martedì 31 luglio 2012
lunedì 30 luglio 2012
Oggi è (stato) lunedì...
.... ma mi sono svegliato tardi. Certo ne sono successe di cose in questo fine settimana vastarolo. C'è stata la cena degli Scarpasciudd e anche la festa del Paradise. Ah già! E' stato anche il mio compleanno. Va bene ne parleremo nei prossimi giorni.
domenica 29 luglio 2012
sabato 28 luglio 2012
Domani !
Gli anni Settanta per “quasi”
tutti gli anni di piombo. Iniziati con la strage di piazza Fontana (dicembre
69) e conclusi (per così dire) con la strage
alla stazione di Bologna (agosto 80). Gli anni che conobbero l’Austerity, il
rapimento Moro, e tante, troppe, stragi oltre che “stupidi e futili” morti di
giovani a causa di un “colore”.
Anche a Vasto, ridente cittadina
dell’Abruzzo citeriore, si avvertivano l’apprensione e l’agitazione di quegli
anni. In tanti possono raccontare le tensioni tra i vari gruppi giovanili e
quanto altro quel periodo storico cagionava alla società.
Eppure, a Vasto, c’era un luogo
dove “Nietzsche e Marx si davano la mano” come dice la famosa canzone di
Antonello Venditti. Un luogo dove confluivano giovani non solo locali ma anche
di altri paesi (anche lontani).
Questo luogo si chiamava
Paradise.
Nel periodo attuale in cui la
società italiana (dovrei dire occidentale in genere) sta vivendo un ulteriore momento
di “preoccupazione ed inquietudine” gli stessi giovani di allora si ritrovano
immersi in uno stato simile a quello di quel tempo. Tuttavia, a differenza di
allora, come dice il cantautore abruzzese Mimmo Locasciulli, “ci basta uno
sguardo e già ci siamo capiti” e, alla faccia delle malinconie e degli sbattimenti,
si avverte una voglia, almeno momentanea, di spensieratezza. Per questo, come
negli anni settanta al Paradise, per una sera riproponiamo, domenica 29 luglio
dalle ore 21,30 in
poi, all’Arena alle Grazie di Vasto, una festa di “leggerezza ed allegria” a
base di musica, riprodotta solo con
“vinile nero e fruscio originale d’epoca”.
Il DJ Mc Adams’, originale
d’epoca anche lui (senza capelli e con 40 chili in più), proporrà il seguente
menù: Aperitivo a base di Rock “leggero” primi anni 70. Antipasto con musica
Funk e nera in genere. Primo piatto a base di Disco Music “tenue”. Sorbetto a
base di Disco samba, sonorità latine e, a richiesta eventuale, liscio (ma solo
se a “grande” richiesta”). Secondo piatto a base di Disco Music “tosta”. Per chi
gradisce il dolce, musica lenta finché consentito.
Rivolgiamo un invito a tutti a
partecipare.
PS. La serata sarà trasmessa sul web grazie a Radioplayz. Probabili
ospiti a sorpresa. All’interno dell’Arena sarà presente ricco stand
gastronomico.
venerdì 27 luglio 2012
A Nicola Del Prete
Carissimo Nicola, so cosa significa perdere il padre ma è la vita.
Condoglianze a te e a tutti i tuoi familiari.
Vendi tutto quello che hai e dallo a .... Punta d'Erce.
Egregio Architetto
credo di avere la soluzione per punta d’Erce; una soluzione che riuscirà a mettere tutti d’accordo e nello stesso tempo a rendere credibili tutte le posizioni.
Tutti coloro che si battono per la salvaguardia della bellezza naturale della zona di punta d’Erce, con annessi simpatizzanti e politici fiancheggiatori, mettendosi i società dovrebbero acquistare dal Comune tutta la zona che intendono difendere.
Con quali soldi? Vendendo tutto quello che hanno: appartementi in città, auto, moto, BOT, azioni, ecc.; inoltre aggiungeranno al capitale le loro buonuscite, perché si saranno dimessi dal loro lavoro, lasciando posti liberi per altrettanti disoccupati.
Con questo capitale racimolato, oltre ad acquistare il terreno, oppure affittandolo a vita, compreranno legname, aratri, semi vari, lampade, animali da soma e da tiro, bestiame da latte, ecc. ecc. e costituiranno così la prima comunità amish d’Abruzzo, o forse d’Italia.
Coltiveranno la terra e si nutriranno dei suoi frutti; senza concimi o altre diavolerie moderne, ma solo con fertilizzanti naturali in barba a Puccioni.
Sappiamo che negli USA ci sono molte di queste comunità e sono anche un'attrazione turistica molto redditizia poiché, specialmente le donne, fanno commercio dei prodotti artigianali che realizzano, vendono miele verdure latticini e ortaggi conservati secondo i più rigorosi processi secolari.
Inoltre, si dice, che i più pragmatici abbiano partecipazioni nella attività alberghiere e della ristorazione che accolgono i turisti visitatori.
Quindi tutt'altro che poveri cristi.
In un sol colpo avremmo così:
- bloccato ogni ulteriore iniziativa di industrializzazione dell'area;
- rilanciate le tradizioni agricole della nostra terra;
- messa in campo la migliore difesa del territorio;
- raggiunta la prova assoluta delle buone intenzioni;
- ottenuto lo sviluppo armonico tra turismo e ambiente;
- trasmesso un forte richiamo turistico per tutto il vastese;
- l'estensione della stagione delle visite turistiche a buona parte dell'anno;
- guadagnato e gratis spazi sui media nazionali ed internazionali (altro che la foto di Vasto di Tonino);
- uno sbocco occupazionale per accompagnatori, guide, pubblicitari, ecc.
Potrebbe interessare anche lei?
Cordiali saluti.
Per quanto mi riguarda preferirei comprare il "centro storico" e i monumenti sparsi per il territorio.
credo di avere la soluzione per punta d’Erce; una soluzione che riuscirà a mettere tutti d’accordo e nello stesso tempo a rendere credibili tutte le posizioni.
Tutti coloro che si battono per la salvaguardia della bellezza naturale della zona di punta d’Erce, con annessi simpatizzanti e politici fiancheggiatori, mettendosi i società dovrebbero acquistare dal Comune tutta la zona che intendono difendere.
Con quali soldi? Vendendo tutto quello che hanno: appartementi in città, auto, moto, BOT, azioni, ecc.; inoltre aggiungeranno al capitale le loro buonuscite, perché si saranno dimessi dal loro lavoro, lasciando posti liberi per altrettanti disoccupati.
Con questo capitale racimolato, oltre ad acquistare il terreno, oppure affittandolo a vita, compreranno legname, aratri, semi vari, lampade, animali da soma e da tiro, bestiame da latte, ecc. ecc. e costituiranno così la prima comunità amish d’Abruzzo, o forse d’Italia.
Coltiveranno la terra e si nutriranno dei suoi frutti; senza concimi o altre diavolerie moderne, ma solo con fertilizzanti naturali in barba a Puccioni.
