giovedì 17 febbraio 2011

Visto che "lu celle me na da candà" facciamo "cantare" gli altri.


Associazione civica Porta Nuova – Vasto
www.portanuovavasto.altervista.org

Guerra per bande.

1. Le dimissioni di Luciano Lapenna pongono termine a una vicenda ormai annosa caratterizzata dal progressivo sgretolamento della maggioranza, con epicentro all’interno del partito di maggioranza relativa.
I retroscena di questa vicenda sono innumerevoli, i suoi percorsi tortuosi; e non è neppure detto che sia finita qui. Ma, già così, ciò che vi è in essa di più significativo è semplice, piano, e visibile a tutti: null’altro ha affondato il Sindaco se non una lunga serie di private, sotterranee, dissimulate, faziose lotte di potere interne al gruppo dirigente.

2. Sebbene nessuno mostri di ricordarlo, una situazione del genere, a Vasto, non è così inedita. Era accaduto anche alla precedente Amministrazione comunale, sindaco Filippo Pietrocola, che i notabili della maggioranza –allora di centrodestra- ritirassero via via il loro appoggio; sicché al Sindaco venne sul finire del suo mandato a mancare la maggioranza, e i rispettivi partiti ne uscirono spaccati. Beninteso, sempre su questioni di nessuna evidenza pubblica.

3. La storia dunque, almeno in parte, si ripete. Forse non è un caso: nella pentola del ceto politico locale (e non solo) sembra esserci ormai da tempo solo questa minestra. È vero che ogni tanto –neanche tanto spesso- cambiano i cuochi, ma di certo nessuno può dare quello che non ha.
I partiti, in quanto soggetti portatori di idee, di analisi, di proposte, sono finiti. Al loro posto si sono insediate per lo più delle vere e proprie bande, più o meno separate dalla società civile, e in perenne lotta tra loro. Così la città finisce per essere retta da pochissime persone, secondo logiche note ad esse solo.

4. È vero che non tutte le bande sono uguali; che ci sono bande migliori e bande peggiori; e che, dovendo proprio scegliere, non è del tutto indifferente la scelta tra di esse. Ma ci si può chiedere se sia questa l’unica scelta possibile.
Posto che nessuno ha in tasca la soluzione, noi crediamo che forse sarebbe il caso di provare a voltar pagina.

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