Lo scritto che segue l'ho copiato ma potrebbe essere adattato alla nostra città.
Con la stagione
autunnale sono molte le strade che vanno in affanno. Le foglie, ma anche
cartoni, giornali cicche di sigaretta e detriti fanno la loro parte
nell’otturare le caditoie da cui dovrebbe defluire l’acqua piovana. I danni
possono essere notevoli, soprattutto agli esercizi posti al piano terra e agli
androni delle abitazioni. Iniziamo a tenere sotto controllo quelle a noi più
vicine e se notiamo il pericolo che stiano per otturarsi, non aspettiamo che
sia qualcun'altro a metterle a posto.
Se il comune
non ha le risorse per pulire le migliaia di caditoie, che soprattutto nella
stagione autunnale si tappano con le foglie e non riescono a scaricare l'acqua
finendo per allagare le strade, dobbiamo ragionare come si fa d’inverno con la
neve, quando ognuno è chiamato a spalettare lo spazio davanti casa o davanti al
negozio. Bisogna adottare un tombino, quello più vicino alla propria abitazione
o al proprio negozio e provvedere a tenerlo pulito.
A Firenze
Publiacqua lanciò una iniziativa simile, promettendo in cambio a chi si fosse
impegnato, gadget e biglietti per concerti e spettacoli. Ad Arezzo c’è
miseria su questo fronte e credo ci siano ben pochi biglietti da
regalare … e noi lo faremo gratis ! Perché la città non è né del sindaco,
né del Dringoli, né degli operai del comune, la città è nostra e tocca a noi
difenderla se serve.
Dopo i fatti della Sardegna ci sarebbe poco da scherzare. Tuttavia mi corre l'obbligo di evidenziare che l'italiano ha la memoria corta. Negli anni Settanta gli alluvioni erano così frequenti che gli Squallor (per chi li ricorda) fecero un brano di successo intitolato appunto: L'alluvione.
Potrebbe essere la colonna sonora della iniziativa che propongo. "Adotta un tombino" (io ho già iniziato).
Ho sentito in TV che nei comuni, i soldi per le "sagre" ci sono, per la manutenzione no. Forse parlavano di Vasto?
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