Sappiamo che negli USA ci sono molte di queste comunità e sono anche un'attrazione turistica molto redditizia poiché, specialmente le donne, fanno commercio dei prodotti artigianali che realizzano, vendono miele verdure latticini e ortaggi conservati secondo i più rigorosi processi secolari.
Inoltre, si dice, che i più pragmatici abbiano partecipazioni nella attività alberghiere e della ristorazione che accolgono i turisti visitatori.
Quindi tutt'altro che poveri cristi.
In un sol colpo avremmo così:
- bloccato ogni ulteriore iniziativa di industrializzazione dell'area;
- rilanciate le tradizioni agricole della nostra terra;
- messa in campo la migliore difesa del territorio;
- raggiunta la prova assoluta delle buone intenzioni;
- ottenuto lo sviluppo armonico tra turismo e ambiente;
- trasmesso un forte richiamo turistico per tutto il vastese;
- l'estensione della stagione delle visite turistiche a buona parte dell'anno;
- guadagnato e gratis spazi sui media nazionali ed internazionali (altro che la foto di Vasto di Tonino);
- uno sbocco occupazionale per accompagnatori, guide, pubblicitari, ecc.
Potrebbe interessare anche lei?
Cordiali saluti.
Per quanto mi riguarda preferirei comprare il "centro storico" e i monumenti sparsi per il territorio.
giovedì 26 luglio 2012
Est modus in rebus, Signora
Dirla, semmai, “dal
volto severo, donna fiera ed energica”, così come ritratta dal figlio, pittore,
poteva pur essere. Equipararla, come ha fatto la presentatrice al catalogo,
all’inaugurazione della retrospettiva dell’artista, “una Proserpina venuta dagli
Inferi” (in realtà, non creatura ‘infernale’ ma giovane e leggiadra fanciulla
trascinata all’Ade dall’invaghitosi dio Plutone”), poteva starci, come licenza culturale
dell’affabulante espositrice. Definirla poi, con improntitudine saccente, un
“ectoplasma”...
Ad un personagio
ritratto ad arte, dotato in immagine di forte presenza, si vorrebbe dire che
(parallelo con i cani a parte): ...”gli manca la parola!”. Nel caso, la madre
di V. Canci, seppur di educazione d’altri tempi, avrebbe avuto buon motivo di rispondere
all’incauta storico dell’arte:
-
“Ectoplasma..., Signora,
lo sarà lei”!
GFP
mercoledì 25 luglio 2012
Si parla di Vasto e subito Palomba ... PRRRRRRrrrrr!
Da DAGOSPIA
«Non si può continuare ad attaccare le istituzioni tutti i giorni. Abbiamo fatto tanto l'anno scorso per portare Bersani a Vasto, e ora non passa giorno senza che si attacchi l'alleato».
LA TENTAZIONE DI DI PIETRO: SCIOGLIERE L'IDV...
Giovanna Casadio per "la Repubblica"
Giovanna Casadio per "la Repubblica"
Il convitato di pietra si chiama Beppe Grillo. Per Tonino è «l'amico che sento spesso». Ma per i dipietristi, in pieno maremoto, è una calamita che sta attirando Di Pietro verso il definitivo distacco dal Pd e ad imboccare una strada in fondo alla quale sembra intravedersi un "coup de theatre": lo scioglimento dell'Idv per creare una "lista dei cittadini". Un "Movimento dei valori", una sorta di listone civico.
Con quale scopo? L'ex pm potrebbe metterlo in prima battuta sul tavolo del centrosinistra o, in caso contrario, schierarlo (schierarsi) sullo stesso fronte "antagonista" del MoVimento 5 Stelle. Tonino è tentato. Molto. Anche se il logo di Idv non dovrebbe scomparire perché, secondo gli ultimi sondaggi, garantisce comunque un 8% di consensi. L'annuncio? A settembre, quando a Vasto si riunisce lo stato maggiore del partito.
Un anno fa proprio la "foto di Vasto" siglò l'alleanza di Di Pietro con Vendola e Bersani. Sembra passato un secolo. "Vasto 2" arriva dopo l'opposizione al governo Monti, dopo una rottura con Bersani che appare quasi impossibile evitare, e nel mezzo di un Idv in piena fibrillazione. Per il partito dipietrista è il momento forse più duro di tutta la sua storia. E dire che di vicissitudini "Italia dei valori" in sette anni ne ha passate tante. Basti pensare, solo in questa legislatura, all'abbandono di Scilipoti e Razzi passati dalla parte del "nemico" Berlusconi.
DIPIETRO BERSANI VENDOLA
Di 29 deputati che erano nel 2008, i dipietristi sono oggi 20. In questi giorni è un tam-tam sulla nuova possibile scissione dei filo-Pd in dissenso con la deriva grillina di Di Pietro che va dall'attacco al Quirinale alla strategia politica. La giornata di ieri è trascorsa per l'ex pm a negare che ci siano fronde interne, malesseri, addii: «È un bene che all'interno di un partito democratico come il nostro ci sia qualcuno che la pensa diversamente ha risposto - È un arricchimento culturale». E via con le rassicurazioni, smentendo (e anche gli altri) esodi; mantenendo alti i toni contro il presidente Napolitano, contro Monti e contro «i morti viventi» della maggioranza che appoggia il governo.
Massimo Donadi, il capogruppo dipietrista a Montecitorio, ha ammesso che «in Idv lo sbandamento è forte». Poiché la bufera delle polemiche interne infuria, lo stesso Donadi - che per primo si è smarcato dal "grillismo" di Di Pietro con un'intervista sull'Unità - resta abbottonato. Però di una cosa è certo: «Vasto non può ratificare scelte già fatte». Bisogna in qualche modo avviare un confronto e discutere di qual è la linea, se è cambiata rispetto al 2008, e dove si vuole andare a parare.
Pancho Pardi è della stessa opinione: «Un chiarimento ci vuole». Ma la «semi rottura con Bersani è più una forzatura tattica che una reale volontà - sostiene Pardi - d'altra parte è stato Casini che con perfida finezza ha mostrato di essere disponibile a un accordo con Pd e con Vendola ma non con Idv». Tonino sta sbagliando? «Non dico questo, d'altra parte in politica si procede anche con "colpi di assaggio", però per me che sostengo a spada tratta l'alleanza con i Democratici, è necessaria una bella discussione, e sono sicuro non ci saranno scissioni».
A smarcarsi, dopo Donadi e Borghesi, è stato anche il senatore Elio Lannutti con tanto di lettera di dimissioni inviata a Di Pietro: «Caro Antonio, io con te ho chiuso...». Poi c'è stata una mezza rappacificazione: racconta Franco Barbato. Ma per Barbato, Tonino sta facendo la cosa giusta e «Donadi e Borghesi sono la semi sezione del Pd in Idv, dirò a Di Pietro che sono un "cavallo di Troia"». Barbato è tra i sostenitori del "listone civico". Addirittura immagina già un logo misto: la scritta "Italia dei valori" e, incastonato, "I cittadini".
C'è chi se ne sta accorgendo ... (e chi no).
