mercoledì 25 maggio 2011

L'istrione



Io sono un istrione
ma la genialità è nata insieme a me
Nel teatro che vuoi
dove un altro cadrà io mi surclasserò.
Io sono un istrione
ma la teatralità scorre dentro di me
Quattro tavole in croce
e qualche spettatore
chi sono lo vedrai.
Lo vedrai.
In una stanza di tre muri
tengo il pubblico con me
sull'orlo di un abisso oscuro
col mio trac e coi miei tics.
E la commedia brillerà
del fuoco sacro acceso in me
E parlo e piango e riderò
del personaggio che vivrò.
Perdonatemi se con nessuno di voi
non ho niente in comune
Io sono un istrione
a cui la scena dà
la giusta dimensione.
La vita torna in me
ad ogni eco di scena che io sentirò
e ancora moriro
di gioia e di paura
quando il sipario sale
paura che potrò non ricordare più
la parte che so già
poi quando tocca a me
puntuale sono là
nel sogno sempre uguale.
Uguale.
Io sono un istrione
ed ho scelto oramai
la vita che farò
Procuratemi Voi sei repliche in città
e un successo farò.
Io sono un istrione e l'arte,
l'arte sola è la vita per me
Se mi date un teatro
e un ruolo adatto a me
il genio si vedrà .
Si vedrà .
Con il mio viso ben truccato
con la maschera che ho
sono enfatico e discreto
versi e prosa Vi dirò.
Con tenerezza o con furore
e mentre agli altri mentirò
fino a che sembri verità
fino a che io ci crederò.
Non è per vanità
quel che valgo lo so
e ad essere sincero
solo un vero istrione
è grande come me
ed io ne sono fiero.
ed io ne sono fiero.

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