lunedì 27 febbraio 2012

Ragazzini.


Domenica mattina un gruppetto di “ragazzini” giocava intorno al Monumento ai Caduti di piazza Caprioli. Inutile commentare il linguaggio usato ed il loro armeggiare intorno alla statua. C’era tanta gente indifferente che ogni tanto distrattamente osservava questi “ragazzini” calpestare le aiuole o denigrare i nomi riportati sulle lapidi. Quando una “ragazzina” del gruppo prese una bomboletta e cominciò a scrivere sul monumento, io mi aspettavo qualche reazione da parte dei presenti. Nessuno ha battuto ciglio. Io invece ho urlato contro di questa e contro il gruppetto: “e allora! Cosa state facendo?”
Mi aspettavo consensi da parte dei presenti invece uno mi ha detto: “sono solo ragazzini lasciali fare di che ti impicci. E poi la bomboletta è di schiuma, mica di vernice!”
Stranamente non ho reagito. Ho pensato: “diranno che sono sempre il solito”. Ho riflettuto su come i tempi sono cambiati e come è cambiato il pensiero in merito all’educazione. Forse mi sono arreso. In quel luogo, da piccolo, tante volte sono stato richiamato da persone che non conoscevo perché ritenevano stessi facendo cose non corrette e quando tornavo a casa (se avevo torto) me le suonavano anche. Invece adesso … “sono solo ragazzini”. Poi quando da grandi fanno saltare le pescherie ….

5 commenti:

quandocevocevo ha detto...

ma che palle tocca darti ragione.

Alessandro ha detto...

"Stranamente non ho reagito. "
Hai sbagliato! Bisognava reagire e il tuo impulso è un segno di civiltà. E' vero, i tempi sono cambiati, ma non l'importanza di una buona educazione.
Quegli adulti indifferenti non hanno semplicemente lasciato fare ai "ragazzini", ma hanno privato loro dell'occasione di avere il senso del limite. E i ragazzini di ogni luogo e di ogni tempo hanno tanto bisogno di adulti che indicano loro qual è il limite. Oltre il limite infatti c'è il caos dei comportamenti e soprattutto delle emozioni.

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

Se si potesse cliccare "mi piace" come su FB, lo farei per questi due commenti.

anonima maria ha detto...

Quanti bei discorsi... fatto sta che se si vede una mamma che rimprovera suo figlio perchè magari fa cose che vanno oltre la libertà dell'essere bambino o vanno oltre il rispetto delle cose altrui, la si chiama "mamma troppo severa e rompiscatole"!
Ed è altrettanto vero che c'è una gara mostruosa tra genitori, ed i genitori stessi vanno oltre "lo scarrafone bello a mamma soja..." i loro figli un altro po' sono tutti dei geni, dei bambini indaco e quindi, meritano di fare ciò che vogliono... ovviamente solo i loro!
Scommetto che se quella bimba era una bimba rom oppure una bimba o bimbo figlio di qualcuno che non conta e non accusa, l'avrebbero messa già alla gogna nonostante una bimba.
Non sono i bambini ad essere diversi come molti amano dire; ma semplicemente i genitori ad essere assenti dal lato dell'educazione e rispetto, e troppo presenti dal lato della libertà dell'essere semplicemente bambini.
Lo si vede dal fatto che troppi bimbi sono vestiti da modellini da alta moda, e guai se si sporcano per terra... li si vogliono adulti da subito, altro che ai tempi dei ceci ascati che si diceva che li si facevano lavorare nei campi: oggi i bambini li si vogliono paraculi e basta e da subito!

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

Brava Maria!