sabato 25 febbraio 2012

Un ritrovamento che non convince?

In merito all'utilizzo di una pietra consacrata come copertura di un tombino, Piazza Rossetti.com scrive: "un ritrovamento che non convince". L'amico Nicolangelo D'Adamo mi scrive: "Spero che ti sia sbagliato". Vorrei fosse così e mi piacerebbe che qualche "esperto" mi spiegasse cosa potrebbe essere quel manufatto lapideo se non quello che io dico. Oggi tuttavia mi sono nuovamente recato sul posto e ho visto che addirittura la pietra è stata "quagliata" (come si dice in gergo locale) con il cemento.


Lasciando da parte Celentano evitiamo di non esagerare

Caro Paolo, Celentano parla per iperboli ed esasperazioni linguistiche che non dovrebbero scandalizzare nessuno, soprattutto in Vaticano: hanno altri problemi, molto seri, ed è bene che si concentrino su quelli: Non aggiungo altro: molto aggiunge, invece, l'esternazione del card. Romeo! Chiudo su Celentano ricordando che ha accompagnato la mia giovinezza e la mia età matura con centinaia di canzoni stupende ed irripetibili: di quelle gli sarò sempre grato. Veniamo al tuo "ritrovamento"; voglio sperare che tu ti sia sbagliato!!!
La "Pietra", a cui ti riferisci, so per certo che è consacrata: nessun parroco perciò se ne può disfare e destinarla addirittura ad un tombino....la consacrazione avviene, a cura del Vescovo, in occasione della benedizione di un altare: voglio dire che dell'altare la parte sacra è quella pietra non tutto il resto! E' vero che la sacralità di alcuni oggetti religiosi è andata scemando dopo il Concilio, anzi è stato rivisto lo stesso concetto di "sacro", ma escludo che si possa arrivare a chiudere un tombino con una pietra che contiene al centro una reliquia! In passato, per esempio, l'acqua utilizzata per lavare il "corporale" , la "patena" o i calici non poteva, addirittura, essere buttata in un lavandino, bensì in un piccolo foro per terra in modo che quell'acqua non potesse confondersi con le "acque nere" e potesse finire nella "nuda terra". Tanto era il rispetto per un'acqua che potenzialmente poteva contenere qualche piccolissimo frammento di ostia consacrata.
Ricordo che questo "foro" nella chiesa di S. Maria Maggiore stava dietro l' altare della Madonna del Rosario: Ignoro se venga ancora utilizzato.

Ciao, con affetto, Nicolangelo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Curioso questo Nicolangelo ...
In un solo scritto di dieci righe mette insieme, tra dei due punti e l'altro consecutivi (:) Celentano, il Vaticano, chi "può dire" e chi "non deve occuparsene", la pietra, le relique, il sacro relativo e il profano che avanza, l'acqua, la nuda terra, l'ostia e ...il buco dietro l'altare di Santa Maria che ...chissà se viene ancora usato!? Importante.

Che dire? Mmahh!!