martedì 19 novembre 2013

Da una medaglietta ritrovata per caso.

Basta un po' di curiosità e anche da un oggetto (o da una immagine) apparentemente insignificante si può acquisire cultura. Questo già lo sapevo e, come ho già ricordato in altre occasioni, ne ho avuto la conferma, quando un Generale dell'Esercito italiano, osservando quadri dei Palizzi, ha notato ritratte alcune "razze di cani" che, a suo dire, oggi non esistono più o sono estremamente rari. 
Io, mettendo in ordine (si fa per dire) la cantina, ho ritrovato una medaglietta e, curioso come sono, con i potenti mezzi a disposizione ho fatto una ricerca. ... mi è venuto in mente un pensiero politico. Mi è venuto in mente il PD.

Il dibattito sulla collocazione della Democrazia Cristiana

L'esito delle elezioni regionali siciliane del 20 aprile 1947, che videro la Democrazia Cristiana raccogliere appena il 20% dei voti per l'aumento dei consensi sia dei partiti di sinistra sia dei movimenti qualunquisti di destra, ripropose con forza il problema della collocazione politica dei cattolici: molti ambienti della curia vaticana ritenevano debole la politica centrista della DC di De Gasperi e ne auspicavano una più netta collocazione su posizioni conservatrici.
Pio XII chiese pertanto a Luigi Gedda, allora vicepresidente dell'Azione Cattolica, di costituire un'organizzazione finalizzata a promuovere la fondazione di "una nuova civiltà cristiana". In concreto, compito dell'organizzazione sarebbe dovuto essere quello di radicalizzare la contrapposizione tra la Democrazia Cristiana e i partiti di sinistra, con l'effetto di polarizzare il quadro politico e indurre molti cattolici a superare la tentazione di sostenere, in funzione anticomunista, i partiti che si collocavano a destra della DC.

Fondazione e organizzazione dei Comitati Civici

I Comitati Civici vennero fondati l’8 febbraio 1948 e in poche settimane furono costituiti oltre ventimila comitati locali. La rapida diffusione su tutto il territorio nazionale venne resa possibile dal notevole sostegno economico e soprattutto organizzativo che giungeva da parte dell'episcopato, espressamente sollecitato dal pontefice. A tale scopo ebbe un ruolo determinante la capillare diffusione dell'Azione Cattolica, molti dirigenti della quale, peraltro, avevano inizialmente avversato il tentativo di Gedda.
La struttura organizzativa dei Comitati Civici ricalcava originariamente le articolazioni della Chiesa Cattolica in Italia: organo centrale era il Comitato Civico Nazionale, cui corrispondevano a livello diocesano i Comitati Civici Zonali e a livello parrocchiale i Comitati Civici Locali. Solo dopo le elezioni del 1948 vennero costituiti degli ispettorati regionali per coordinare le attività tra il centro e le periferie.
Nello stesso mese di giugno 1948, l'organizzazione si dotò di un proprio mensile, "Il collegamento dei Comitati Civici", che assicurava il coordinamento delle attività locali e trattava argomenti di politica internazionale e soprattutto interna, quali l'emigrazione, la ricostruzione postbellica, la solidarietà verso i ceti più disagiati. Accanto a questo, il frequente ricorso all'ironia e alla satira grazie a vignette che deridevano gli avversari politici forniva agli attivisti anche elementi di propaganda di facile presa popolare.
I comitati civici costituirono anche un proprio servizio informazioni e una radio segreta per dare avvio e coordinare la mobilitazione degli aderenti qualora vi fosse stata un'affermazione delle formazioni social-comuniste.
A differenza delle sezioni del PCI, i comitati civici non furono organizzazioni di massa, ma si connotarono organismi di quadri, con forte capacità organizzativa. Ad essi venne in particolare demandato il compito di sensibilizzare politicamente gli elettori e condurre materialmente alle urne anziani e malati, che avrebbero altrimenti disertato il voto. Solo in un secondo momento i comitati civici organizzarono corsi di formazione per quadri della durata di due settimane, che si tenevano a Casale Corte Cerro (NO) dove Luigi Gedda aveva vissuto da ragazzo. I partecipanti erano per lo più universitari selezionati a livello locale, per i quali i rispettivi parroci elaboravano delle schede di presentazione.

(Continua su Wikipedia)

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