martedì 3 febbraio 2015

Quando anche il Carnevale era una cosa seria



1981, stava iniziando il periodo chiamato "edonismo reaganiano" e a Vasto si "pensava". 
Molta gente vedeva le cose in maniera "diversa" dal solito e c'era chi, "preoccupato", reagiva al "nulla" anche organizzando il Carnevale. Potrei dire "partendo" dal Carnevale. Un tentativo di trasformare in "sinistrismo" il "narcisismo", quello più personale, quello della maschera, andando ad appropriarsi di quello che per tanto tempo era stato considerato da loro "il lato fecale dell'esistenza" (Kundera). 
La maschera più bella, da ostentare quale segno di "distinzione" dagli altri o quantomeno di presentazione di se diversa dalla omologazione quotidiana almeno per un giorno, doveva diventare la maschera di "tutti". Tutti uguali anche nel carnevale. Chi si distingue, anche in quel giorno, deve essere allontanato, criticato, "emarginato".
Ma che sto dicendo! Magari in quegli anni si voleva solo salvare una tradizione.
Alla luce di quando si vede oggi, però, dal momento che il Carnevale è stato "trasferito" al 31 ottobre, un tentativo, almeno dalle nostre parti, non riuscito ... nella maniera desiderata.

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