martedì 19 febbraio 2013

A proposito di Arte esposta ...“in the dunes” Ad-Erci


Di Giuseppe Pollutri



Ne ha bisogno il paesaggio di ...“una mano d’arte” o sfruttiamo il paesaggio per dare una mano di sicura bellezza e suggestione ai nostri manufatti, seppur e quando pseudo creativi?

En plein air (dicitura francese) indica una modalità creativa, e poi un genere pittorico, in uso soprattutto nell'’800 ... 

“Il principio base della pittura en plein air è quello di dipingere all'aperto per cogliere le sottili sfumature che la luce genera su ogni particolare e quindi di cogliere la vera essenza delle cose”. (http://it.wikipedia.org/)

Esporre invece, all’aperto, nella natura  (... e diciamolo in italiano), è invece, al giorno d’oggi, un voler sfruttare troppo facilmente ... le sottili sfumature che la luce genera su ogni particolare e quindi di... immettere così nel proprio manufatto dipinto, assemblato, chiosato in laboratorio o studio .... la vera essenza delle cose, ovvero dell’arte. Nel caso: l’esteticità, trasmettitrice ineliminabile di ciò che l’autore ha immesso nell’opera e che con essa – forma e immagine - vuole significare.
Accade con “Art in the dunes” da qualche anno, a Vasto. Almeno così a me pare. Ovviamente fatte salve le eccezioni di alcune Opere dotate di autonoma cifra estetica, chiaramente riconoscibili. Manufatti o assembloinstallati esposti - suggestivamente (riconosco)  - nell’habitat, naturalistico ma non tanto, pregiato ma alquanto surretiziamente mitizzato, Ad-Erci e dintorni.
Giuseppe F. Pollutri, critico d’arte

Nota a margine, ma non troppo: 
Installare (quel che ci pare, o quel che si ha per le mani) è operazione da galleristi, tuttalpiù, se non da “manutentori ai servizi (comunali)”. GFP

1 commento:

maria ha detto...

Vuole, il Giusfrà, osservare la bellezza di una vera arte spontanea all'aperto, nella natura?
Un modo simpatico per riuscire ad apprezzare quella tipologia di arte moderna, pe me, è stato questo QUI!