sabato 1 ottobre 2011

E adesso sono 50.


Il primo ottobre 1961 per un gruppo ragazzini “vastaroli” era il primo giorno di scuola. Era il primo giorno di scuola anche per la loro maestra, Maria Ruzzi, che nell’aula della “Domus pacis” di Don Felice Piccirilli, li accoglieva amorevolmente. Quei ragazzini “foderati” nel loro grembiule blu e dietro il colletto che reggeva il nastro bianco erano tutto “uguali”. Magari si distinguevano per il colore o la fattura della cartella o dal numero di bilie (li pallucce) o di figurine (li cartucce) che avevano in tasca, ma uguali. Uguali anche nella curiosità e nella voglia di “scoprire” che quella brava maestra sapeva suscitare. E così ogni giorno cose nuove: i monumenti e le lapidi che ci portavano a conoscere e ad amare la storia cittadina, gli insetti o le piante che qualcuno portava dalla campagna, le conchiglie, i crostacei o le enormi stelle marine portate dal mare, le pietre raccolte nello spazio cittadino “ferito” dalla frana del 56, insomma tutto un universo.
Lo scorso anno la maggior parte di quei “ragazzini” si è ritrovata insieme alla “sempre giovane” maestra Ruzzi in una pizzeria di Vasto, riproponendosi di “festeggiare” quest’anno l’anniversario per i 50 anni da quel “Primo” ottobre. Le cose della vita però non hanno permesso che questo accadesse.
Erano allora tempi difficili per la nostra città gli anni Sessanta. In tanti furono costretti ad emigrare. Chi vive in Francia, chi in Germania, chi nelle città del nord Italia. Non è sembrato giusto, a coloro che sono rimasti a Vasto, “festeggiare” senza di loro.
La “Signorina” Ruzzi come sempre capirà, sapendo che c’è sempre un pensiero per lei in quei “ragazzini” di “San Giuseppe”.
L’anno (scolastico) tuttavia è lungo e forse la prossima estate potremmo ritrovarci tutti.


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