sabato 9 febbraio 2013

Concordo (tranne che per il nuovo ospedale)


TAGLIENTE: UN SOSTEGNO SOLTANTO ALLE FORZE POLITICHE ED AI CANDIDATI CHE SI IMPEGNINO PER LA SALVAGUARDIA DELL’OSPEDALE.

La crisi della politica in Abruzzo ( e non) si evidenzia soprattutto dall’assenza nel dibattito elettorale di temi di interesse territoriale. Lo dimostra il fatto che nemmeno di fronte a provvedimenti  penalizzanti come quello del depotenziamento del laboratorio di analisi dell’ospedale di Vasto si sia alzata una voce, una riflessione, una protesta, una proposta da parte delle forze politiche in campo in questa tornata elettorale. “Il nulla” caratterizza questa campagna elettorale e c’è da chiedersi cosa i nostri candidati andranno  a fare a Roma e su cosa si impegneranno, visto che sul “nulla” o tutt’al più sulle mega promesse dei leaders nazionali stanno chiedendo voti.  Per colmare questo inammissibile vuoto politico mi permetto di lanciare allora un appello.  C’è qualcuno di costoro disposto ad assumere l’impegno di sottoscrivere un patto con gli  elettori di Vasto e dintorni che preveda, sempre a proposito di Sanità, la revoca della sciagurata delibera sullo scippo del laboratorio d’analisi ; - l’attivazione entro l’estate dell’emodinamica entro l’estate; - il potenziamento di cardiologia; - l’adeguamento del padiglione di ostetricia; - ’acquisto di nuove ambulanze; - l’avvio dei lavori di realizzazione del nuovo ospedale ?  Se c’è, se ci sono forze politiche e/candidati motivati in questo senso –  non importa a quale schieramento appartengano, meglio se si richiamino a tutti gli schieramenti –, si facciano avanti e prendano un impegno formale. Avranno, oltre alla mia, l’approvazione dei cittadini e, ciò che più conta, daranno un senso alla loro “discesa” o “salita” in campo.

                                                                       Giuseppe Tagliente


SUMMUM IUS, SUMMA INIURIA

La locuzione latina di Cicerone è il primo pensiero che mi viene in mente leggendo l’elenco degli scrutatori sorteggiati a Vasto per la prossima tornata elettorale. Ormai da tempo invito la politica a scegliere tali figure tra i disoccupati. In verità ci sono delle problematiche formali e delle normative da rispettare, ma compito precipuo della buona politica non è fare il bene della propria comunità? A me pare ovvio che la scelta sia ricaduta sul sorteggio per togliere la possibilità all’uomo di errare. E’ vero che così facendo si è abolito di fatto il mercimonio degli anni passati, ma il risultato è che all’interno delle liste troviamo persone non domiciliate a Vasto, lavoratori subordinati ed imprenditori. Programmando per tempo, una soluzione potrebbe essere quella di indire un avviso per la formazione entro novembre (solita finestra per iscriversi nelle apposite liste) del nuovo albo-elenco degli scrutatori in modo da avere una lista aggiornata di solo coloro che danno la loro disponibilità. Inoltre si potrebbe pensare di accompagnare la domanda con un’autocertificazione sullo status del proprio nucleo familiare (inoccupato, disoccupato, lavoratore, reddito, carico familiare). Una volta chiusa la sessione si appronterebbero due elenchi, uno generico ed uno in base ad una graduatoria di bisogno. A quel punto in maniera del tutto legale la politica potrebbe scegliere i primi 176 per le regionali, i secondi 176 per le provinciali e così via dicendo. Correttivi agli elenchi possono essere fatti durante la finestra di novembre e magari pensare di aprirne una seconda a marzo. La soluzione è percorribile solo ove la politica si assumesse la responsabilità di scegliere la via dell’equità; probabilmente solo nel mondo delle idee. Nella realtà, dopo l’aggiornamento dei dati ISTAT del censimento concluso da poco, sarebbe opportuno provvedere ad un adeguamento dell’elenco e chiedere almeno un’autocertificazione al momento della designazione, al fine di preferire i disoccupati ed in genere i più bisognosi.
                                                               Alessandro Laverghetta

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