domenica 25 marzo 2012

Questa settimana mi sono perso questo (seconda puntata).


Al Presidente della Giunta Regionale dell’Abruzzo, Gianni Chiodi, anche nella qualità di commissario alla Sanità.

Caro Presidente,
appena la settimana scorsa ho ritenuto di rappresentarLe la penosa situazione in cui versa il reparto di cardiologia dell’ospedale di Vasto, lamentando altresì l’insufficienza dell’organico medico, oltretutto già risibile nel confronto con le altre unità operative di cardiologia presenti nella ASL.
A seguito di quella nota, il direttore sanitario della ASL Vasto-Lanciano-Chieti, dottor Amedeo Budassi, ha ritenuto di dover intervenire a mezzo stampa assicurando la copertura dei posti necessari mediante l’indizione di un apposito avviso pubblico senza tuttavia indicare tempi certi per l’espletamento del concorso.
Avendo saputo che la ASL dispone di una graduatoria di cardiologia formulata di recente a seguito di avviso di mobilità, nella quale figurano ben quattro medici (dott.ssa Nanda Furia, dott. Carlo Alberto Capparuccia, dott. Aldo Mariani, dott.ssa Elisabetta Giuliani), alcuni dei quali potrebbero essere impiegati presso l’ospedale di Vasto in attesa dell’espletamento del concorso annunciato, mi permetto chiederLe un suo personale intervento in questo senso, al fine di guadagnare tempo prezioso e restituire alla (quasi) normalità il reparto.
In attesa di un cortese, spero urgente, riscontro formulo distinti saluti.

Giuseppe Tagliente


Comunicato stampa

Leggo con soddisfazione che il consigliere ed ex Sindaco di Vasto, Giuseppe Tagliente, ha presentato una interrogazione al presidente Chiodi, sulle condizioni precarie in cui versa l’ospedale di Vasto - il settore cardiologia - e in generale esprime critiche per i disagi che si manifestano da lungo tempo nella sanità del territorio. Parla quindi di disfunzioni e di ritardi; ma le critiche piu’ severe sono dichiarate verso una amministrazione regionale che ha disatteso le promesse fatte partite con la svolta dei finanziamenti per realizzare il nuovo ospedale, e a seguire promesse mai mantenute. Ma l’aspetto più serio riguarda la indifferenza che la Regione mostra nei confronti dei livelli di assistenza verso i cittadini del comprensorio.
Il 3 marzo 2012 ho inoltrato una lettera aperta al presidente regionale Gianni Chiodi ai consiglieri regionali del territorio vastese; al Sindaco di Vasto Luciano Lapenna; al direttore generale della ASL Vasto- Lanciano- Chieti Zavattaro in cui denunciavo appunto i disagi crescenti che la popolazione vastese incontra quotidianamente per i servizi ospedalieri. Anche se sono di appartenenza politica diversa dal consigliere regionale Tagliente, debbo ringraziarlo per essere stato l’unico politico attento a raccogliere le istanze espresse non certamente da me ma dai tanti cittadini che si erano rivolti alla mia persona. Colgo l’occasione per invitare il Sindaco di Vasto e gli altri consiglieri regionali a seguire attentamente le questioni sanitarie.
Allego a tale proposito il comunicato dell’epoca.
Vasto 19 marzo 2012 Ivo Menna Ambientalista storico


