Basta un po' di curiosità e anche da un oggetto (o da una immagine) apparentemente insignificante si può acquisire cultura. Questo già lo sapevo e, come ho già ricordato in altre occasioni, ne ho avuto la conferma, quando un Generale dell'Esercito italiano, osservando quadri dei Palizzi, ha notato ritratte alcune "razze di cani" che, a suo dire, oggi non esistono più o sono estremamente rari.
Io, mettendo in ordine (si fa per dire) la cantina, ho ritrovato una medaglietta e, curioso come sono, con i potenti mezzi a disposizione ho fatto una ricerca. ... mi è venuto in mente un pensiero politico. Mi è venuto in mente il PD.
Il dibattito sulla
collocazione della Democrazia Cristiana
L'esito delle elezioni
regionali siciliane del 20 aprile 1947,
che videro la
Democrazia Cristiana raccogliere appena il 20% dei voti per
l'aumento dei consensi sia dei partiti di sinistra sia dei movimenti qualunquisti di destra,
ripropose con forza il problema della collocazione politica dei cattolici:
molti ambienti della curia vaticana ritenevano debole la politica centrista
della DC di De
Gasperi e ne auspicavano una più netta collocazione su posizioni
conservatrici.
Pio XII chiese pertanto
a Luigi Gedda, allora
vicepresidente dell'Azione Cattolica,
di costituire un'organizzazione finalizzata a promuovere la fondazione di
"una nuova civiltà cristiana". In concreto, compito
dell'organizzazione sarebbe dovuto essere quello di radicalizzare la contrapposizione
tra la Democrazia
Cristiana e i partiti di sinistra, con l'effetto di
polarizzare il quadro politico e indurre molti cattolici a superare la
tentazione di sostenere, in funzione anticomunista, i partiti che si
collocavano a destra della DC.
Fondazione
e organizzazione dei Comitati Civici
I Comitati Civici
vennero fondati l’8 febbraio 1948 e in poche
settimane furono costituiti oltre ventimila comitati locali. La rapida
diffusione su tutto il territorio nazionale venne resa possibile dal notevole
sostegno economico e soprattutto organizzativo che giungeva da parte
dell'episcopato, espressamente sollecitato dal pontefice. A tale scopo ebbe un
ruolo determinante la capillare diffusione dell'Azione Cattolica, molti
dirigenti della quale, peraltro, avevano inizialmente avversato il tentativo di
Gedda.
La struttura
organizzativa dei Comitati Civici ricalcava originariamente le articolazioni
della Chiesa Cattolica in Italia: organo centrale era il Comitato Civico
Nazionale, cui corrispondevano a livello diocesano i Comitati Civici Zonali e a
livello parrocchiale i Comitati Civici Locali. Solo dopo le elezioni del 1948
vennero costituiti degli ispettorati regionali per coordinare le attività tra
il centro e le periferie.
Nello stesso mese di
giugno 1948, l 'organizzazione
si dotò di un proprio mensile, "Il collegamento dei Comitati Civici",
che assicurava il coordinamento delle attività locali e trattava argomenti di
politica internazionale e soprattutto interna, quali l'emigrazione, la
ricostruzione postbellica, la solidarietà verso i ceti più disagiati. Accanto a
questo, il frequente ricorso all'ironia e alla satira grazie a vignette che
deridevano gli avversari politici forniva agli attivisti anche elementi di
propaganda di facile presa popolare.
I comitati civici
costituirono anche un proprio servizio informazioni e una radio segreta per
dare avvio e coordinare la mobilitazione degli aderenti qualora vi fosse stata
un'affermazione delle formazioni social-comuniste.
A differenza delle
sezioni del PCI, i comitati civici non furono organizzazioni di massa, ma si
connotarono organismi di quadri, con forte capacità organizzativa. Ad essi
venne in particolare demandato il compito di sensibilizzare politicamente gli
elettori e condurre materialmente alle urne anziani e malati, che avrebbero
altrimenti disertato il voto. Solo in un secondo momento i comitati civici organizzarono
corsi di formazione per quadri della durata di due settimane, che si tenevano a Casale Corte Cerro (NO) dove Luigi Gedda
aveva vissuto da ragazzo. I partecipanti erano per lo più universitari
selezionati a livello locale, per i quali i rispettivi parroci elaboravano
delle schede di presentazione.
(Continua su Wikipedia)
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