Tritone ebbe visitatori illustri come Ovidio, la storia certifica che questa fu il luogo dei pellegrinaggi di Torquato Tasso, divenne nel 1888 proprietà del barone calabrese Labonia che la ribattezzò “Aux Roches griges” in omaggio al ceruleo costone di tufo che la sosteneva, poi in piena Belle Epoque fu acquistata dallo stravagante magnate editore inglese William Waldorf Astor, e dal 1943 al 1945 fu la dimora di Benedetto Croce, che ricordò quegli anni di guerra nel diario “Quando l’Italia era tagliata in due”.
Negli anni ’70 Villa Tritone divenne la residenza di Rita e Mariano Pane, famiglia di ricchissimi armatori sorrentini titolari della Globeco spa, specializzati in flotte di ‘spazzamare’, le imbarcazioni attrezzate per la pulizia e il monitoraggio delle acque. I Pane vi hanno animato feste e ricevimenti ai quali partecipava il jet set e alcuni tra i politici più potenti del periodo. Begli anni. Ormai conclusi. Ora i Pane vendono. I russi acquistano. Sorrento e la classe dirigente locale sta a guardare.
La famiglia Russo, possidenti sorrentini del settore alberghiero, in questi anni ha preferito investire in costiera amalfitana, acquistando l’isolotto dei Galli, un tempo di Rudolph Nureyev, e Villa Zeffirelli a Positano, trasformata in un resort extralusso per divi hollywoodiani. Un altro sorrentino eccellente, Gianluigi Aponte, armatore delle navi da crociera Msc, ha da tempo spostato il centro dei suoi interessi altrove. L’ultima speranza è il Comune di Sorrento. La compravendita di Villa Tritone verrà discussa tra il 10 e l’11 febbraio nel consiglio comunale. Che in teoria, ma solo in teoria, potrebbe decidere di subentrare nell’acquisto. Purché sia in grado di spiegare come e dove reperire 35 milioni di euro. Anzi, 35 milioni e 320mila euro, per la precisione. Di cui 2 milioni per le ‘collezioni’ archeologiche, 21.320.000 per il complesso principale, 9 milioni per il parco, 2 milioni per la dependance e il deposito e l’ultimo milione di euro per la porzione di parco non vincolata. Cifre da brivido. Che però una russa di 22 anni può permettersi.
Da: Il Fatto Quotidiano
Aspettando l'estate.
venerdì 10 febbraio 2012
... e dopo il mio "vaffanculo" se ne accorgono tutti.
Cortile di Palazzo d'Avalos tra denunce di cedimenti e polemiche.
L'ingresso della storica residenza marchesale 'sotto la lente'. L'accusa: 'Utilizzo improprio'
“Mercoledì mattina ho depositato in Polizia la settima querela di questi ultimi anni. E va aggiunto pure un esposto”. Roberto Raimondi, uno dei proprietari di un’ala dello storico Palazzo d’Avalos a Vasto, non demorde e continua la sua personale battaglia contro una serie di situazioni che determinerebbero – a suo giudizio - un impoverimento del bene, il suo progressivo deterioramento ed un uso improprio che lo mette sempre più a rischio.
‘Casus belli’ ultimo della serie la sistemazione, nel periodo festivo natalizio scorso, di una pista di pattinaggio sul ghiaccio all’interno del cortile della storica residenza marchesale. Senza dimenticare, a fine estate, i camion ed i mezzi intervenuti per le strutture della Festa Nazionale dell’Italia dei Valori.
In questa ultima querela Raimondi evidenzia come dopo un sopralluogo con l'amministratore Michele Muzio, subito dopo la rimozione dei macchinari utilizzati per la pista, sia stato riscontrato un cedimento di 15 centimetri del pavimento all'altezza del porticato per una lunghezza di circa 7 metri. Viene sollecitata l'inibizione al Comune a dare in uso gli spazi comuni in difformità del regolamento condominiale, la riparazione del danno con ripristino dei luoghi ed un risarcimento di 4.200 euro (100 euro al giorno) per i problemi procurati con individuazione e condanna del responsabile. “Se il cortile risulterà danneggiato – sottolinea, da parte sua, l’assessore ai Lavori pubblici Marco Marra-, chi ha provocato il danno dovrà ripararlo. Il Comune, in quanto proprietario della gran parte del Palazzo, tiene a cuore la tutela dell’immobile”.
