venerdì 1 maggio 2015

Il 1° Maggio di Pasquino.

Non c’è lavoro? Facciamo la Festa!

Il 1° Maggio …a lu Uaste? Sì, certo, anche qui come altrove è imbandita la irrinunciabile “Festa” in piazza, tra il paranoico e il surreale. Ci sarà – leggiamo – un happening, un reading, food & drink, ovviamente con music dei gruppi …vastesi:  Blaster of peace - Funk up quartet – Footlights - Jaf bomb – Joyville.

Cosa vogliamo osservare? 
Nulla…, per carità! Tutto fa brodo per portare gente in città, chiunque sia e comunque stia di tasca e di serenità , professionale e occupazionale, ma – come non chiedersi - perché dedicarlo “a tutti i lavoratori” se in tema di lavoro, da anni e oggi ancora, è per molti una pena. 
Non è che i disoccupati e gli inoccupati non hanno diritto a trastullarsi, di passare qualche ora in piazza con amici e compaesani, ma quale beneficio al mercato del lavoro (pardon, si dice “jobs act”) potrà portare questo stantio rituale, proprio non si capisce, e anzi è difficile da accettare, giacché suona persino beffardo per chi non riesce a “battere chiodo” in termini di reddito e profitto.

In compenso - se allo sfottò di quello che, leggendo quel ‘guazzetto’ di zuppa english con cui l’evento è presentato, butta lì un “E’ roba che si mangia, o cosa?”, si può rispondere di certo un “Aggiornati… ” - ci consola sapere che il cibo offerto è ancora quello noto e nostrano. Anche se sempre meno si parla “come magni”, resiste per ora alle mode anglo-food: ventricina e ‘nturcillun, caciocavallo e  sugo di castrato, del buon vino delle nostre terre (anche se i giovani, quando non bevono soltanto beer, lo chiamano …wine!).

Per il resto, vedi manifesto, è tutto un …Fun. E’ la vecchia Festa dell’Unità di fallimentare memoria, ammodernata  nei termini di presentazione per non vergognarsi più di tanto. 
Ma, si può dire a chi è senza lavoro e prospettive future: - Magna, suona e canta, che ti passa rabbia e melanconia.

Pasquino a Vasto

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