COMUNICATO
STAMPA
Il
centro storico di Vasto sta diventando un ghetto? Occorrono un modello
insediativo, l’attività puntuale ed efficace dei Servizi sociali e la
conoscenza del vero numero di immigrati stranieri.
Si rileva
come il Centro storico stia diventando l’area cittadina di residenza di immigrati
stranieri in costante trasferimento a Vasto, mentre riteniamo indispensabile
che debba essere un luogo che ospiti, al pari delle altre zone della città, una
residenza equilibrata
nella sua composizione sociale. E’ di tutta evidenza che il
rischio è che il Centro storico di Vasto diventi, progressivamente e da un
punto di vista abitativo, un “ghetto”. Questa è una condizione da evitare sia per favorire
l’integrazione degli stranieri che per salvaguardare l’identità del cuore della
città (nel rispetto di quanto previsto dai principi del Piano Cervellati).
Per far fronte a questo fenomeno, l’Amministrazione
comunale deve innanzitutto riconoscerne l’esistenza e valutarne gli effetti.
Occorre pertanto, così come avviene in tutte le città italiane in cui tale
realtà si manifesta, intervenire per evitare che esso si perpetui.
Nel mercato del lavoro, gli
immigrati stranieri sono impegnati in attività considerate umili, spazi non
occupati dagli Italiani che rifuggono i “cattivi lavori”. Lo stesso avviene sul
fronte degli alloggi: essendo più economici, con affitti più bassi, quelli di
minore qualità vengono occupati, prevalentemente, da famiglie straniere e sono,
in larga parte, rifiutati da quelle italiane. Si determinata così una
concentrazione insediativa in aree meno qualificate e tra queste, purtroppo,
alcune parti del centro storico di Vasto e delle sue immediate adiacenze.
Gli
interventi di un’amministrazione comunale devono essere tali da favorire una equilibrata
distribuzione residenziale. Oramai, si ha la chiara percezione di come, nel Centro
storico, vi sia una concentrazione di stranieri residenti più alta rispetto ad
altre zone della città: in quest’area
la percentuale degli stranieri sul
totale dei residenti è in veloce aumento, anno dopo anno. Il fenomeno
non è casuale ed occorre un’analisi urbana che sappia leggere i “modelli
insediativi” da cui genera la particolare ubicazione di questi rilevanti gruppi
sociali.
Il trend evidenzia un problema innanzitutto
per i cittadini stranieri, visto che esso è originato dalla mancanza di alloggi
dignitosi e, per questo, a basso prezzo. Vi sono famiglie di residenti
stranieri nel Centro storico che si trovano ad abitare in appartamenti inadeguati,
a volte insalubri se non addirittura fatiscenti. Ma è un problema anche per la
città e per il Centro storico, visto che l’integrazione degli stranieri, nuovi concittadini,
si realizza tramite relazioni di vicinato abitativo, condizione resa difficile
proprio dall’alta concentrazione di famiglie straniere e da elementi di degrado
che, a volte, la caratterizzano.
In definitiva, la crescente
concentrazione di stranieri tra i sempre meno residenti del Centro storico
evidenzia un problema e rappresenta di per sé un ostacolo alla loro integrazione.
Occorre, a parere del Gruppo consiliare di “Progetto
per Vasto”, mettere in campo una serie di attività ma la condizione primaria per affrontare
seriamente il problema è riconoscerne l’esistenza.
Un ruolo
importante dovrebbe essere svolto dai Servizi
sociali. Il personale addetto, a beneficio della propria operatività, deve
essere messo in grado di conoscere le situazioni di vero disagio, che certo mal
dispongono ad una corretta integrazione e socializzazione. A tal proposito sono
gravemente insufficienti, a giudicare dai risultati raggiunti, le attività
svolte dallo “Sportello immigrazione”.
Per far
questo, sono
necessari interventi programmati. Nell’immediatezza, è opportuno sapere quanti
siano gli stranieri immigrati residenti
o domiciliati a Vasto e, segnatamente, nel Centro storico; con particolare
attenzione per i casi in cui il numero degli occupanti l’abitazione sia
superiore all’effettiva consistenza dei nuclei familiari. L’obiettivo dovrà essere quello di favorire
la riqualificazione delle unità abitative, per la loro dignità e decoro, e di
tendere a modificare un “insieme” che, all’interno del Centro storico, oggi
vede preponderanza di alloggi di bassa qualità.
Il
processo di riqualificazione urbana e sociale del Centro storico necessità di
tempi medio-lunghi, nel frattempo, è necessario un “Piano per la sicurezza
del Centro storico” che veda impegnata Polizia municipale e Servizi sociali
in una puntuale conoscenza delle situazioni di rischio e degrado.
Vasto rischia
di perdere la sua identità culturale e sociale ed i processi di integrazione
vanno governati da subito. Se si continuerà a far finta di nulla, ad
iniziare (tra gli altri) dal problema di carattere insediativo, diventerà molto
difficile fermare la deriva di cui già si avvertono gli effetti.
Massimo Desiati - Andrea Bischia
Gruppo consiliare “Progetto per Vasto”
Quando la cultura c'è, si vede ... e si sente.
Dicono in tanti che i ragazzi napoletani non hanno contatti con la cultura. Può darsi, ma secondo me quando questo contatto avviene raggiungono il "sublime". E' Il caso dei Mathì che si sono esibiti (in formazione ridotta) in un house concert a Vasto qualche sera addietro.
Bravi anche a presentare e sottolineare i brani proposti, oltre che ad eseguirli, passeggiando tra Montale, Ungaretti e Pasolini, giocando tra "arcaico" ed "arcadico", i Mathì hanno trasmesso al pubblico presente sensazioni "particolari", sicuramente inaspettate. Personalmente sono rimasto affascinato dal repertorio e dalle sonorità inusuali (almeno a Vasto) per una band giovanile.
La proposta della cover de "La luna" di Angelo Branduardi, poi, mi ha stupito e incantato. Impensabile! L'ultimo ascolto pubblico di questo brano per me risaliva all'inverno del 75 (Pop Off, programma Rai notturno).
Atmosfere "fiabesche" che mi hanno fatto pensare al Mercato dei folletti di Christina Georgina Rossetti.
Proposta: hai visto mai che ....
Proposta: hai visto mai che ....
martedì 24 luglio 2012
Ma chi sono io Mandrake ?
- La fee dice: dalla ex discarica infiltrazioni che inquinano il mare.
- Alla prima pioggia si è riaperto lo scarico a mare del lungomare nord di Vasto Marina.
- Chiude il Tribunale di Vasto.
- Il direttore commerciale di Rcs: mi hanno fatto passare la voglia di vivere a Vasto.
- Villa comunale rotti i giochi. I genitori: più controlli.
- Rincorso dai cani randagi nel parcheggio.
- Non piace l'isola pedonale alla Marina. L'assessore: "lo avevo detto io!"
- Incendio a Villaggio Siv. Terreni del comune -dice un residente- ma non vengono mai puliti.
- Inquinamento. Scatta il divieto di balneazione a Mottagrossa.
- Per i giovani incubo emigrazione. No ai dinosauri in politica.
- Costa dei trabocchi. Forte: ci stanno fregando.
