venerdì 27 marzo 2015

Ma cosa ne sappiamo della Santa Spina del Vasto?



La più cara reliquia è una spina intera della corona che martoriò nostro Signore Gesù Cristo: Lunga once tre ed un minuto di palmo architettonico romano, intrisa di sangue preziosissimo verso la punta, mirasi, tra sesta e nona del Venerdì santo, in cima covrirsi di materia bianca simile a delicatissima bambagia o lanuggine, la quale indi sparisce.
Questo visibile annual miracolo e le grazie, che dispensa a' cittadini qundo nelle afflizioni e nelle calamità a lei ricorrono, suppliscono alla Bolla autentica bruciata nel 1566, con la quale Pio IV donò la reliquia a Ferdinandi d'Avalos. Alfonso d'Avalos la diede alla nostra Chiesa. 
La festa della Santa Spina, nel Venerdì di passione, con indulgenza plenaria, e con altre indulgenze nei cinque giorni di preparazione, per concessioni di Pio VI. Si ottenne nel 1718 che il Capitolo nel giorno della solennità recitasse Uffizio particolare secondo l'esemplare della Cattedrale di Frisinga in Baviera; il qual Uffizio dal 1732 in poi divenne obbligatorio per tutto il Vastese clero. Il religioso medico Francesco Oliva Leone compose un sublime Inno e cinque teneri Soliloquii per le cinque sere di preci preparatori alla festa: la Chiesa non desiste dall'usare. Sia di stimolo a più general devozione il trascrivere l'Inno in queste pagine.

Ilymnus.

Ave Spina, quae conspersa - Es Divino Sanguine; - Quaeque ex dumis es conversa - Cunca a nobis abigas.
Culpa primi Genitoris - Te de terra protulit; - Inde memor prisci erroris, - Ac probrosae originalis, - Non orruisti Redemptoris - sacro figi vertici.
Oh quam impia Jesu Christi - Confondisti tempora; - Acumenque destrusisti - Usque ad sedem animae! - Heu crudelior fuisti - Cruce, clavis, lancea.
Nunc antiquum detrimentum - Eja in melius corrige: 
- A carminibus detentum - Cor humanum perfora, - Ut moeroris argumentum - Det offenso Numini.
Passionis fac consortem, - Quam Redemptor subiit - Atque diram Christi mortem - Verte in vitam hominis, - Ut optatam coeli sortem, - Te juvante, obtineat.
Sit aeterno et increato - Genitori Gloria; - Filio Spinis coronato - Sit gratiarum actio; - Parque laus sit beato - Spiritui Paraclito, Amen.

Si porge nell'ultimo giorno dell'anno il ringraziamento all'Altissimo: ne fu pronunziata la orazione del 1723 da Alessandro Pompeo Berti in presenza del Marchese CM d'Avalos. 
Diego d'Avalos nel 1647 fece erigere la Cappella della Spina e rinchiudere l'argenteo ostensorio della reliquia in marmorea nicchia incavata nel prossimo pilastro. Cesare ed Ippolita d'Avalos nel 1724 v'istituirono cappellania per una messa in ciascun venerdì.

(Da Storia di Vasto di Luigi Marchesani)

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