sabato 12 maggio 2012

Scusate il giudizio di una “pecorella” ... e Fantozzi non c'entra.


Mi aspettavo che i “media”, di cui ha parlato Sua Eminenza il Cardinale Dionigi Tettamanzi nella conferenza tenuta ieri sera al Teatro Rossetti di Vasto, riferissero entusiasti di (e su) questo evento. Ciò non è avvenuto e credo di capire il perché. Nessuno avrà il coraggio di dire quello che sto per dire e sono sicuro che nessuno, in buona fede, potrà contestarmi.
“Partecipare alla conferenza su Chiesa e mondo alla luce del Concilio Vaticano II  è stato come partecipare alla proiezione del film La corazzata Potemkin”.
Un dibattito colto, a volte altissimo ma non coinvolgente. Non è bastata la consueta “briosità” nella conduzione di Sua Eccellenza Arcivescovo Bruno Forte, non sono bastate neanche le sottili ma troppo velate battutine del Cardinale, per trascinare o almeno coinvolgere emotivamente il pubblico. Le domande poste probabilmente non corrispondevano alle aspettative dei presenti. Le risposte destinate troppo agli addetti ai lavori.
Due interventi imprevisti hanno, per vari versi, movimentato quella che mi è sembrata una partecipazione troppo statica da parte del pubblico, tuttavia, questi interventi mi sono sembrati fuori luogo e, in quel contesto, fuori tema.
Come sua consuetudine Padre Bruno ha concluso con quello che pare sia il numero che sempre lo accompagna: il numero 3.
(n°1) Ha ringraziato gli organizzatori e i partecipanti, (n°2) ha ringraziato Sua Eminenza e chi ha posto le domande e infine (n°3) ha chiesto al pubblico se i prossimi incontri debbano svolgersi nella stessa maniera. Tutti hanno risposto si (lo hanno fatto, come ha chiesto Sua Eccellenza, per alzata di mano). “Maggioranza bulgara!” ha scherzosamente sottolineato Don Bruno.
Mi permetterei di suggerire: Sarebbe bene che le domande non fossero “tutte” preparate e che “molte” le ponesse il pubblico.

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