Sulla questione è intervenuto anche Ivo Menna (La Nuova Terra). Nel ‘mirino’ le scelte della Giunta in ordine alla concessione d’utilizzo del cortile del d’Avalos: “Un bene pubblico, vanto della città, viene considerato alla stregua del supermercato del divertimento. Un bene pubblico da tutelare e conservare per il futuro è stato trattato come una merce qualunque. E non possiamo esimerci dal criticare l’assenza di vigilanza e di controllo di chi è preposto alla difesa dei beni architettonici e monumentali ovvero la Sovrintendenza che non vede lo stato del degrado a cui sono sottoposti i beni della città. Tutto comunque ci dice che: incuria, abbandono, incultura sono elementi caratterizzanti della classe politica e intellettuale vastese. I veri danni poi li conteremo appena la neve sarà disciolta. Accuso la maggioranza e l’opposizione di concorrere alla distruzione della nostra città”.
Servizio: Histomium.net.
Foto: Francescopaolo D'Adamo.
giovedì 9 febbraio 2012
mercoledì 8 febbraio 2012
Caro Ivo, non glie ne importa a nessuno.
Il Cortile di Palazzo d’Avalos (sprofonda!). Così ha titolato la stampa rilevando i gravi danni a causa di una pista di pattinaggio di ghiaccio parcheggiata prima, durante e dopo il periodo natalizio dentro il cortile. La prima domanda:
quali sono state le ragioni che hanno consentito questa scelta e chi sono stati gli artefici e i responsabili di una tale decisione?.
Regalare un bene pubblico tutelato come il Palazzo d’Avalos, sede di concerti musicali e di varie manifestazioni culturali di cui Vasto si vanta specie nei mesi estivi è un atto che si inscrive nella cultura e nella storia di questa città? Sembra di sì visto quanto patrimonio pubblico è stato svenduto in questi anni dalle politiche irresponsabili degli amministratori politici vastesi. A nulla sono valsi gli appelli e i richiami che dalle varie tribune pubbliche da me lanciati nel ruolo di candidato sindaco per la tutela e la difesa del patrimonio culturale e architettonico della comunità vastese. Devo ammettere purtroppo il fallimento del mio impegno politico.
Seconda domanda: quale atto di delibera di giunta ha permesso che questo scempio si concretizzasse non avendo cura di consultare neppure gli uffici della Sovrintendenza che vive a pochi passi dal Comune, considerato che il Palazzo è dichiarato bene culturale storico da tutelare, e vincolato per questo da norme e leggi?
Quali sono gli assessori che hanno votato in giunta questo atto demenziale? Gli assessori di SEL e di Rifondazione Comunista dov’erano? E quelli del PD hanno minori responsabilità degli assessori? E tutti quegli afasici e innocui consiglieri comunali buoni solo per il gettone di presenza? E il Presidente del Consiglio Forte sempre più taciturno su ogni questione? Un Bene pubblico, vanto della città, viene considerato alla stregua del supermercato del divertimento. Un Bene pubblico da tutelare e conservare per il futuro è stato trattato da lorsignori come una merce qualunque. La cultura del berlusconismo del fare cassa e denaro è trasversale e affascina ancora grande parte dei sedicenti di sinistra. E non possiamo esimerci dal criticare l’assenza di vigilanza e di controllo di chi è preposto alla difesa dei beni architettonici e monumentali ovvero gli uffici della Sovrintendenza che non vede lo stato del degrado a cui sono sottoposti i beni della città. Tutto comunque ci dice che: incuria, abbandono, incultura sono elementi caratterizzanti della classe politica e intellettuale vastese. I veri danni poi li conteremo appena la neve sarà disciolta. Io accuso la maggioranza e l’opposizione di concorrere alla distruzione della nostra città; essi navigano sulla stessa rotta della Costa Concorde, tra intrallazzi, clientele, e vacuità.