- Abusivismo a Vasto Marina. Aggirano le regole ormai da tanti anni, senza che nessuno faccia niente.
- L'amministrazione svergognata da Cervellati sul centro storico.
- Osservatorio criminalità. A Vasto la prima piaga è la droga.
- La centrale a biomasse si può fare. Il Tar boccia il ricorso.
- Bloccato l'accesso alla spiaggia San Nicola.
.... e tanto altro.
Devo riconoscere che se il sindaco dicesse "ma chi sono io Mandrake ?" non avrebbe tutti i torti. Certo che avremmo bisogno veramente di "Mandrake" per risolvere i problemi della città. Però continuare a parlare di quello che non funziona, in questo periodo, serve solo a denigrare la "nostra" Vasto e mi sembra che si stia seguendo un disegno atto allo scopo.
Delenda Vasto sembrano dire da tempo in molti, osannando realtà vicine. Quegli stessi che hanno voluto Lapenna sindaco ancora brindano al successo e coloro che solo ora si rendono conto che "ci stanno fregando" non si sentano "assolti".
Ditemi quando ci renderemo conto che siamo (da tempo) affondati e che il "settimo cavalleggeri" non arriverà. Il governo della città va affidato a mani (cervelli) capaci non al peso politico. Serve gente in grado di amministrare, gente con apertura mentale e piedi per terra, non politici buoni solo a chiedere i voti. Oppure .... serve Mandrake (quello vero).
Il Paradise come non lo avete mai visto.
Nella prima foto è visibile Francescopaolo Laccetti. Di lui si potrebbe dire tanto ma sarei troppo cattivo con i "suoi" concittadini.
lunedì 23 luglio 2012
Vasto sulle cronache nazionali ma ....
Il mio amico Luigi Marchesani, il cui nome per gli studiosi di storia locale rappresenta molto (tranne che per Costantino Felice), mi ha fatto notare che su Sette, il noto settimanale nazionale, c'è un articolo sulla Famiglia Rossetti. Sicuramente ai grandi cultori di questa famiglia ed in particolar modo a coloro che frequentano il Centro Studi Rossettiani non sarà sfuggito l'articolo. O forse si. A me sicuramente si, ma il mio amico lo ha segnalato e quindi l'ho letto. Leggendolo però mi sono accorto di un clamoroso errore di Pier Luigi Vercesi, autore dell'articolo. Lo perdono perché lo scopo del suo articolo non è quello di parlare dei Rossetti ma di evidenziare che "Quando l'Italia non c'era ancora, i cervelli, dalla Penisola, fuggivano ugualmente". Non perdono invece i grandi "cervelli" locali per il disinteresse intorno all'articolo e per non essersi accorti del macroscopico errore.
A proposito sapreste trovarlo?
14°TORNEO AMICHEVOLE DI CALCIO SCARPASCIUDD' 2012
Nella 9°giornata, : un Palestino in palla domina sui rimaneggiati dell'Union S.Felipe (riappropriandosi del 2°posto e condannando i gialli all'onore dell'ultimo posto), mentre l'Huachipato in 9 termina l'esaltante suo torneo strapazzando il Cobresal: ha riposato il Colo Colo .
venerdì 20 luglio, ore 19:
PALESTINO - UNION SAN FELIPE 5 - 1
arbitro sig. Orazio Di Blasio.
Per la 1° volta quest'anno,i gialli dell'Union S.Felipe giocano in 10 (10 su 15), e quindi come spesso succede (tranne che per la capolista, di un altro pianeta), la durata delle gambe non supera i 45': i rossi del Palestino (12 su 15) scorazzano a tutto campo, e al 15' vanno in vantaggio con Tiziano De Felice, che scarta 2 avversari e con un destro teso infila la palla sotto il 7, eurogol, ed è 1-0. Poi è D'Adamo che, per ben 4 volte consecutive, lanciato a rete da Franchella e Meo, viene stoppato dal portiere sost.Ronzitti. I gialli si fanno veramente pericolosi in un'occasione al 34': un tiro di D'Angelo prende il palo interno e il rosso D'Ippolito salva miracolosamente in scivolata sulla linea di porta la ribattuta a colpo sicuro di Ronzitti. Nel 2° tempo, al 6' la cappella sistina dei rossi: Salvatore e Danenza indugiano nel retropassaggio al portiere Docuta:"jì pi''mmè, tu pi' ttè', la palla rimane tra i due, s'insinua Pietro Hulk D'Angelo che di piatto irride il trio e infila in rete il pareggio: 1-1. Ma è l'unica azione degna di nota dei gialli, d'ora in poi i rossi schiacciano nella loro metacampo i gialli: al 18' cross da sx di Di Tullio, il prof2 Marco Franchella gira bene di testa sul palo sx, ed è 2-1; al 22' Meo smarca sulla sx l'accorrente Di Tullio, il suo sinistro rasoterra è terrificante, ma Ronzitti para bene; al 28' Di Tullio serve a centro area per lo smarcato Lino Autunno, che conclude in rete (3-1); al 30', su corner di Franchella, Tiziano Di Felice di testa corregge in rete, 4-1: non è giornata per i colpitori di testa gialli, tant'è che capitan Puddu arruola in area Soldano che, con i suoi potenti rutti, dovrebbe fare il vuoto intorno a sè, ma al 33', sempre su corner da dx di Franchella, Nico Celenza non s'intimorisce e gira bene di testa infilando il 5-1. Ultima emozione allo scadere, con una conclusione di D'Adamo da sx che trapassa da parte e parte l'area e termina vicino alla bandierina del corner, avvenimento , questo, che sommato agli altri gli fa guadagnare la maglia lècina (autocandidatura). Maglie pricòca: D'Ippolito ziopino (R), D'Angelo (G) maglie lècina: D'Adamo (R), Soldano (g)
ore 21:
COBRESAL - HUACHIPATO 3 - 5
arbitro sig. Edo Collina.
(dal ns.inviato Pietro D'Angelo).
