mercoledì 26 novembre 2014

L'amigdala


Sono in tanti quelli che mi "accusano" di essere troppo legato al passato. Non è così. Io "leggo" il passato e ne utilizzo la parte che ritengo buona e positiva per utilizzarla e costruire il "futuro". Io sono abituato ad osservare particolari che altri, probabilmente perché molto più preparati di me, ritengono inutili o insignificanti. Altri ancora, non si accorgono nemmeno delle cose macroscopiche figuriamoci dei particolari. E così, in una giornata che fino ad ora non mi ha mostrato alcunché di "particolare", pubblico uno stralcio di un manifesto che invita a visitare una mostra di pittura.
Questo manifesto è stato apposto in uno spazio remoto e nascosto. Nei pressi dell'edificio che una volta era la "Scuola Civica Musicale". In un luogo una volta ameno ed ora frequentato da ... non so.
Ora quella scuola è stata trasferita in centro. In quella che era la sede dell'Istituto Statale d'Arte e prima ancora dell'Ospedale Civile.
E' bello passare in quell'ambito di "vecchio centro" ed ascoltare le stridule note provenienti dalle finestre di quell'antico edificio, paragonabili a volte al raschio delle unghie sulla lavagna, a volte alla lama del coltello che tormenta un bicchiere. Ancora più bello pensare che, a differenza del passante, chi abita in quella zona ne può "godere" ogni momento della giornata.
Non più, come una volta, in quello sperduto angolo alla periferia della periferia dove l'amigdala non viene sollecitata.
Comunque l'arte continua ad essere proposta in quei luoghi sperduti.
Il manifesto ne è la testimonianza.

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