Intanto altre domande pongo non solo a questi nostri amministratori ma alla città intera circa i costi di questa scelta folle:
Chi ha pagato l’energia elettrica prelevata dalla cabina interna al Palazzo d’Avalos?
Chi ha pagato le tonnellate di acqua prelevata per rendere ghiacciata la pista?
Chi pagherà per la risistemazione dei ciottoli sradicati dalla sconnessione per il peso eccessivo?
Chi pagherà gli scalpellini per questo lavoro specialistico?
Chi pagherà per la manutenzione?
Chi pagherà i danni causati dal peso eccessivo che pare avere provocato un cedimento di 15 centimetri del pavimento rischiando di compromettere la stabilità dell’intero complesso conoscendo l’esistenza sottostante delle cisterne romane?
Vasto 8 febbraio 2012 Ivo Menna Ambientalista storico
martedì 7 febbraio 2012
Non sapevo che oggi fosse ...
... il 25° anniversario della morte del grande Claudio Villa. Ricordo che un medico di Vasto (mio coetaneo) era nello staff dei medici che teneva in cura il cantante. Ci diceva che non ce l'avrebbe fatta. Solo ieri facevo vedere questo video ad un valente ragazzo vastarolo. Quando si dice la combinazione. Grazie agli amici di Vasto Web per aver ricordato l'evento.
Complimenti ( veramente e senza ironia).
Certo, dicono che sto sempre a criticare e quando le cose vanno bene, così come gli altri, non scrivo o commento positivamente l’accaduto. Non è vero! Solo che occasioni per complimentarsi o dare giudizi positivi, in questa città, non è che ce ne siano tante.
Questa volta però vi voglio colpire con effetti speciali.
Voglio fare i complimenti agli operatori ecologici della raccolta differenziata. Anche con ghiaccio e neve, con temperature rigide, passano e raccolgono quanto lasciato dai cittadini davanti all’uscio.
E se permettete lo dico perché dove abito io questo accade. Certo non accade in via Pampani ma sfido chiunque a frequentare quella strada ed altre come quella, in questi giorni di neve e ghiaccio. Naturalmente ci saranno altri luoghi non serviti adeguatamente ma certamente non è colpa di chi anche con questo tempo continua a fare il proprio dovere. Sarà che l’organizzazione con le sue dotazioni e le sue risorse, non può garantire più di questo. Sicuramente in futuro si potrà migliorare.
Voglio altresì giudicare (veramente e senza ironia) l’operato dell’assessore Vincenzo Sputore. L’ho visto seguire personalmente l’operato delle maestranze in questi giorni d’emergenza. L’ho visto seguire uno spazzaneve il piazza e mi sono permesso di fare una battuta: “cos’è una processione?” Lui mi ha risposto: “si, del venerdì Santo”.
Prendiamola così, scherziamoci un po’ su. Se ci sono disservizi, questa volta, non è colpa dell’assessore. Sarà che “l’organizzazione” con le sue dotazioni e le sue risorse non può garantire più di questo.
(volete scommettere che sarò criticatissimo per questo commento positivo sull'operato di chi ho citato?)
lunedì 6 febbraio 2012
Caro Massimo:
Spero che il sindaco ascolti il tuo educato appello. I miei "educatamente" rivolti alla sua persona, già dal maggio 2010, non lo hanno nemmeno sfiorato. Qualcuno dice che il mio è solo "rancore", di te non possono dirlo. Di te possono dire che è una leale battaglia politica o amore per la città. Spero che ti ascolti.
Sopra alcuni post dal web di maggio 2010. Sotto la lettera (di ieri) di Massimo Desiati:
“Buonasera, Sindaco.
Sono convinto Tu ne sia già a conoscenza ma Ti segnalo l’evidente crepa che si è aperta, e che sembra ampliarsi, sul lato del muraglione di Palazzo D’Avalos, in corrispondenza dei Giardini, laddove la balconata ha ceduto nella giornata di ieri. Nel caso non si fosse già provveduto, ritengo opportuno un sopralluogo urgente.
