martedì 8 febbraio 2011

Grazie alla ... Biblioteca Mattioli.


Se c’è una cosa che a Vasto funziona, è la Biblioteca Mattioli. Non so giudicare se funziona “al meglio” ma sicuramente funziona. Quando cerco un libro “introvabile”, tramite il personale della Mattioli, riesco sempre a trovarlo. E’ il caso di “Un giorno con Lucia”. Un libro scritto da Olivia Fincato e Renato D’Agostin su Lucia Servadio Bedarida.
Probabilmente questo nome ai più dice assolutamente niente. Io però nel “giorno della memoria”, ogni anno, da quando fui Assessore alla cultura, penso a questo “importante” personaggio, che per alcuni anni, tristi anni, visse a Vasto.
Da quando sono venuto in possesso di una lettera, nella quale si parla del Dottor Nino Vittorio Bedarida, dopo aver conosciuto la storia di sua moglie, mi sono sempre chiesto quale fosse il pensiero di questa donna dalla vita “immensa”, per qualità e per durata, e se serbasse il ricordo della nostra Vasto. Scorrendo le pagine del “prezioso” libro a lei dedicato, mi sono commosso per quello che lei dice.


… La vita procede serena fino a quando arriva l’invito per Nino Bedarida di prendere il posto di Primario Chirurgo dell’Ospedale Civile di Vasto.

L’invito proveniva dal prof. Paolucci, una persona politicamente influente, un vecchio amico, non potevamo rifiutare.
Speravamo che quello potesse essere un primo gradino nella carriera professionale di mio marito. All’epoca regnava e dominava il sistema del protezionismo.

Nell’estate 1930 tutta la famiglia si trasferisce a Vasto. L’accoglienza non è delle più calde; Lucia e il marito sono considerati come degli stranieri che vengono a prendere possesso di territori non loro.

Ma a poco a poco per la capacità professionale e per la nostra corretta maniera di vita, abbiamo conquistato la loro fiducia e la popolazione si è resa conto che non eravamo lì per succhiare il loro sangue e arricchirci alle loro spalle.
Nonostante l’ospedale di Vasto fosse d’ordine religioso cattolico ci amavano, pur essendo ebrei.


Una descrizione del carattere dei “vastaroli” che ….

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