venerdì 27 maggio 2011

Questi sono buoni solo a copiare.

Alcuni anni fa feci delle proposte. Si attaccò l'allora Assessore alla cultura, perchè voleva tagliare i "Pini" di Piazza Rossetti, sminuendo ad arte la vera proposta fatta da quello scomodo "sventurato". La mia proposta non partiva dal taglio dei pini che era solo un corollario di quanto prevedevo in un ampio progetto di resyling della intera piazza. Dopo la revoca "immotivata" del mio mandato il restauro del monumento da me proposto è andato a buon fine e in questi giorni si sta operando il restauro della facciata della chiesa di San Francesco di Paola, comunemente chiamata dell'Addolorata. Guarda caso il progetto è curato da un ingegnere. Il che mi ha incuriosito e senza questo particolare non avrei detto nulla sull'argomento. Non mi risulta però che tra le competenze di un ingegnere figuri il "restauro" dei monumenti. Magari questa figura di tecnico potrebbe intervenire nel "consolidamento" ma di consolidamento non si parla nell'articolo che ho letto su Vasto Web qualche giorno fa. Forse l'ingegnere è uno di quei tecnici che fa parte della corte dell'amministrazione uscente?

A memoria di quanto accadde nel lontano 2008 allego l'articolo che segue, non prima di precisare che quando fui allotanato dalla Giunta Municipale mi fu immediatamente cambiata la serratura dell'ufficio (addirittura prima che mi fosse recapitato "il licenziamento") e non sono potuto più tornare in possesso di quanto avevo di personale in quell'ufficio. Compresa la rassegna stampa.

«No al taglio dei pini»
20 febbraio 2008 — pagina 05 sezione: Lanciano

VASTO. Suggerisce il taglio dei due pini che campeggiano maestosi in piazza Rossetti, scatenando polemiche e proteste.
Si registrano reazioni e prese di posizione sulla proposta lanciata dall’assessore comunale alla Cultura, Francesco Paolo D’Adamo (Italia dei Valori) che, in occasione del 180º anniversario della nascita di Dante Gabriel Rossetti (figlio del poeta-patriota Gabriele), previsto con una serie di iniziative celebrative nella prossima estate, propone un radicale intervento di restyling della centralissima piazza, includendo nell’elenco delle opere da mettere in cantiere anche l’abbattimento dei due alberi.
«Il taglio dei due pini che minacciano di cadere, ormai rovinati dai danni del vento e della neve, migliorerebbe la visibilità degli ex palazzi scolastici di corso Italia», dice D’Adamo. «Questi palazzi, infatti, recupererebbero la loro valenza architettonica».
Gli altri interventi proposti dall’assessore dell’Italia dei Valori sono la potatura e sistemazione dell’alloro, la ripulitura della facciata della chiesa di San Francesco di Paola e il restauro del monumento dedicato a Gabriele Rossetti. «L’obiettivo è quello di restituire la piazza ai vastesi», continua il delegato alla Cultura, «e di migliorare l’estetica del salotto della città, non solo in attesa dei turisti e dei visitatori che arriveranno nella prossima estate».
Una proposta che, pur essendo stata accolta con favore nei suoi contenuti generali, contiene degli aspetti - a cominciare proprio dal taglio dei due alberi - che hanno scatenato una serie di commenti e reazioni.
«I pini non si toccano perché rappresentano l’unico corollario verde che smorza l’incombere ed i colori dei due ex palazzi scolastici», replica l’ex assessore regionale Massimo Desiati (La Destra), per il quale «gli alberi non si tagliano».
Per Desiati si tratta, semmai, di operare delle scelte di politica amministrativa.
«Se l’obiettivo è quello di restituire la piazza ai vastesi», aggiunge l’ex assessore Desiati, «e migliorare la cornice per l’evento artistico, sarebbe il caso non di accarezzare, sussurrandolo, un sogno, ma di mettere mano ad un progetto complessivo per la riqualificazione del centro storico. Un intervento del genere», sottolinea l’esponente politico della Destra, «non è compito del singolo assessore alla Cultura ma dell’intera amministrazione civica: lavori pubblici, turismo, traffico, commercio, bilancio. Certo, bisogna andare d’accordo, ma questa», conclude Desiati, «è una questione politica in cui non è, per l’occasione, mia intenzione entrare». (a.b.)

Potrei aggiungere altri articoli ma sarebbe troppo lungo e non so a chi potrebbe interessare. Mi preme evidenziare però che l'articolo che ho inviato io è rimasto tra le carte "perse".

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