Vi pare poco che Mario Lemme azzecca l'orario e il giorno giusto? Minimo doveva giocare dal 1° minuto. I blu del Cobresal (13 su 15) incominciano al piccolo trotto: al 4' Frasca Jr. serve Di Croce, alto sopra la traversa; al 6' destro di Frasca, a lato; all'8' Frasca smarca sulla sx. Di Marino, mancino a lato; al 10' cross di Lemme, correzione di testa di Frasca Jr., traversa piena. Ma al 13' i verdi del Huachipato in 9 (9 su 15) vanno al sodo e sbloccano: Lillo Molino, da centrocampo, smìccia Del Borrello fuori dall'area e con una telefonata extraurbana infila sotto la traversa: 0-1. I blu si rifanno sotto con 2 conclusioni di Lacanale risultate fuori, ma al 25' i verdi raddoppiano: Dzierwa in mezzo a tre avversari, serve il liberissimo Gianfranco Di Tullio, che segna lo 0-2; finita? Macchè, i blu sembrano ipnotizzati dagli occhi di Darek (il 'Fiasconaro di Danzica'), che al 28' infierisce fumandosi sullo scatto 4 avversari e segna da posizione defilata sx.sul palo opposto, ed è 0-3: al 39' su assist di Ruzzi, stavolta Darek segna dal limite con un tiro teso, 0-4; nel 2° t, i verdi s'intendono' a ccecaùcchie': come riconquistano palla, lanciano di prima verso Darek Dzierwa, che infatti c'è sempre e al 10', fumandosi 2 avversari, trafigge Del Borrello con un diagonale secco: 0-5. I blu sembrano'stubbidìti'dalla cinquina secca,però al 16' mostrano qualche segnale di ripresa dal coma farmacologico: Marco Frasca libera il destro da fuori area, D'Adamo non arriva all'angoletto sx, e accorcia 1-5; al 20' Lemme crossa da dx, Marco Frasca a volo raddoppia, 2-5. Al 24' rasoterra di Pegna a fil di palo; al 31'Rossi a centroarea libera Nicola Ritucci sulla sx, sinistro teso e palla in rete: 3-5. A 15' dalla fine, il navigato capitano dei verdi Molino addormenta il gioco con astuzie varie, siparietti e palle in tribuna e porta a casa con mestiere la 9a vittoria (su 10): ultima emozione al 91', un mancino teso di Patriarchi da 18m, la palla va alta di 10 cm sull'incrocio. Maglie pricòca: Frasca M (B), Ruzzi (V) maglie lècina: Del Borrello (B), Molino (V)
Classifica: Huachipato pt.22, Palestino pt.11, Cobresal pt.9, Colo Colo pt.8, Union San Felipe pt.4 (USF,COB,COL e PAL 1 partita in meno)
Class.cannonieri: 16 gol: Dzierwa (HUA) 6 gol: Pesolillo (COL), Serafini A (USF) 5 gol: Autunno (PAL) 4 gol: Frasca L, Frasca M (COB), Storto (HUA), Autunno (PAL) 3 gol: Lacanale, Tumini (COB), Di Felice (PAL), Desiati, Di Tullio G (HUA) 2 gol: Pegna (COB), Carlucci M, Landi, Somma (COL), Molino (HUA), Celenza, Cericola (PAL), Angiolillo (USF) 1 gol: Rossi, Ritucci(COB),Galante, Lanza, Serafini R (COL), D'Ercole, Pachioli, Racciatti (HUA), D'Adamo, Di Tullio A, Di Tullio M, Franchella, Meo (PAL), Carlucci P, D'Angelo, Finamore, Sciorilli (USF)
Prossimo turno (10a g.) giovedì 26 luglio, ore 20: COBRESAL - PALESTINO venerdì 27 luglio, ore 19: UNION SAN FELIPE - COLO COLO (al termine, cena finale alla 'Ciucculella')
domenica 22 luglio 2012
Alla faccia dell'allerta meteo!
Da qualche tempo i frequentatori di un noto bar in piazza si chiedono come mai intorno a mezzo giorno viene attivato il sistema si irrigazione delle aiuole. Fino a ieri veniva da pensare: "ma a questo orario non farà male al verde (delle aiuole) questa irrigazione quando ci sono quasi 40 gradi di temperatura"? Veniva altresì da pensare: "ma con la carenza di acqua che c'è, si possono innaffiare le aiuole"?
Oggi invece pensavamo: "ma se è sicuro che pioverà perché sprecare l'acqua per innaffiare le aiuole"?
Vi sarete accorti che mi piace la parola "aiuola" quella che una volta era vietato "calpestare".
Visto che del verde in piazza se ne occupa il Vice Presidente del Consiglio Comunale forse è il caso di chiedere a lui. Il Presidente del Consiglio Comunale però dovrebbe essere lui a porre al suo vice questo quesito dal momento che quando si reca nel negozio di proprietà della consorte, sicuramente, attento com'è, si accorge della "stranezza".
A proposito: "piove" ... Governo ladro?
Con quella simpatica faccia inglese.
Caro Nicola, sono sicuro che Sheila sarà sempre vicino a te. Non ti voltare, non ce ne sarà bisogno.
Achtung !
Vasto, scatta l'allerta meteo: "Evitate sottopassaggi e attenti alle mareggiate"
VASTO - Nel porto di Punta Penna i pescherecci sono già rientrati e non usciranno domenica notte. Vigili del fuoco, forze dell'ordine, protezione civile e ufficio servizi del Comune di Vasto si preparano ad affrontare l'allerta meteo.
Se si esclude una pioggerellina di breve durata, a giugno e luglio le precipitazioni sono state equivalenti allo zero. Elevate le temperature, che tra la fine della primavera e la prima parte dell'estate hanno abbondantemente superato le medie stagionali.
Ora, però, si teme un repentino cambiamento climatico, con la colonnina di mercurio destinata a calare di 10 gradi e temporali che rischiano di provocare allagamenti in città e sulla riviera. Stamani riunione in municipio per prepararsi ad affrontare le avverse condizioni meteo previste dagli esperti sulla costiera adriatica.
"Nella giornata di domani, domenica, specie al pomeriggio, e per l'ìntera giornata di lunedì lungo il litorale vastese sono previsti rovesci temporaleschi con forti perturbazioni meteo", si legge in un comunicato dell'amministrazione comunale di Vasto.
"Pertanto si invita la popolazione a seguire costantemente i bollettini meteo evitando di uscire di casa soprattutto nei momenti in cui i fenomeni temporaleschi dovessero manifestarsi con la violenza prevista dagli esperti.
Si invita i cittadini ad evitare di transitare nei sottopassi e lungo le strade che potrebbero provocare accumuli di acque piovane.
Massima attenzione viene suggerita a quanti dovessero trovarsi lungo il litorale dove le mareggiate si potrebbero rilevare improvvise e violente.
I titolari di stabilimenti balneari sono invitati a mettere in atto tutte le misure precauzionali atte a scongiurare pericoli per i bagnanti.
Si invita altresì ad evitare uscite in mare a bordo di natanti e ad ormeggiare in sicurezza gli stessi".
Redazione Vastoweb
E' domenica. Forse pioverà. Se volete leggere qualcosa ...
COMUNICATO STAMPA
Vasto,
21.07.2012. – Per ignavia e disinteresse, Vasto esclusa
dal confronto circa la gestione delle riforme istituzionali. Tra le misure
di “Spending review” (revisione della
spesa), in queste ore, tiene banco quella relativa alla soppressione di alcune
province. Ad esaminare i suoi effetti per l’Abruzzo, ci si accorge che
resterebbero soltanto due Province: L’Aquila e Chieti. Ora si apre la
discussione sul territorio ed i suoi rappresentanti dovranno redigere una
proposta, da presentare al Governo nazionale, con cui ridisegnare la nuova
mappa istituzionale della Regione.
L’ente
chiamato a far questo è il CAL, Consiglio
delle Autonomie Locali, già all’uopo convocato per l’11 Settembre pv. La
sua funzione d’istituto è quella di garantire la partecipazione e la
consultazione degli Enti locali nei processi decisionali di loro interesse, esprimere
parere obbligatorio sui progetti di legge che riguardano Comuni e Province, sul
conferimento di funzioni amministrative e sulla ripartizione di competenze tra
Regione ed enti locali. E’ composto da venti membri.