Cordialità
Sopra alcuni post dal web di maggio 2010. Sotto la lettera (di ieri) di Massimo Desiati:
“Buonasera, Sindaco.
Sono convinto Tu ne sia già a conoscenza ma Ti segnalo l’evidente crepa che si è aperta, e che sembra ampliarsi, sul lato del muraglione di Palazzo D’Avalos, in corrispondenza dei Giardini, laddove la balconata ha ceduto nella giornata di ieri. Nel caso non si fosse già provveduto, ritengo opportuno un sopralluogo urgente.
Cordialità
domenica 5 febbraio 2012
Vasto e la neve.
sabato 4 febbraio 2012
Andate affanculo stronzi !!!!!!
E adesso basta con le buone maniere. Non se ne può proprio più.
Maledico il giorno che Lapenna è diventato sindaco di Vasto. E peggio, che io ne sia in qualche modo responsabile. Non mi dite che è colpa della neve se è crollato il recinto del giardino di Palazzo d'Avalos. E' colpa dell'incuria e dell'incapacità di chi dovrebe supervisionare. Nessun controllo, nessuna manutenzione, niente di niente. Solo chiacchiere, solo lamenti, solo una frase: "non ci sono fondi".
Se non ci sono fondi e non sei capace di fare nulla con quello che hai: sindaco, perchè non te ne vai affanculo una buona volta? Cosa stai aspettando? Il successo delle notti bianche?
L'alloro di piazza Gabriele Rossetti, rappresentava la "CULTURA" di questa città. E' crollato sotto il peso della neve ma era marcio da tempo. Un segnale forte. Quasi esoterico.
Intanto con i musei chiusi il riscaldamento del Palazzo è acceso. Ma dove sono le persone preposte, dove sono gli uffici competenti, che cazzo fate?!
Sindaco non manderò questo articolo a nessuno. Lo leggerai solo sul mio blog. Vai una buona volta affanculo. Sai quanto io sia rispettoso delle istituzioni ma a tutto c'è un limite. Non se ne può più. Ripeto vai affanculo!!!
Maledico il giorno che Lapenna è diventato sindaco di Vasto. E peggio, che io ne sia in qualche modo responsabile. Non mi dite che è colpa della neve se è crollato il recinto del giardino di Palazzo d'Avalos. E' colpa dell'incuria e dell'incapacità di chi dovrebe supervisionare. Nessun controllo, nessuna manutenzione, niente di niente. Solo chiacchiere, solo lamenti, solo una frase: "non ci sono fondi".
Se non ci sono fondi e non sei capace di fare nulla con quello che hai: sindaco, perchè non te ne vai affanculo una buona volta? Cosa stai aspettando? Il successo delle notti bianche?
L'alloro di piazza Gabriele Rossetti, rappresentava la "CULTURA" di questa città. E' crollato sotto il peso della neve ma era marcio da tempo. Un segnale forte. Quasi esoterico.
Intanto con i musei chiusi il riscaldamento del Palazzo è acceso. Ma dove sono le persone preposte, dove sono gli uffici competenti, che cazzo fate?!
Sindaco non manderò questo articolo a nessuno. Lo leggerai solo sul mio blog. Vai una buona volta affanculo. Sai quanto io sia rispettoso delle istituzioni ma a tutto c'è un limite. Non se ne può più. Ripeto vai affanculo!!!
Si ferma pure lo "Scarpasciudd".
Da Histonium.net
BCC Vasto-BCA Sulmona da recuperare verrà recuperata il 22 febbraio
La neve abbondante e le difficoltà nella circolazione stradale impongono lo stop, in generale, agli appuntamenti sportivi sul territorio.
Dopo calcio, pallamano e pallavolo regionale, è la volta anche della pallacanestro. Non si giocherà domani sera la sfida BCC Vasto-Basket Centro Abruzzo Sulmona, prevista al palasport di via dei Conti Ricci a Vasto, così come la sfida del torneo di Promozione, che era programmata stasera nella stessa 'location', tra gli Amici del Basket Vasto-San Salvo e l'Intrepida Ortona.
