venerdì 15 luglio 2011

Mi è piaciuto! Bravo Gabriele.


Da semidiceviprima

VASTO. Via Grecale, contrada San Tommaso, Vasto Marina. E’ la traversa che divide l’Hotel Sabrina da uno dei primissimi residence costruiti a ridosso della spiaggia, ove proseguendo si accede. Fu costruito tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80. Facoltosi locali e risparmiatori dell’alto vastese presero d’assalto quelle case che costituivano un testimone di distinzione: la casa al mare. All’epoca, residenti estivi e discotecari s’incrociavano alle prime luci dell’alba. Gli uni al mare, gli altri a nanna. La moda dei cornetti non era ancora affermata. Andava più la pizza calda, di notte, dal fornaio tollerante che aveva capito prima di altri la possibilità di fare business fuori orario. Via Grecale, oggi: un’amena traversa che conduce al mare, una delle tante sulla statale 16. Traffico sempre elevato, difficile parcheggiare, ma solo perché ormai ognuno esce con la propria auto anche se si decide di andare in cinque a ballare a Pescara. C’è un tabellone consumato dal tempo e dalla salsedine. Lo usano i proprietari delle case al mare per attaccare i cartelli ‘affittasi’, oggi non è più un segnale distintivo. Chi ha elevato il suo tenore di vita, nel frattempo ha comprato altrove, magari sulla collina di Montevecchio, tanto il litorale da lì si raggiunge facilmente. Quelli dell’alto vastese con servano il ‘sacrificio’ per portare i bambini al mare, ma non si fanno più tutta la stagione, quindici giorni, venti al massimo. Poi affittano, ma già da parecchi anni molti di loro non affittano più ai paesani. Quelli poi spiattellano tutto: usi, consumi, abitudini, altarini. Risultato? Su quel vecchio tabellone non c’è posto per un altro cartello. Ne sono 21 e si riferiscono sia alla seconda quindicina di luglio che ad agosto e settembre. 21 appartamenti vuoti lungo una strada di 100 metri sono un’enormità. Un altro segnale di distinzione, stavolta di povertà. Non si muove una foglia. Di turisti se ne vedono, ne girano, ma sono solo quelli che scelgono le strutture ricettive. Pochini. Vasto conta appena 2500 posti letto in albergo. Pullulano i Bed and Breakfast, ma qualcuno ha pure chiuso i battenti nel breve volgere di un paio di stagioni. Tutto dire per un’attività che potrebbe addirittura comportare zero spese, se non si lavora si chiude comunque anche senza grosse spese. Ci si toglie il pensiero, insomma. 30/-40% di prenotazioni in meno nelle agenzie immobiliari, percentuale da sommare ai cali delle precedenti stagioni. Risultato? A Vasto Marina non si parcheggia a qualunque ora del giorno, poi vai in spiaggia ed incontri poca gente. Una macchina a testa, case vuote e tanta nostalgia.(Gabriele Cerulli-Primo Piano Molise)

2 commenti:

maria ha detto...

Ma cosa le è piaciuto di questo articolo?
Sa, è piaciuto anche a me...
Mi è piaciuto perchè emana quel pizzico di nostalgia dei bei tempi andati della mia giovinezza; di quando dopo il lavoro e dopo quelle poche ore di svago notturno, estivo, c'era il cambio tra chi andava al mare e chi andava a dormire; oppure, come in certi casi capitava anche a me, col cambio turno: di nuovo al lavoro.
E' piaciuto perchè mette a nudo la vastesità col tipico atteggiamento paesano che persiste in una ora città e per giunta tra le più vaste della provincia... quel classico atteggiamento di non voler far parlare troppo di se ai compaesani, e chi se ne frega se i "forestieri" non mi possono vedere: basta che pagano...
E devo dire che il Cerulli, quando si esprime su Vasto, tralasciando il suo impeto politico, avendo letto altri suoi pezzi nel vecchio blog, diventa al quanto poetico...
Ma se non sul calcio, è davvero difficile leggere un Cerulli così poetico! Le sue nicchie poetiche stanno tutte in quei pochi articoli sulla sua Vasto che ama: il resto è politica partitica...

Anonimo ha detto...

Piaciuto che? Ma che avrà voluto dì!