Il
20 Aprile scorso, “Progetto per Vasto”
denunciò il più completo disinteresse, da parte dell’Amministrazione comunale vastese,
nei confronti di questo nuovo organismo istituzionale, formatosi il 21 aprile,
a seguito di elezioni. Chiamati a votare erano tutti i Consiglieri comunali
d’Abruzzo.
Il
Sindaco, nonostante avesse ricevuto dalla Regione reiterati inviti a farne
parte, non ritenne di presentare la propria candidatura. I Consiglieri comunali
non furono neanche informati della possibilità di esprimere il loro voto, li
raggiunse soltanto un sms sul cellulare, il giorno prima delle votazioni, con
cui venivano messi a conoscenza dell’esistenza dell’opportunità. Addirittura,
il Decreto di indizione delle elezioni non fu neanche pubblicato sull’Albo
Pretorio del Comune ed andarono a vuoto le sollecitazioni del Presidente del
Consiglio regionale con cui, più volte, si sollecitava a “sensibilizzare i componenti del Consiglio comunale in ordine a questo
importante appuntamento”, questo nonostante la Legge regionale prevedesse
che i Sindaci dessero “la comunicazione
ai Consiglieri comunali del Decreto di indizione delle elezioni nonché la
pubblicazione sull’Albo pretorio del medesimo Decreto almeno 30 giorni prima
delle elezioni” !
Oggi, il CAL è chiamato a
svolgere un compito importantissimo e fondamentale per scelte i cui effetti,
nel futuro, ricadranno su ogni singola parte del territorio regionale e la
nostra città è completamente esclusa da questo organismo ed avulsa da una
realtà in evoluzione. Fulgido
esempio di miopia e disinteresse, da parte dell’Amministrazione comunale, anche
sul tema delle riforme istituzionali.
Massimo
Desiati
1. Dal Comune nessuna
notizia. Prima c'era
stato l'allarme -documentato- del nostro comitato sulla qualità dell'aria a
Vasto, e più nello specifico nella zona di Punta Penna, allarme raccolto da alcuni
partiti della maggioranza (IdV, SeL, RC). Poi un comunicato del Sindaco,
recante l'impegno ad "avviare una
indagine accurata a tutela dei cittadini residenti e delle migliaia di persone
che quotidianamente frequentano l’area": venivano chiamati in causa
l'Arta, la Asl, il Consorzio Industriale, la Soprintendenza, il Noe. "Se ci sono rischi per la salute pubblica
andranno presi drastici provvedimenti"[1].
È giunto il laboratorio mobile dell'ARTA, e dal 1° al 26 febbraio scorsi ha effettuato i suoi rilievi. I dati sono
pubblici da maggio[2].
Lo scorso 5 giugno un comunicato ufficiale del Comune di
Vasto[3]
annunciava per il 28 lo svolgimento di una conferenza di servizi, che avrebbe
dovuto "dare risposta alle preoccupazioni sollevate": incontro che si
è poi tenuto poi il 5 luglio. Quanto alla
"risposta", l'abbiamo attesa sino ad ora, ma invano. In mancanza di risposte
ufficiali rendiamo note le nostre osservazioni.
2. Le rilevazioni del
mezzo mobile dell'ARTA sono significative per un doppio ordine di ragioni: per quello che hanno
trovato e per quello che non hanno trovato a Punta Penna.
Che cosa l'ARTA non ha trovato. L'ARTA non ha trovato nessuna
traccia specifica di inquinamento
industriale: ma neppure l'ha cercata. Così una nota inviataci dal Direttore
Tecnico regionale, Giovanni Damiani: "In relazione al Laboratorio Mobile
di Rilevamento della Qualità dell'Aria, si precisa che lo stesso è attrezzato
principalmente per il rilevamento dei parametri più significativi di inquinamento atmosferico emessi da traffico autoveicolare e si chiarisce che la
campagna di monitoraggio effettuata è stata richiesta alla Direzione Generale
di questa Agenzia dal Sindaco del Comune di Vasto, il quale non ha precisato la tipologia di monitoraggio da eseguire"[4]
[corsivo nostro]. Se lo scopo del Sindaco era quello di accertare, come aveva
dichiarato, "se ci sono rischi per
la salute pubblica", allora lo strumento scelto -posto che a Punta Penna,
com'è noto, non passa l'autostrada- è stato certamente incongruo.
Che cosa l'ARTA ha
trovato. Malgrado il
nostro dichiarato scetticismo[5],
e nonostante le forti nevicate che dal 2 al
12 febbraio hanno portato a "un notevole decremento delle concentrazioni
degli inquinanti monitorati"[6], dalle
rilevazioni del laboratorio mobile dell'ARTA emergono alcuni valori molto
significativi, relativi in particolare a uno almeno dei 6 inquinanti monitorati[7]: le
Polveri sottili (PM10). Vediamo anzitutto che cosa sono.
3. Le polveri sottili (PM10). La sigla PM10[8]
identifica materiale presente nell'atmosfera in forma di particelle microscopiche
di diametro uguale o minore a 10 µm (10 millesimi di millimetro). Secondo
l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) gli effetti
connessi all’esposizione a breve termine a PM10 includono: "reazioni
infiammatorie nei polmoni, sintomi respiratori, effetti deleteri sul sistema
cardiovascolare e aumenti nell’uso di
medicinali, nel numero di ricoveri
ospedalieri e mortalità [...] Un’esposizione ai PM a lungo termine
produce una riduzione sostanziale dell’aspettativa di vita[9]".
Nel
2006 la stessa OMS ha fissato i livelli di soglia per la protezione della
salute a 20 µg/m³ (microgrammi al metro cubo) su media annua. In Europa,
attualmente, la normativa[10] prevede
un valore limite pari a 40 µg/m³ su media annua, e a 50 µg/m³ come media
giornaliera, da non superare per più di 35 volte l'anno.
5. Conseguenze. Il superamento del "valore limite di protezione
della salute umana"[15] di
50 µg/m³ per più 35 giorni/anno ha, o meglio, secondo
la normativa dovrebbe avere, delle conseguenze. In primo luogo, dispone
la normativa nazionale[16], in questo
caso "le misurazioni in siti
fissi sono obbligatorie". A Pescara i siti fissi ci
sono. In secondo luogo, il limite dei 35 superamenti su base annua è altresì la
soglia, superata la quale, il territorio viene classificato come "zona di risanamento"[17], con
tutte le conseguenze del caso. A cominciare dal "divieto di incremento
delle emissioni dei singoli inquinanti derivanti dalle attività industriali e
artigianali" previsto dal Piano
Regionale[18] per la zona di Pescara.
Nel
Piano Regionale (che, tra l'altro, è
stato oggetto nel marzo 2011 di una diffida da parte di WWF, Porta Nuova e
Arci) nessuna conseguenza è stata invece tratta per la zona di Vasto. Questa
circostanza, tuttavia, appartiene ormai al passato. Secondo la legge il Piano andrebbe aggiornato ogni 5 anni,
dunque entro settembre di quest'anno. Lo sarà? Riusciremo questa volta a ottenere
il rispetto della lettera nonché dello spirito della legge?