La partita dei biancorossi vastesi sarà recuperata il 22 febbraio, quella degli Amici del Basket il 29. Per i campionati giovanili, comunica l'addetto stampa della Vasto Basket Francesco Tomassoni, decideranno in comune accordo i club interessati.
... e si! Vasto proprio come Cortina.
venerdì 3 febbraio 2012
La prima "drammatica" giornata è passata.
E già! La prima drammatica giornata di neve è passata. La protezione civile è stata chiamata a difficoltosi interventi come quello di "salvare" una automobilista in panne sul viadotto Histonium. In piazza Rossetti le palme presentano un "caschetto" particolare mentre si spezzano alcuni rami di altri alberi. In particolare la triste storia del Cedro del Libano posto a sinistra di coloro che guardano dal monumento al "carbonaro" Gabriele verso corso Italia. Questo albero, coperto quasi completamente dallo stortissimo pino marittimo che lo sovrasta, aveva dovuto allungare in maniera smisurata i suoi rami per cercare i raggi del sole. Oggi sotto il peso della neve, questi rami non hanno tenuto e si sono spezzati. Un fatto veramente triste.
E domani? Domani vedremo.
Questione di stagione.
Questa mattina, intorno alle quattro un “silenziosissimo” silenzio si avvertiva in via Bandiera. Nessun rumore da parte dei solerti operatori ecologici, nessuna vettura di qualche ubriaco che sgommava, nessuna moto strombettante. Nemmeno i passi ed il chiacchiericcio dei nottambuli o di chi deve andare presto a lavorare. Solo un chiarore insolito che filtrava dalle persiane.
Vuoi vedere che è arrivata la fine del mondo e io sono rimasto vivo? Mi sono chiesto. Poi, una volta completamente sveglio, mi sono ricordato che da tempo i mezzi di comunicazione ci avvisano che in questi giorni sarebbe nevicato. E’ febbraio. Quale cataclisma per l’umanità rappresenta una nevicata a febbraio? Eppure se ne parla come se fosse un fatto insolito. Estremamente insolito. Del resto anche quando fa caldo a Ferragosto se ne parla come un fatto estremamente insolito.
Mi sono alzato per guardare fuori dalla finestra e dopo aver sorriso per aver visto il candido manto che copriva la strada, sono tornato a letto.
giovedì 2 febbraio 2012
mercoledì 1 febbraio 2012
La politica "Vastarola".
Vorrei venire anch'io.
Seminario musicale a cura di Umberto Palazzo
Sarà Umberto Palazzo il docente del Corso gratuito di formazione per band emergenti che inizierà lunedì prossimo al Centro di aggregazione giovanile di Vasto.
Già nei Massimo Volume e fondatore del Santo Niente nonché del progetto strumentale El Santo Nada, il musicista vastese è reduce dalla pubblicazione del suo esordio solista che sta ricevendo ottimi consensi di critica e di pubblico.
Il corso è dedicato a tutte le band emergenti del territorio, sarà un’ ottima occasione per imparare
un po’ di trucchi del mestiere per gestire al meglio una band, sia dal punto di vista tecnico che organizzativo. Mille consigli utili sul live e sulla comunicazione, il momento ideale per poter fare quelle domande a cui non si riesce a trovare una risposta.
L’iniziativa rientra nelle attività organizzate dall’associazione culturale Sideshow all’interno del Progetto Giovani del Comune di Vasto, che segue il solco tracciato dall’attività costante e pluriennale del sodalizio nella promozione della musica e del protagonismo giovanile.
Il primo appuntamento è previsto per lunedì 6 Febbraio alle ore 17,30 presso il Centro di Aggregazione Giovanile in via Ritucci Chinni 1, dietro la Chiesa San Paolo. Il corso è rivolto ai giovani di età compresa tra i 14 e i 30 anni, e per iscriversi basta inviare una e-mail a sideshow@hotmail.it oppure telefonare al 339.3085786.
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