lunedì 18 novembre 2013

Di Ray Sugar ce n'è uno solo.


“E’ vero, ci sono opere che valgono milioni di euro chiuse negli scantinati”, ammette il sindaco, Luciano Lapenna. “Alcune le abbiamo esposte, ad esempio quelle della fondazione Ricci, ma il problema è l’assenza di fondi. Nel 2014 dovremo trovare 200mila euro per restaurare e riaprire altre cinque stanze sul cui utilizzo, per mostre temporanee o permanenti, decideranno Giunta e Consiglio comunale”.

Ecco cosa ha dichiarato il sindaco di Vasto a Zonalocale. 

Sembrerà ai più un pensiero normale ma non lo è. La cultura non si misura in milioni di euro. La cultura utilizza una unità di misura che è sconosciuta al sindaco e a quelli come lui La cultura rappresenta quello che siamo. Le opere che abbiamo devono essere esposte per dimostrare che non siamo una città di “peracottari” ma una città che ha un passato di rilievo, fatto da persone di valore. Non solo i Rossetti o i Palizzi e le tante personalità emerse negli anni ma anche i tanti cittadini sconosciuti ai più che hanno apprezzato, coltivato e diffuso cultura.

La cultura è una fonte di ricchezza che non si compra con il denaro. Ma la mente chiusa di un sindaco (e dei suoi  collaboratori) lo ignora.

Certo abbiamo opere che valgono milioni di euro ma quanto valgono in relazione alla crescita culturale della città? Questo secondo valore, secondo me, è incommensurabilmente più alto dei ‘milioni di euro’.

Dov’è un intervento del sindaco atto a salvaguardare e a mostrare il ‘nostro’ patrimonio culturale? La scelta dell’amico Vincenzo Sputore, quale assessore alla cultura, va forse in quella direzione?

“Abbiamo opere che valgono milioni di euro e non abbiamo i milioni di euro per ‘salvare’ queste opere e mostrarle”. Ma che discorso ‘educativo’ sarebbe questo?

Qualcuno mi ha già detto: “con tutte le idiozie che questo ‘sindache’ dice, devi evidenziare proprio questo argomento?”
Penso di si. Se si continua su questa strada finiremo col diventare …. Ditemelo voi.




Mi sia permessa una domanda personale: Ma la donazione Ricci (Monteferrante) chi l’ha esposta? 

2 commenti:

Ciccosan ha detto...

Quello che scrive è sacrosanto, ma il problema dei soldi non si può ignorare, a meno che lei abbia dei suggerimenti su dove e come reperirli.
Non so quanto occorra per allestire una esposizione permanente di tutte le opere che abbiamo a Vasto; presumo non poco. Oltre ai locali, ci sono costi per la sorveglianza, il condizionamento delle sale, le pubblicazioni, gli addetti, l'amministrazione.
L'uomo è già quello che è: un muro di gomma. Figuriamoci se si metta alla ricerca o promuova sponsorizzazioni per l'esposizione di opere che, tra l'altro, non appartengono alla sua storia personale.
Nella mia esperienza ho visto esposizioni temporanee nelle scuole, durante i ponti festivi.
Quadri, sculture, oggetti d'arte, lungo i corridoi e nelle aule.
Le ho viste nelle sale di conferenza degli alberghi; nelle palestre dei circoli sportivi.
Tra poco è Natale, le scuole sono chiuse: una buona occasione per dimostrare volontà di fare, senza spendere tanto.

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

Quello dei "soldi" è un falso problema. Ci vuole "volontà". La sorveglianza esiste ed è anche super pagata. Mi chiedo come mai si trovano sponsor e denaro per notti bianche e notti rosa e non per la cultura.
E qui potrei cominciare: "quando c'ero io .....