6. Conclusioni. Sembra paradossale,
ma è così: negli ultimi anni della
qualità dell'aria nella zona si sono occupate quasi unicamente le associazioni.
Più di recente, in particolare, tutte le notizie in merito sono state fornite
dal nostro Comitato Cittadino. Dapprima (novembre
2011) abbiamo reso pubblico lo studio del Mario Negri Sud che definiva
"molto scarsa" la qualità dell'aria in tutta la zona del vastese[19]. Poi
(gennaio 2012) abbiamo dato notizia dei problemi sanitari, a carico degli occhi
e dell’apparato respiratorio, interessanti numerose persone che lavorano o
risiedono nella zona di Punta Penna[20]. Per
ultimo abbiamo testé commentato i dati del laboratorio mobile dell'ARTA. Tre
ordini di dati, tre indizi. Di per sé, lo diciamo apertamente, nessuno di essi
costituisce una prova. Ma sono tre indizi concordanti e, insieme, a una prova
si avvicinano di molto.
Ci sono rischi per la salute pubblica? Tutti
gli elementi disponibili inducono a rispondere di sì. "Se ci sono rischi per la salute pubblica andranno presi drastici
provvedimenti" aveva dichiarato il Sindaco Lapenna il 13 novembre 2011[21]. A più di due mesi dalla
pubblicazione dei dati non solo non è arrivato dal Sindaco e dalla sua Amministrazione
alcun provvedimento, ma manca persino, a fronte di tanta enfasi iniziale, la
più semplice presa d'atto della situazione.
Ma non solo il Sindaco e
l'Amministrazione comunale devono rispondere alla città.
Il Consiglio
provinciale lo
scorso 26 marzo ha approvato all'unanimità una Delibera[22]
che impegnava il Presidente della Provincia a chiedere alla Regione "in
attesa di ulteriori verifiche sulla compatibilità ambientale ed in particolare
sulla qualità dell’aria, una sospensione delle autorizzazioni già rilasciate ed
in itinere". Sono state presentate queste richieste? Quale risposta hanno
avuto? E ora che le "ulteriori verifiche" ci sono state, e sono state
del tenore che abbiamo visto, che cosa l'Amministrazione provinciale intende
fare? Il Presidente della Provincia, Di Giuseppantonio, e i consiglieri
provinciali della zona (Forte, Mariotti,
Menna (Eliana), Sigismondi, Sputore) ne rendano conto alla pubblica
opinione.
E la Regione? La Regione sarebbe l'unico Ente
deputato ad emanare un decreto di sospensione. Che il Comune e la Provincia lo
chiedano o no (e ribadiamo che per noi devono farlo) la Regione potrebbe in
ogni caso emanarlo unilateralmente. È una questione di salute pubblica. Attendiamo
notizie dai nostri rappresentanti in Consiglio regionale: Argirò, Menna (Antonio), Palomba, Prospero, Tagliente.
Vasto, il 20 luglio 2012 Il
Comitato Cittadino per la Tutela del Territorio
[1] Così il Sindaco, dai
giornali del 14 novembre 2011.
[4] Prot. n. 7578 dell'11.06.2012.
[6] Così la Relazione dell'ARTA, a pag. 15.
[7] Monossido di Carbonio, Biossido di Azoto, Ozono,
Polveri sottili (PM10), Benzene, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA). Su
questi ultimi la questione sta nei termini seguenti. Gli IPA sono un’intera
classe di composti, diverse centinaia, tra i più tossici: alcuni sono
riconosciuti come cancerogeni e mutageni. La normativa nazionale ed europea ne
ha individuato uno per tutti –il benzo(a)pirene- come tracciante; su di esso
vengono condotte normalmente le rilevazioni, e su di esso è definito il
valore-limite in aria ambiente. Ebbene, il mezzo mobile dell’ARTA non è in
grado di rilevare il benzo(a)pirene. O meglio, è capace di misurarlo ma solo
insieme a un certo numero di altri IPA, detti complessivamente “IPA totali”.
Così accade che i valori trovati, pur essendo in assoluto veramente alti, non
risultino significativi rispetto al valore-limite di legge. Tant’è che nella
stessa relazione finale dell’ARTA l’asserita rispondenza delle concentrazioni
rilevate ai limiti di legge non riguarda gli IPA.
[8] Particulate Matter, piccole particelle.
[9] WHO, Foglio informativo EURO/04/05 Berlino,
Copenhagen, Roma, 14 Aprile 2005. "Chronic exposure to particles contributes
to the risk of developing cardiovascular and respiratory diseases, as well as
of lung cancer" (http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs313/en/index.html).
[10] Direttiva 2008/50/CE, recepita in Italia dal DLgs
155/2010.
[12] 7,8,9 e 13,14,15 febbraio.
[13] Per completezza di informazione segnaliamo che la
relazione del responsabile del laboratorio mobile dell'ARTA che ha accompagnato
i dati attribuisce le alte concentrazioni di IPA e PM10 "all'intenso
traffico pesante", nonché "alla partenza di un mercantile dal porto con condizioni
meteorologiche favorevoli alla propagazione dei fumi verso la nostra postazione". Ricordiamo che si parla
di valori medi giornalieri, distribuiti
su 26 giorni. In ogni caso,
quand'anche per assurdo fosse così, i dati rilevati non perderebbero in nulla
della loro gravità.
[14] “Le uniche campagne effettuata nel comune di Vasto e
di Atessa mostrano estrapolando i dati all’intero anno, un potenziale
superamento delle soglie di valutazione superiore per le particelle sospese con
diametro inferiore a 10 micron [il PM 10, NdR]”: Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell’Aria, pag.
107.
[15] DM 2 aprile 2002, n. 60, Allegato III.
[16] All'epoca dell'approvazione del Piano Regionale il DLgs 351/99, Art. 6, comma 2, lettera b).
L'obbligo è attualmente contenuto nell'art. 5, 2° comma, del suddetto DLgs
155/2010, che ha aggiornato la normativa precedente.
[17] "Si classificano come zone
di risanamento i
comuni cui appartengono
le maglie in
cui i livelli
delle concentrazioni di uno
o più degli
inquinanti trattati superano
i valori limite
imposti dal Decreto Ministeriale
n. 60": Piano Regionale per la
Tutela della Qualità dell’Aria, pag. 107-108.
[18] Che questa previsione non sia stata poi realmente
attuata è un altro discorso...
[19] https://docs.google.com/document/d/18saiEyvBs2GxcuZtljq3eQt6eTHGT8_ei2hqqfekmi0/edit.
Problemi che hanno indotto il Commissario
Regionale del COASIV, Mario Battaglia, a richiedere a più riprese l'intervento
delle autorità competenti: https://docs.google.com/file/d/0B9Ih9hf-jltUTThWMlFHU0xfSEk/edit
.
[21] Si veda la nota 1.