OSPEDALE DI VASTO
Moltissimi cittadini si sono rivolti a me esponendomi le difficoltà che incontrano quotidianamente nell’affrontare i disagi dovuti alla questione della salute personale. La Salute da decenni è stata mal gestita in termini di organizzazione sanitaria e di scelte politiche, nonostante che la Sanità Regionale abbia disposto e disponga di circa il 90% delle risorse economiche. La Costituzione della Repubblica italiana tra i suoi principi e caposaldi pone con l’art. 32 la Salute come un “diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività garantendo cure gratuite agli indigenti.”
Lo stesso si dice nella Carta della Costituzione europea e con la stessa intensità lo proclama l’Organizzazione mondiale della sanità. E parliamo dell’ospedale di Vasto e come da sempre tutti i politici e tutti i partiti in questi anni (destra - centro- sinistra) in ultimo di tempo - il presidente Chiodi che in un suo intervento a Vasto in Palazzo D’Avalos garantiva che entro marzo 2012 sarebbero iniziati i lavori del nuovo ospedale, - si sono affannati a immaginare e poi progettare come scelta prioritaria della politica regionale sanitaria la costruzione dell’ospedale nuovo a Pozzitello su terreni del Comune ai confini con San Salvo. Campagne elettorali sanguinose, una città divisa, e infine dopo le tante enfatiche dichiarazioni ecco che siamo giunti alla paralisi e allo stallo, le cui conseguenze si avvertono adesso con l’ospedale attuale che non gode della attenzione e dell’interesse della politica. Liberati quindi dall’affanno dei tanti milioni di euro che dovevano servire per la nuova struttura e le nuove infrastrutture a Pozzitello, resta aperto il problema della inadeguatezza del vecchio ospedale - nonostante le dichiarazioni dei managers di “riqualificare e arricchire di professionalità con radicali interventi di ristrutturazioni l’attuale ospedale”- le domande che rivolgo a voi consiglieri regionali eletti, dopo il ciclone di arresti e inchieste giudiziarie che vanno dal centro destra al centro sinistra sono queste:
a)i 100 milioni di euro che la Regione avrebbe disposto per il nuovo ospedale non sarebbero meglio impiegati per acquisire l'area su cui poggia l’edificio abbandonato da oltre venti anni adiacente al vecchio ospedale per una ala nuova?
b) il parcheggio vagheggiato e promesso da anni a Fosso Anghella da politici di varia estrazione per decongestionare il budello di accesso al nosocomio ( non esiste un progetto da circa venti anni)?
c) alla luce delle nuove patologie : neoplasie, tumori, leucemie, nuove malattie che stanno aggredendo la popolazione a causa delle trasformazioni ambientali che richiedono una qualità dei servizi sanitari puntando su eccellenze e risparmi, come siamo messi.?
d) chi si preoccupa della Prevenzione, che va, da quell’osservatorio epidemiologico mai istituito, al registro dei tumori e delle malattie correlate ai lavori usuranti?
e) le cure gratuite agli indigenti, principio richiamato dalla Carta costituzionale, si applica? mi pare che alla luce delle nuove povertà (palesi e nascoste) che si vanno manifestando anche a Vasto con i dati di disoccupazione e assenza di lavori, risulta che si richieda il pagamento di un ticket aggiuntivo di 10 euro anche a quei cittadini i cui redditi siano molto bassi, ai confini della povertà. Non dovrebbe la Regione Abruzzo dopo il pareggio di bilancio prestare attenzione a queste fasce indigenti allentando la morsa del pagamento ticket?
f) la mobilità passiva, ovvero i soldi che la Regione paga a causa dell’esodo di tanti malati che sono costretti a rivolgersi a strutture sanitarie di altre regioni per la insufficienza e la inadeguatezza del nostro ospedale si trova nei pensieri della politica?

Ivo Menna - Ambientalista storico



Cardiologia e non solo.

Dalla Asl si aspettano comportamenti concludenti
Al direttore sanitario della Asl Vasto-Lanciano-Chieti, Dott. Amedo Budassi
Mi permetta di dire, caro Budassi, che alla tempestività con la quale ha indirettamente risposto ( la risposta alla mia interrogazione spetta al presidente della Giunta regionale e commissario alla Sanità, Gianni Chiodi, e non a Lei che pur se n’è fatto lodevolmente carico) non s’accompagna purtroppo l’indicazione di una soluzione idonea a far fronte all’emergenza segnalata in cui versa il Reparto di Cardiologia- Utic del Presidio Ospedaliero di Vasto, anzi del comprensorio vastese, come sarebbe più giusto definirlo per rendere compiutamente l’idea di un nosocomio che serve un circondario di oltre centomila persone e che allarga la sfera del servizio sanitario anche alle zone adiacenti del Basso Molise. La prospettiva indicata dell’assunzione di personale medico da impiegare nel reparto comporterà infatti tempi tanto lunghi da rendere inevitabile la paralisi del servizio per le ragioni prospettate nella mia interrogazione al presidente Chiodi. Situazioni d’emergenza esigono provvedimenti d’emergenza e non invece, come ho letto nella sua nota, di routine dall’esito incerto, almeno per quanto riguarda i tempi di attuazione. Ritengo che distaccare presso la cardiologia di Vasto almeno due medici specialisti ( in cardiologia, beiniteso, e non in medicina dello sport) dagli altri ospedali della Asl potrebbe essere, per quanto forse banale, la soluzione idonea per alleggerire il carico di lavoro ( e lo stress) agli operatori del servizio e fugare le naturali apprensioni che in questo momento nutrono i cittadini. Ovviamente nell’attesa che si svolgano le procedure concorsuali annunciate. A margine infine di questa mia breve nota, vorrei rivolgere a Lei ed a tutto il vertice della Asl la raccomandazione, che mi viene sollecitata da tantissimi operatori sanitari e semplici cittadini, di dedicare una maggiore considerazione ai presidi del Vastese e del Frentano. Pur nella consapevolezza delle enormi difficoltà del momento, derivanti dalla situazione politica ed economica del Paese e dalla complessità dei problemi organizzativi scaturiti dall’accorpamento nell’unica Asl, mi sento tuttavia in dovere di sollecitare più attenzione nei riguardi delle strutture sanitarie periferiche ed anche della medicina del territorio, che non mi sembra abbia avuto i miglioramenti promessi al momento della chiusura degli ospedali di Gissi e di Casoli. Per quanto possa sembrare ovvia e scontata la considerazione circa il giusto equilibrio da perseguire tra le strutture ospedaliere e tra queste ultime e la medicina del territorio, voglio richiamare su di essa la necessaria attenzione, nella speranza di comportamenti concludenti nel breve periodo. Un cordiale saluto.

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