Nel 1969, un po’ in ritardo rispetto all’apertura dell’anno scolastico, si presentarono al Collegio San Gabriele di viale Parioli a Roma dove ero convittore, Mario Bracale e Dario Bracale, due figli del medico personale del Re di Libia Idris 1°.
Specie con Dario fummo molto amici e tra l’altro combinammo notevoli “birichinate” (altro che Giamburrasca). Dario era scuro di carnagione e riguardo a lui per la prima volta nella mia vita sentii un “aggettivo” razzista. Uno studente liceale non sopportando la sua “invadenza” disse: “Dopo mi dicono che non devo chiamare i negri “scimmia”, siete tutti così”. Dopo di allora ho sentito di peggio. L’anno scolastico terminò, io tornai a Vasto e non ci siamo mai più visti. Mi sembrò di riconoscere Dario a Parigi qualche anno addietro ma lui non mi vide ad io, a distanza di tanti anni, non fui sicuro che fosse realmente lui. Quindi lasciai perdere. Ora, in questi giorni, mi viene da pensare a cosa passi loro per la testa, anche se, all’epoca, non mi sembravano tanto dispiaciuti di aver lasciato il Regno di Libia per l’Italia.

Nella foto: Il 2° da sinistra in piedi, Mario Bracale. Il 3° da sinistra in piedi Dario Bracale. Il 7° da sinistra in piedi Francescopaolo D'Adamo.
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