sabato 17 novembre 2012

Dov’è via Sportello?


Li simmigge, la cappizzètte, lu puìsche, la mmascatùre, tutti termini che fino a qualche anno addietro erano di uso comune  ma di cui ora, con la scomparsa del dialetto, pochi ricordano il significato.
Avevo una diecina d’anni quando ascoltai un discorso nella bottega di Mimì di “Cillacchiette”:
“Mimì! Mi puzze toje nu punielle di cappizzètte?” e Mimì: “si ti dice di no mi dice ca so spilorce, ma a’ da capì c’alla fine dell’anne ugne punielle di capizzètte fa li cuntuale!” e poi borbottava tra se: “e mi puzze toje ddu chiuve … e mo mi toie ddu simmigge … e alla fine dell’anne chi li paghe?”
Forse è il caso di tradurre, considerato anche che il mio dialetto scritto, sicuramente non è corretto. “Mimì! (diminutivo di Domenico) posso prendere un mucchietto di chiodini fini (aghi a pezzetti)? Risposta: “se ti dico di no dici che sono tirchio, ma devi capire che alla fine dell’anno la somma di tutti i mucchietti di chiodi dati gratis diventa quintali”.
Se non capite il resto fatevelo spiegare.
Quello che invece avrete capito è che parliamo di ferramenta.  Il più antico secondo me è stato Biagio Forte, la cui insegna ancora esiste in piazza Rossetti, sulla vetrina del negozio gestito dal nipote Vittorio. Poi c’erano D’Annunzio in corso Nuova Italia e Di Bussolo, se ricordo bene in via Sportello. Il Mimì di cui ho raccontato l’aneddoto invece aveva la bottega in un primo tempo a piazza Rossetti, successivamente in corso Garibaldi (angolo via Ancona) dove suo padre e i suoi  fratelli gestivano una importante azienda che trattava (e tratta) legname.
A proposito: Li simmigge sono chiodini piccoli usati per lo più dagli “scarpari”; Lu puìsche è una serratura così come la mmascatùre. La cappizzètte …. già detto prima.
A proposito! Dov’è via Spoertello?

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