Facendo seguito ad un impegno assunto martedì scorso durante
la discussione in Consiglio Regionale sulla crisi di alcune aziende abruzzesi,
in particolare Pilkington, Honda e Burgo, il consigliere regionale Giuseppe
Tagliente ha presentato un’articolata interpellanza urgente al
presidente della Giunta Regionale, Gianni Chiodi, per sollecitare una maggiore
attenzione ed interventi a tutela delle
sorti dello stabilimento SEVEL di Atessa, minacciato, secondo l’esponente
politico, da sintomi non valutati sinora a sufficienza dall’Istituzione
Regionale.
Nel documento si richiamano in sintesi:
-
lo scarso indice di utilizzazione dell’impianto
di Val di Sangro rispetto ( il 33 % a fronte del parametro dell’80-85% che lo
rende economicamente redditizio).
-
Le difficoltà che sta attraversando il secondo
polo industriale del Gruppo, localizzato a Valenciennes, specializzato nella
produzione di automobili del tipo monovolume, commercializzate con i marchi
Peugeot, Citroen, Fiat e Lancia;
-
La crisi della Peugeot, l’azienda che insieme a
Fiat e Citroen ha dato vita a Sevel, la quale nei giorni scorsi ha chiuso lo
stabilimento di Aulnay con 8000 addetti;
-
La possibilità che Sevel sia infine direttamente
od anche indirettamente interessata dalla profonda crisi dei volumi produttivi
in cui versa il gruppo Fiat in Italia, che può sfociare nella chiusura di
almeno uno stabilimento italiano, come più volte dichiarato dall’amministratore
delegato del gruppo Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne.
-
L’incidenza di fattori locali legati, ad
esempio, all’alto costo dei trasporti su gomma, a fronte dell’inadeguatezza di
quelli legati alla mobilità su ferro e via mare ( una bisarca su gomma
trasporta da 3 a
5 furgoni, un treno ne può trasportare da 80 a 100, una nave molti di più).
Sulla base di questi riscontri, Tagliente ha chiesto al
presidente della Regione di non
aspettare lo scoppio della crisi per cercare di trovare soluzione che
potrebbero rivelarsi improvvisate e pasticciate ( tipo Termini Imerese), ma di
anticipare gli eventi con una strategia più partecipativa nei confronti della
problematica in fieri.
Per questo operativamente Tagliente ha proposto di
- convocare il gruppo Fiat per avere informazioni sulla
situazione in essere e sulle prospettive commerciali ed industriali di breve,
medio e lungo periodo, nonché sui supporti eventualmente da fornire per la
prosecuzione dell’attività ;
- convocare anche le rappresentanze sindacali per capire
come ridurre, se non evitare, anomalie nei comportamenti che possono
allontanare ulteriormente l’azienda dallo stabilimento e per comprendere la
loro posizione e/o la loro disponibilità in relazione ad eventuali posizioni espresse
dall’azienda.
( segue testo integrale del documento)
INTERPELLANZA
Al signor Presidente del Consiglio Regionale,
Al signor Presidente della Giunta Regionale,
Lo stabilimento Sevel di Atessa, che produce veicoli commerciali
leggeri venduti pariteticamente dal gruppo Fiat e dal gruppo Peugeot, secondo i
dati diffusi nei giorni scorsi dai quotidiani, presenta un l’anno in corso che
salirebbe solo al 67 % nel 2014.
È da notare che entrambi questi dati risultano purtroppo
molto lontani dal valore che viene di norma indicato per rappresentare l’indice
di utilizzazione di un impianto per la produzione di automobili economicamente
redditizio (80 – 85 per cento ).
Sevel sembrerebbe quindi essere pienamente interessata dalla
profonda crisi dei volumi produttivi in cui versa il gruppo Fiat in Italia, che
può sfociare nella chiusura di almeno uno stabilimento italiano, come più volte
pubblicamente dichiarato dall’amministratore delegato del gruppo Fiat-Chrysler,
Sergio Marchionne.
Peraltro lo stabilimento Sevel è parte di un’intesa tra i
due gruppi industriali sopra citati che è basata anche su un secondo polo
industriale situato nel sito di Valenciennes nel quale vengono costruite
vetture, del tipo monovolume, commercializzate con i marchi Peugeot, Citroen,
Fiat e Lancia.
Questo segmento del mercato auto ( monovolume), che ha
goduto di un notevole interesse da parte del mercato negli anni ‘90 ed
all’inizio del terzo millennio, non ha oggi lo stesso appeal commerciale e
sconta una marcata crisi di vendite presso tutte le case auto europee.
Questa situazione di mercato crea pesanti interrogativi sul
“se” proseguire nell’attività produttiva del sito francese e soprattutto sul
“come” proseguire.
A tali dubbi non è certamente estranea la crisi di vendite
che il gruppo automobilistico francese sta attraversando.
A nulla è valso il recente accordo con G.M. della stessa
società che, sempre secondo le notizie giornalistiche, brucia quotidianamente
cash-flow, al punto da poter essere costretta a richiedere a breve un intervento
di salvataggio da parte dello stato francese per poter continuare a gestire le sue
attività.
Prova ne è che proprio nei giorni scorsi è stata annunciata
la chiusura dello stabilimento Peugeot di Aulnay che impiegava 8000 posti di
lavoro.
Sulla situazione appena sinteticamente esposta dello
stabilimento di Atessa pesano poi fattori strettamente locali legati all’alto
costo dei trasporti su gomma, a fronte dell’inadeguatezza di quelli legati alla
mobilità su ferro e via mare ( una bisarca su gomma trasporta da 3 a 5 furgoni, un treno ne può
trasportare da 80 a
100, una nave molti di più).
In relazione ai punti sopra sintetizzati e considerando che la Sevel costituisce di fatto l’asse
portante dell’economia della Val di Sangro e la maggior fonte di occupazione di
quest’area, con circa 7.500 occupati diretti e quasi altrettanti attivi nell’indotto,
il sottoscritto consigliere interroga la S.V. per chiedere
se ritenga opportuno:
a) non aspettare lo
scoppio della crisi per cercare di trovare, in uno stato di totale emergenza, la
consueta soluzione improvvisata e pasticciata ( del tipo Termini Imerese, tanto
per spiegarci), ma anticipare gli eventi con una strategia più partecipativa nei
confronti della problematica in fieri;
b) convocare
prioritariamente il gruppo Fiat per avere informazioni ufficiali sulla
situazione in essere e sulle prospettive commerciali ed industriali di breve,
medio e lungo periodo, nonché sui supporti da fornire eventualmente per la
prosecuzione dell’attività (ove questi fossero possibili, necessari e opportuni
a giudizio dell’azienda stessa);
c) convocare
successivamente le rappresentanze sindacali sia regionali che territoriali per
capire come ridurre, se non evitare, anomalie nel comportamento sindacale che
possono allontanare ulteriormente l’azienda dallo stabilimento ed anche per
comprendere la loro posizione e/o la loro disponibilità in relazione ad
eventuali posizioni ufficialmente espresse dall’azienda al punto precedente.
Giuseppe Tagliente
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