venerdì 13 luglio 2012

PUNTA PENNA È DI TUTTI


raccolta di firme


La sentenza del TAR di Pescara dello scorso 21 Giugno rappresenta un deciso passo in avanti verso la conversione dell'intera zona di Punta Penna a un destino di industrializzazione ad alto impatto ambientale. Con scarsissime ricadute occupazionali, e un danno certo per l'economia e la salute dell'intera città.

La sentenza del TAR di Pescara, secondo la quale sono soggetti a valutazione di incidenza solo gli interventi "da ubicarsi all’interno del SIC"  e "non quelli che sono progettati all’esterno" è un caso unico nel suo genere. Si discosta nettamente, e anzi si oppone, all'interpretazione corrente (e ribadita in numerose sentenze di altri TAR regionali), e presta il fianco all'apertura di una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea. Una procedura che solleciteremo.

Intanto chiediamo al Sindaco, ai partiti, all'Amministrazione comunale che si assumano le loro responsabilità:

ð   Il Comune, che aveva appoggiato il nostro ricorso al TAR,  ha tutti i mezzi e le disponibilità per appellarsi al Consiglio di Stato. Lo faccia.
ð   Meno di quattro mesi fa (il 20 Marzo) il Consiglio comunale di Vasto aveva approvato all'unanimità una Delibera che impegnava il Comune, "ove  il  TAR  dovesse  non  accogliere  il  ricorso  presentato" a richiedere alla Regione Abruzzo di "revocare, previa  sospensione, l’autorizzazione rilasciata alla Histonia Energy". Lo richieda.

Si convochi un nuovo Consiglio comunale.


E i nostri consiglieri regionali?

ð   Da anni la Regione Abruzzo potrebbe procedere all'individuazione delle aree non idonee -come certamente è Punta Penna- all'installazione di impianti ad alto impatto ambientale. Lo faccia.


DIAMO UN SEGUITO ALLE 5000 FIRME RACCOLTE A DICEMBRE

NON LASCIAMO CHE L'INTERESSE DI POCHI
PREVALGA SU QUELLO DELLA COMUNITÀ.

Il Comitato Cittadino per la Tutela del Territorio
Vasto, il 13 luglio 2012                                 

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